Il 2 agosto 2024 Terna ha avviato un innovativo progetto di trapianto sperimentale di Cymodocea nodosa nell’approdo di Fiumetorto, situato nel comune di Termini Imerese, nella città metropolitana di Palermo.

Questo intervento, di fondamentale importanza per la tutela ambientale, ha l’obiettivo di ripristinare e rafforzare l’ecosistema marino della Sicilia settentrionale.

La Cymodocea nodosa, una pianta acquatica autoctona del Mar Mediterraneo, è essenziale per contrastare l’erosione costiera, migliorare la biodiversità marina e catturare l’anidride carbonica, offrendo un contributo efficace nella lotta contro i cambiamenti climatici.

Questo progetto rientra nelle compensazioni ambientali del Tyrrhenian Link, una grande infrastruttura che collegherà Campania, Sicilia e Sardegna attraverso un doppio cavo sottomarino.

Il Tyrrhenian Link non solo potenzierà l’affidabilità della rete elettrica italiana, ma promuoverà anche pratiche sostenibili.

Perché il trapianto sperimentale di Cymodocea nodosa è così importante per l’ecosistema marino

Il trapianto sperimentale di Cymodocea nodosa, una pianta acquatica autoctona del Mar Mediterraneo e parte della famiglia delle fanerogame marine, è cruciale per ripristinare l’ecosistema marino dopo gli interventi necessari per la posa del doppio collegamento sottomarino ‘Tyrrhenian Link’ tra Campania, Sicilia e Sardegna.

Il sito scelto per il trapianto sperimentale di Cymodocea nodosa è l’approdo di Fiumetorto, situato nel comune di Termini Imerese (PA), nella Sicilia settentrionale.

Questa zona costiera è caratterizzata da fondali sabbiosi, ideali per il trapianto della Cymodocea nodosa.

La profondità, di circa dieci metri, del fondale offre condizioni ottimali per l’attecchimento e la crescita delle talee di questa specie vegetale marina.

Questo progetto non solo contribuisce a stabilizzare le coste e migliorare la biodiversità, ma assume anche un ruolo fondamentale per la cattura dell’anidride carbonica presente nell’ambiente marino, con notevoli vantaggi per la sostenibilità ambientale.

La Cymodocea nodosa è fondamentale per l’ecosistema marino per i seguenti motivi:

  • Protezione della costa dall’erosione: Le distese di Cymodocea nodosa stabilizzano i sedimenti marini, riducendo l’erosione costiera.
  • Supporto alla biodiversità: Offre habitat e nutrimento a numerose specie marine, incrementando la biodiversità locale.
  • Cattura di anidride carbonica: Le colonie di Cymodocea nodosa sono molto efficaci nel sequestro del carbonio, contribuendo alla mitigazione dei cambiamenti climatici.

Materiali biodegradabili: trapianto sperimentale ed ecosostenibile di Cymodocea nodosa

L’utilizzo di materiali biodegradabili, nel trapianto sperimentale di Cymodocea nodosa, permette di ottenere molteplici vantaggi per l’ecosistema marino:

Questi materiali, realizzati per degradarsi naturalmente nel corso del tempo, hanno un ruolo cruciale per ridurre l’impatto ambientale del trapianto sperimentale nell’ambiente marino.

Tra i principali vantaggi offerti dai materiali biodegradabili, si hanno:

  • Riduzione dell’Impatto Ambientale: I materiali biodegradabili sono progettati per degradarsi in modo naturale, evitando l’accumulo di rifiuti plastici e inorganici che possono danneggiare l’ambiente marino. A differenza dei materiali convenzionali, che possono persistere per secoli, i materiali biodegradabili si scompongono in elementi innocui come acqua, anidride carbonica e biomassa, riducendo significativamente l’inquinamento marino. Questo processo di decomposizione avviene senza rilasciare sostanze tossiche, contribuendo a mantenere puliti gli habitat marini.
  • Sostenibilità a lungo termine: Il progetto di trapianto sperimentale di Cymodocea nodosa, utilizzando materiali biodegradabili, promuove una sostenibilità ambientale a lungo termine. Questi materiali riducono la quantità di rifiuti persistenti che potrebbero accumularsi sul fondale marino o sulla costa, contribuendo a un ambiente marino più sano. Inoltre, la loro capacità di degradarsi rapidamente evita la necessità di operazioni di rimozione dei rifiuti in futuro, semplificando la gestione ambientale e riducendo i costi associati.
  • Innovazione tecnologica: L’adozione di materiali biodegradabili rappresenta un passo avanti nell’innovazione tecnologica, dimostrando un impegno verso soluzioni ecologiche nel settore marino. Questi materiali sono spesso sviluppati utilizzando tecnologie avanzate e materiali naturali o sintetici realizzati per degradarsi senza lasciare tracce dannose. L’uso di queste tecnologie non solo migliora la sostenibilità ambientale, ma incoraggia anche la ricerca e lo sviluppo di nuove soluzioni ecocompatibili. L’utilizzo di materiali biodegradabili nel trapianto sperimentale di Cymodocea nodosa oltre a migliorare la sostenibilità ambientale immediata del progetto, ma stabilisce anche un nuovo standard di eccellenza per progetti ambientali che mirano a coniugare sostenibilità e innovazione.

