È stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il nuovo decreto legislativo correttivo sul Concordato preventivo, in vigore dal 6 agosto 2024. Tra le misure contenute nel provvedimento si ricordano le nuove aliquote delle imposte per chi accetti la proposta del Fisco e la proroga della Rottamazione quater della quinta rata del 2024. Inoltre, vengono estesi i termini degli avvisi bonari ma solo dal 1° gennaio 2025.
Tra le altre misure del decreto, arrivano le flat tax incrementali per i soggetti tenuti alle pagelle Isa e per le partite Iva a regime forfettario, il rinnovo del concordato, i termini del versamento e due nuove cause di decadenza dalla proposta dell’Agenzia delle entrate.
Decreto Concordato preventivo 2024, quali sono le nuove aliquote di flat tax?
Arriva in Gazzetta Ufficiale il decreto legislativo di correzione del concordato preventivo biennale per gli anni 2024 e 2025 per i forfettari e i soggetti tenuti alle pagelle Isa. Si introduce una nuova imposta sostitutiva opzionale sulla differenza tra il reddito proposto dal Fisco e quello conseguito prima del concordato preventivo biennale. Per i soggetti tenuti alle pagelle Isa e per i forfettari, la flat tax è pari al:
- 10%, nel caso di punteggio Isa tra 8 e 10;
- 12% per punteggi tra 6 e 8;
- 15%, per punteggi inferiori al 6;
- 10% per le partite Iva a regime forfettario;
- 3% per i forfettari nei primi cinque anni di attività.
Come funziona il nuovo concordato preventivo?
Si riducono, invece, le aliquote per l’acconto in caso di differenza positiva tra il reddito concordato e quello dichiarato. Nel dettaglio, le nuove percentuali scendono:
- dal 15 al 10% in rapporto alle imposte sui redditi;
- dal 12 al 10% per le partite Iva a regime forfettario;
- dal 4 al 3% per i forfettari nei primi cinque anni di attività.
Per quanto concerne il rinnovo del patto tra gli autonomi e il Fisco, si fa presente che l’imposta sostitutiva si applica sulla differenza, nel caso in cui sia positiva, tra il reddito effettivamente dichiarato nel periodo di imposta precedente al nuovo concordato preventivo e la inerente proposta.
Come funziona il patto con il Fisco per forfettari e soggetti Isa del decreto Concordato preventivo 2024?
Ulteriori novità sul concordato preventivo biennale 2024 e 2025 sono previste per quanto riguarda l’uscita dal patto con il Fisco. Infatti, si riduce dal 50 al 30% l’aliquota oltre la quale i minore redditi conseguiti fanno conseguire l’uscita dal concordato stesso. La misura è valida in caso di eventi calamitosi previsti dal decreto ministeriale del 14 giugno scorso.
Nel periodo di concordato, per le imprese arriva il riporto in avanti nel caso di perdite fiscali. I soggetti tenuti alle pagelle Isa che accettino la proposta dell’Agenzia delle entrate, vedranno riconoscersi i benefici Isa anche ai fini dell’Iva.
Nel decreto legislativo si introducono due nuove cause di decadenza: la prima cessazione interviene nel caso di dichiarazione di compensi e ricavi eccedenti il 50 per cento rispetto al tetto previsto per l’applicazione degli Isa o della partita Iva a regime forfettaria.
Proroga Rottamazione quater quinta rata 2024: scadenza il 15 settembre
Il provvedimento in vigore dal 6 agosto 2024 ufficializza la proroga del versamento della quinta rata della Rottamazione quater delle cartelle dal 31 luglio al 15 settembre 2024. Considerando i cinque giorni di tolleranza, il termine ultimo per non decadere dal piano vantaggioso della definizione agevolata slitta al 20 settembre 2024.
Avvisi bonari, cosa cambia dal 1° gennaio 2025? Nuove scadenze e termini per pagare
Cambiano, con decorrenza dal 1° gennaio 2025, i termini degli avvisi bonari dell’Agenzia delle entrate. Dal prossimo anno, infatti, passano da 30 a 60 giorni:
- le scadenze per versare le somme richieste a seguito di un controllo automatizzato e formale delle dichiarazioni;
- la scadenza per fornire chiarimenti e per segnalare elementi all’amministrazione fiscale.
Se si sceglie di pagare a rate:
- slitta da 30 a 60 giorni la scadenza per pagare la prima rata dal giorno di ricevimento dell’avviso bonario (a 90 giorni i versamenti derivanti dal controllo automatizzato delle dichiarazioni per le trasmissioni per via telematica effettuate dagli intermediari);
- si fissa a 30 giorni il termine per pagare le somme dovute a seguito della liquidazione dei redditi della tassazione separata.