Una pistola per la caccia è l’arma da fuoco che è stata utilizzato per un altro caso di femminicidio vicino a Roma, nel comune di Fonte Nuova. A premere il grilletto è stato il 73enne Domenico Ossoli, che ha ucciso sua moglie, Annarita Morelli.
L’uomo dopo aver compiuto il delitto si è recato in un bar-tabaccheria vicino casa sua e ha confessato il suo crimine ad alcuni presenti, chiedendo loro di chiamare le autorità. Il 73enne è stato poi raggiunto dalle forze dell’ordine e condotto in caserma. Nel tardo pomeriggio del 6 agosto 2024, giorno in cui la vita della donna è stat spezzata per sempre, il marito della Morelli ha confessato tutto al pm.
Femminicidio Annarita Morelli a Roma, la confessione del marito
Secondo una prima ricostruzione di quanto inizialmente dichiarato alle autorità, Domenico Ossoli, l’uomo che ha ucciso sua moglie, la 72enne Annarita Morelli, avrebbe confessato al pm delle procura di Tivoli di aver compito il gesto perché “non aveva mai accettato la decisione della donna di volersi separare”.
A confermare agli inquirenti sarebbero stati i figli della donna. La coppia di recente si era separata ma l’uomo, secondo quanto raccontato dai figli, avrebbe più volte aveva dichiarato: “Piuttosto l’ammazzo ma non le do la separazione”, ed era “geloso“. Ossoli avrebbe addirittura utilizzato un Gps nella macchina della moglie per controllare i suoi spostamenti.
Poi Domenico Ossoli nel corso dell’interrogatorio dice al pm di non aver avuto davvero intenzione di uccidere Annarita. “Volevo spararle alle gambe, ma non ucciderla”: così ha ribadito alla procura. Inoltre ha negato di essere geloso, indicando “altre ragioni che lo avevano spinto al gesto”.
La ricostruzione dell’omicidio
L’omicidio della 72enne Annarita Morelli è avvenuto vicino Roma, a Fonte Nuova, martedì 6 agosto 2024. Ad uccidere la donna è stato un colpo d’arma da fuoco: a premere il grilletto suo marito, il 73enne Domenico Ossoli. I due si erano separati dal qualche tempo, generando un forte malcontento nell’uomo.
Il colpo, secondo quanto dichiarato dal medico legale, sarebbe esploso a ‘bruciapelo’ all’altezza del deltoide sinistro. L’arma era una Beretta calibro 7,65 pronta all’uso con 8 colpi nel caricatore ed un proiettile. Una pistola che l’uomo deteneva regolarmente: aveva il brevetto di caccia e il porto d’armi.
Il corpo senza vita di Annarita è stato ritrovato intorno alle ore 9, all’interno della sua auto, con la testa accasciata, in via Palombarese 222 a Fonte Nuova, vicino Roma. L’uomo dopo essersi macchiato del delitto avrebbe varcato la soglia di un bar, in stato confusionale, confessando ai presenti: “Ho ucciso mia moglie”.