Transizione energetica: il modello ecosostenibile di Terna

Terna è il principale gestore della rete di trasmissione dell’energia elettrica in Italia, con un ruolo essenziale nella gestione e sviluppo delle infrastrutture energetiche del paese.

Con oltre 72,000 km di linee elettriche ad alta tensione, Terna si occupa della pianificazione, sviluppo e manutenzione della rete elettrica, garantendo la sicurezza, la qualità e l’efficienza del servizio elettrico nazionale.

La missione di Terna è cruciale nella transizione energetica dell’Italia, poiché non solo favorisce l’integrazione delle energie rinnovabili nella rete, ma promuove anche innovazioni tecnologiche nel settore elettrico.

Attraverso progetti come il doppio collegamento sottomarino “Tyrrhenian Link” e altre iniziative sostenibili, Terna dimostra il suo impegno verso la sostenibilità ambientale e il miglioramento delle infrastrutture energetiche del paese.

Questo impegno si estende anche a iniziative ecologiche come il trapianto sperimentale di Cymodocea nodosa, che rappresenta un nuovo passo verso la protezione e la valorizzazione degli ecosistemi marini.

Il Tyrrhenian Link: una rete elettrica sottomarina per la sicurezza energetica del Bel Paese

Il Tyrrhenian Link è un’infrastruttura energetica strategica che prevede l’installazione di un doppio cavo sottomarino, esteso per circa 970 km e con una capacità di 1000 MW.

Questa rete di collegamenti sottomarini rappresenta un passo fondamentale nella modernizzazione e potenziamento della rete elettrica italiana, facilitando l’integrazione delle FER – Fonti Energetiche Rinnovabili e migliorando la resilienza e l’affidabilità del sistema elettrico nazionale.

Inoltre, questo collegamento migliorerà la capacità di scambio elettrico tra Campania, Sicilia e Sardegna, offrendo numerosi vantaggi:

  • Incremento della capacità di scambio elettrico: Migliora l’interconnessione tra le reti elettriche regionali, aumentando la resilienza e l’affidabilità del sistema elettrico italiano.
  • Promozione delle fonti energetiche rinnovabili: Facilita l’integrazione delle fonti di energia rinnovabile, sostenendo gli obiettivi di transizione energetica.
  • Riduzione dei costi energetici: Ottimizza la distribuzione dell’energia, contribuendo a ridurre i costi energetici per i consumatori.
  • Supporto al PNIEC: Il progetto è allineato con gli obiettivi del Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC), che mira a una maggiore sostenibilità e sicurezza energetica.

Monitoraggio e obiettivi scientifici

Dopo il trapianto sperimentale di Cymodocea nodosa, sarà avviato un piano di monitoraggio dettagliato della durata di cinque anni, sviluppato per valutare l’efficacia dell’intervento e il successo delle operazioni.

Questo piano comprenderà un protocollo di campionamento rigoroso, che permetterà di osservare lo stato delle talee e analizzare l’efficacia delle tecniche di trapianto impiegate.

L’obiettivo principale di questo monitoraggio è di contribuire significativamente alla letteratura scientifica esistente, fornendo dati preziosi per la comprensione e il miglioramento delle tecniche di restauro ambientale dell’ambiente marino.

Inoltre, il progetto avrà una durata complessiva di sei anni e mira a creare una base solida per future innovazioni nel campo della conservazione dell’ecosistema marino mediterraneo, arricchendo le conoscenze scientifiche e rafforzando gli sforzi di protezione ambientale.