Nikki Hiltz fa il suo debutto alle Olimpiadi di Parigi 2024 partecipando alla batteria dei 1500 metri. La mezzofondista 29enne è la prima atleta dichiaratamente transgender a rappresentare gli Stati Uniti ai Giochi Olimpici. Nel 2021, Hiltz aveva fatto coming out attraverso un post, spiegando di non identificarsi con il genere assegnato alla nascita e definendosi non-binario e fluido. Da allora, l’atleta, che usa i pronomi ‘they/them’, è diventata una figura di riferimento per la comunità LGBTQ+ sia negli Stati Uniti che all’estero.
Chi è Nikki Hiltz?
Nikki Hiltz, nata a Santa Cruz il 23 ottobre 1994. Nata donna, ha fatto coming out come non binaria in occasione della Giornata internazionale della visibilità transgender, il 31 marzo 2021. Gareggia nella categoria femminile
Un mese fa, ai Trials, Hiltz ha conquistato il secondo titolo nazionale consecutivo, guadagnandosi così un posto per le Olimpiadi. Oggi gareggerà nella seconda batteria, dove è presente anche l’italiana Federica Del Buono. Hiltz compete nella categoria femminile nelle distanze che vanno dai 400 metri al miglio, senza essere inclusa tra gli atleti con “disordini dello sviluppo sessuale” secondo le normative vigenti.
Le Olimpiadi di Parigi sono un palcoscenico significativo, soprattutto in un periodo segnato da controversie riguardanti la partecipazione di due pugili, Imane Khelif e Lin Yu-Ting, nelle competizioni femminili. Questi atleti sono stati esclusi dai Mondiali 2023 per non aver superato un test di genere, secondo quanto stabilito dalla International Boxing Association non riconosciuta dal Cio.
Hiltz ha dichiarato al Washington Post: “Il mio obiettivo è mostrarmi per quello che sono e conquistare visibilità. Utilizzo i pronomi they/them e a volte le persone sembrano confuse, ma non possono ignorarmi perché ho vinto due titoli consecutivi”. Durante le sue gare, le bandiere arcobaleno sono ben visibili sugli spalti. Hiltz gareggia in un contesto particolare, con la campagna elettorale negli Stati Uniti che include dichiarazioni di Donald Trump, il quale ha espresso l’intenzione di escludere gli uomini dagli sport femminili.
Hiltz non si sottopone a trattamenti ormonali, rispettando così il codice dell’Agenzia mondiale antidoping (WADA). Le sue prestazioni hanno attirato l’attenzione su di lei, anche se ha dovuto affrontare offese e insulti. Dopo i Trials, qualcuno l’ha accusata di “rubare il posto a una donna nella squadra olimpica”. La sua risposta è stata diretta: “Esci, tocca l’erba e cerca su Google ‘cosa significa persona non binaria’”.
I casi di Khelif e Lin non passano inosservati per Hiltz, che sottolinea: “La transfobia è dilagante in queste Olimpiadi. La retorica anti-trans è contraria al rispetto per le donne. Questi atteggiamenti non proteggono lo sport femminile, ma impongono rigide norme di genere e chiunque non si conformi a queste norme viene preso di mira e diffamato”. Hiltz sostiene che le donne trans dovrebbero avere il diritto di competere in qualsiasi categoria in cui si sentano a loro agio: “Sostengo il loro diritto di competere, indipendentemente dal genere assegnato alla nascita”.