Si chiamava Mourad El Guerouani e aveva 24 anni il ragazzo di origine marocchina che lunedì notte è stato accoltellato a morte a Pontecorvo, nel Frusinate, da un suo connazionale. Tutti i giorni dalla località fluviale si recava a Formia, dove aveva da poco trovato un lavoro stagionale in spiaggia. Da ricostruire il movente dell’omicidio.

Chi è il ragazzo accoltellato a morte a Pontecorvo, nel Frusinate?

Stando a una prima ricostruzione, Mourad El Guerouani avrebbe trascorso la serata del 4 agosto scorso in compagnia di alcuni amici marocchini e italiani: prima sarebbero stati in un bar; poi, tutti insieme, si sarebbero spostati in un’abitazione di via San Giovanni Battista in auto.

Lì, al culmine di una lite, il 24enne sarebbe stato accoltellato all’addome da un suo connazionale, il 34enne Boukhani El Mehdi, da anni residente a Pontecorvo. A dare l’allarme, alcuni residenti della zona. El Mehdi è stato fermato poco dopo.

Una volta trasferito in caserma è stato ascoltato. “Volevo solo difendermi”, avrebbe detto agli inquirenti, spiegando di essere stato aggredito dalla vittima e di aver reagito, senza alcuna intenzione di ucciderla. La sua abitazione e quella in cui il gruppo si era riunito prima dell’omicidio sono state sequestrate per tutti gli accertamenti del caso.

Da ricostruire, in particolare, il movente della discussione sfociata nel sangue. Secondo Il Messaggero è possibile che tra i due ci fossero vecchie ruggini e che l’alcol che avevano consumato abbia fatto il resto. La comunità marocchina è sotto shock. “Ci riuniamo in preghiera nella nostra moschea di via Molino per il nostro fratello”, ha fatto sapere un suo referente al quotidiano romano.

Subito dopo aver appreso la notizia della morte del 24enne avrebbero avviato una raccolta fondi per sostenere il rimpatrio della sua salma.

Le vite di vittima e carnefice

Mourad El Guerouani lavorava da qualche mese presso il lido Barracuda di Gianola, a Formia, ma come il suo aggressore – di professione operaio per un’azienda agricola – viveva a Pontecorvo. Oggi il medico-legale incaricato dalla Procura eseguirà l’autopsia sul suo corpo, chiarendo quante coltellate abbia ricevuto e quali siano state quelle mortali.

L’arma del delitto, probabilmente un coltello da cucina, non è stata ancora trovata. Tra le ipotesi, quella che il killer possa essersene disfatto prima di essere catturato.

Una storia che ne riporta alla mente altre

La storia del 24enne riporterà alla mente di molti quella di Manuel Millefanti, il 43enne che lo scorso gennaio è stato ucciso dall’amico Luca De Bonis, di dieci anni più giovane, a Oltrona di San Mamette, in provincia di Como.

I due, proprio come Guerouani e El Mehdi, avevano trascorso la serata insieme a bere: Manuel, in particolare, aveva invitato in casa sua quello che si sarebbe rivelato essere il suo assassino, venendone accoltellato al culmine di una lite scoppiata per motivi mai del tutto chiariti.

A dare l’allarme, dopo aver ricevuto una sua telefonata, era stata la madre, che lo aveva trovato in fin di vita nel cuore della notte. All’arrivo dei soccorsi per lui non c’era già più niente da fare. Poco dopo, nel corso dei dovuti accertamenti, l’amico era stato trovato mentre si aggirava a piedi in strada ed era stato fermato.

Poco prima di uccidere il 43enne aveva pubblicato sui social una foto che li ritraeva insieme davanti a una serie di bottiglie di vino e liquori. “Per stasera bastano, dai…”, aveva scritto. Qualche ora dopo si era macchiato dell’omicidio.