Ci sono dei momenti in cui anche l’impossibile diventa possibile. Ecco, in quei momenti, la meraviglia della realtà supera di gran lunga qualunque tipo di sogno mai fatto. È quanto deve aver vissuto ieri Alice D’Amato, quando si è resa conto che il suo esercizio alla trave, valeva un oro olimpico. Un’emozione indescrivibile, per lei e per tutti gli appassionati di questo sport. A rendere però ancor più magica quella gara, ci ha pensato Manila Esposito, posizionandosi al terzo posto e conquistando la medaglia di bronzo. Dopo l’argento nella gara a squadra si chiude dunque in bellezza il percorso della ginnastica artistica a Parigi 2024 e adesso tocca alle Farfalle della ritmica. Per commentare la medaglia d’oro conquistata nella trave da Alice D’Amato, alle Olimpiadi, Ilaria Colombo, ex ginnasta e commentatrice sportiva, è intervenuta in esclusiva a Tag24. 

Alice D’Amato è oro alle Olimpiadi 2024. Colombo a Tag24

D: Ieri Alice D’Amato ha conquistato la medaglia d’oro alle trave, nelle Olimpiadi di Parigi 2024: giusto definirla un’impresa?

R: Assolutamente sì, direi che è stata un’impresa totalmente inaspettata. La medaglia d’oro, su un attrezzo come la trave, non era nei piani di nessuna. Alice ci ha regalato una gioia indescrivibile.

D: Non solo una medaglia d’oro, ma un oro e un bronzo grazie anche a Manila Esposito. Quanto sono cresciute, negli ultimi mesi e, considerando la giovane età di quest’ultima, cosa dobbiamo aspettarci dal futuro?

R: Le ragazze sono arrivate da un percorso molto lungo e faticoso, soprattutto Alice, che fa parte di un progetto che si chiamava road to Tokyo 2020, visto che lei aveva già partecipato alle ultime Olimpiadi. Manila invece è una 2006 e fa anche un po’ strano dirlo. Abbiamo davanti un futuro in cui possiamo continuare sicuramente a crescere, sia a livello tecnico, sia dal punto di vista della tenuta della gara. Credo che quest’ultimo aspetto sia quello in cui abbiamo fatto la differenza, rispetto alle altre Nazioni. Ho visto le nostre ragazze tranquille, e sicure delle loro potenzialità, senza doversi confrontare con le altre, ma solo con loro stesse.

D: Erano già state meravigliose nella gara a squadre, e ieri si sono confermate. Quando hai capito che era possibile raggiungere risultati così?

R: In realtà, noi commentatori e addetti ai lavori, abbiamo avuto modo di vederle a Cuneo, nei campionati assoluti, lo scorso 6 e 7 di luglio. Già lì si vedeva che c’era una buona preparazione. Con la gara di qualifica le abbiamo viste sul pezzo, tranquille e con i loro esercizi stabilizzati, dopo una stagione in cui hanno gareggiato abbastanza. Abbiamo avuto gli Europei in casa, a Rimini, i primi giorni di maggio e quindi non hanno fatto certo un anno di contenimento, come si poteva pensare. Hanno lavorato molto bene e sono arrivate fisicamente pronte a queste Olimpiadi. Penso però che l’aspetto più importante sia quello psicologico, come sottolineato più volte anche dalla Biles. Se non sei tranquilla con te stessa, è impossibile fare questo sport.

Le assenze e il futuro

D: Aumenta, oppure no, il rammarico per l’assenza di Vanessa Ferrari e di Asia D’Amato?

R: Questo è uno sport particolare e credo che non sia debba mai ragionare per ipotesi. Io sono molto fatalista, e credo che probabilmente doveva andare proprio così. Magari se ci fosse stata Vanessa, Alice non sarebbe riuscita a brillare così tanto. È andata così e dobbiamo goderci il momento. Ho letto tanti commenti che hanno sottolineato che l’oro è arrivato perché le altre sono cadute, ma la gara è questa e la medaglia la vince solo chi sta su. Nelle finali olimpiche le cadute fanno parte del gioco, e soprattutto questo è lo sport.

D: Adesso spazio alla ritmica: aspettative?

R: Posso solo fare un grandissimo In bocca al lupo alle Farfalle, perché per quanto possiamo far parte della stessa Federazione, non conosco le cose dall’interno e sono due sport completamente diversi. Le aspettative sono sicuramente alte, perché abbiamo due individualiste molto forti, e una squadra che sappiamo essere molto competitiva. Da qui ad avere la certezza delle medaglie però, ce ne passa. Sono molto scaramantiche e non faccio mai pronostici.

D: Ti chiedo un ultimo commento sulla meraviglia Simon Biles a queste Olimpiadi. 

R: Simon Biles si è presentata in grandissimo spolvero e abbiamo potuto vedere una ginnastica stellare. Credo che non avremmo mai più una ginnasta che riesce a fare quello che fa lei, perché c’è un connubio perfetto tra tecnica e fisicità, che io non ho mai visto prima e che sarà molto difficile vedere in futuro. Sono molto contenta anche del messaggio che sta mandando, e sull’attenzione che ha posto sulla salute mentale. È sempre importantissimo che gli atleti di un certo livello, vengano seguiti da ogni punto di vista. La testa fa più del 50% del lavoro.