Comprare casa con il 50% di detrazione fiscale sui lavori di ristrutturazione rappresenta un’operazione particolarmente vantaggiosa per compravendite effettuate entro il 31 dicembre 2024. Poi, dal 1° gennaio 2025, lo sconto persiste ma si riduce sia la percentuale di detrazione fiscale che la spesa massima di abbattimento delle spese di restauro. A meno che la legge di Bilancio 2025 non fissi nuove condizioni o la proroga di quelle attuali applicate alle ristrutturazioni degli immobili.
L’acquisto di una casa comporta l’applicazione dello sconto e della detrazione fiscale da calcolare nella dichiarazione dei redditi dei 10 anni susseguenti, a condizione che:
- l’acquisto dell’unità immobiliare sia avvenuto direttamente dall’impresa che abbia costruito o restaurato l’immobile stesso, o dalla cooperativa che abbia effettuato i lavori di restauro;
- che i lavori riguardino l’intero immobile nel quale sia inserita l’unità immobiliare.
Si ricorda, inoltre, che non deve trattarsi di semplici manutenzioni ordinarie o straordinarie ma di veri e propri lavori di risanamento conservativo, di ristrutturazione edilizia o di restauro.
Come comprare casa con il 50% di detrazione fiscale sui lavori di ristrutturazione fino al 31 dicembre 2024?
Ultimi mesi per sfruttare al massimo della percentuale possibile i lavori di ristrutturazione di un immobile anche ai fini dell’acquisto di una abitazione. Infatti, la detrazione del 50% spetta anche nei casi in cui si acquisti un’unità immobiliare situata all’interno di fabbricati interessati da lavori di ristrutturazione, di restauro o di risanamento conservativo.
I rogiti relativi a immobili interessati da questi lavori e stipulati entro il 31 dicembre 2024, danno la possibilità all’acquirente di scontare il 50 per cento fino a un massimo di 96.000 delle spese di ristrutturazione, calcolate sul 25% dell’importo di acquisto o di assegnazione dell’unità abitativa. Il prezzo sul quale calcolare la detrazione fiscale da scontare per dieci anni deve comprendere anche l’Iva.
Come si calcola la detrazione fiscale spettante sui lavori di restauro, ristrutturazione e conservazione?
Come si calcola la detrazione spettante per acquisti di unità abitative collocate in fabbricati interessati da lavori di ristrutturazione è di facile spiegazione. Si consideri che la percentuale del 50% di detrazione fiscale deve essere applicata sul 25 per cento del prezzo di vendita dell’immobile stesso, che rappresenta pertanto il plafond massimo di detraibilità.
Per i rogiti stipulati entro il 31 dicembre 2024 il massimo della spesa di detrazione con questo calcolo è fissata in 96.000 euro. I rogiti effettuati a partire dal 1° gennaio 2025 vedranno l’applicazione di una percentuale quasi dimezzata (il 36% e non più il 50%), su un tetto massimo dimezzato (da 96.000 euro a 48.000 euro).
Comprare casa 50% detrazione, perché per rogiti dal 1° gennaio 2025 conviene meno?
Pertanto, nel caso in cui l’acquisto della casa avvenga per un prezzo pattuito di 200.000 euro, l’importo della detrazione si calcola sul 50% del 25% del costo di acquisto dell’immobile, pari quindi a 50.000 euro. Su questa somma si calcola la detrazione fiscale del 50% che è, dunque, di 25.000 euro, da detrarre nella dichiarazione dei redditi dei successivi dieci anni (36% nel 2025).
Il tetto di 96.000 euro delle spese di ristrutturazione dell’immobile permane anche nel caso in cui questo importo venga sforato. Pertanto, se il costo della casa è di 600.000 euro, il 25% di plafond massimo di detraibilità è pari a 150.000 euro e il 50% dà come risultato 75.000 euro. In casi di questo tipo, la detrazione da applicare è quella calcolata sui 96.000 euro che rappresentano il limite della misura del bonus ristrutturazione.
Lo stesso calcolo dovrà essere fatto per i rogiti stipulati a partire dal prossimo 1° gennaio (salvo proroghe della legge di Bilancio 2025), ma con percentuale (36%) e tetto di spesa (48.000) dimezzati rispetto a quelli applicati nel 2024. Fino al 31 dicembre 2024 si ricorda che la ristrutturazione comporta la possibilità di fruire del bonus mobili, nella percentuale del 50% su un tetto massimo di spesa di 5.000 euro.