Jasmine Paolini e Sara Errani hanno scritto la storia e sono arrivare là, dove nessuno forse poteva immaginare. Medaglia d’oro, come ci hanno tenuto ad urlare più volte, a squarciagola, dopo il punto finale del super tie break, contro le russe Andreeva e Shnaider. Una vittoria sofferta, voluta e meritata, arrivata dopo un percorso incredibile. Il passato che incontra il futuro, la veterana che accoglie il giovane talento, l’accoppiata incredibile di cui non sapevamo di avere bisogno. Poi il tricolore sulle spalle, il petto che si gonfia d’orgoglio e l’inno d’Italia che suona più forte che mai. E’ un momento straordinario, che arriva dopo l’impresa di Musetti, che torna a casa con il bronzo. Per commentare la medaglia d’oro nel doppio femminile, conquistata da Errani-Paolini, alle Olimpiadi di Parigi 2024, Gianni Ocleppo, ex tennista professionista, allenatore e commentatore sportivo, è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Errani-Paolini con l’oro alle Olimpiadi scrivono la storia. L’intervista ad Ocleppo per Tag24

D: Ieri un risultato storico nel tennis, con la vittoria della medaglia d’oro da parte del duo Sara Errani e Jasmine Paolini alle Olimpiadi. Ti aspettavi una partita del genere? 

R: Innanzitutto vorrei fare i complimenti a queste due ragazze che hanno dimostrato durante tutta la settimana di avere un’attenzione incredibile e sono riuscite a portare a casa un risultato storico. Questa medaglia d’oro arriva a coronamento di una stagione straordinaria, soprattutto per quanto riguarda Jasmine Paolini, che ha fatto due finali di Slam ed è stata assistita da una Errani pressoché infallibile, che ha giocato meravigliosamente. Complimenti ad entrambe, perché sono state pazzesche e nei momenti importanti hanno dimostrato di essere superiori.

D: Jasmine ha sottolineato di essere partita contratta e tesa nel primo set, è quello che le può aver giocato un brutto scherzo anche nel singolare?

R: Potrebbe essere, anche se mi risulta strano perché ormai è già abituata a giocare partite importanti. Aveva fatto la finale a Parigi e poi quella di Wimbledon, ma tutto è possibile. Probabilmente si è sentita in dovere di fare qualcosa in più, visto che, a differenza degli altri tornei, qui rappresentava un intero Paese. È riuscita a superare questo problema, conquistando l’oro per l’Italia.

D: Un duo perfettamente amalgamato, quanto è importante il feeling nella coppia?

R: Le due ragazze russe ieri, che giocavano in maniera indipendente visto quello che sta accadendo nel mondo, erano alla loro prima esperienza insieme. Quella tra Jasmine e Sara è invece un’amalgama straordinaria, che mi auguro di poter rivedere già allo US Open. Secondo me potrebbero portare a casa anche uno Slam e un questo momento tutto è possibile. Sarà più difficile perché sulle superfici dure, il servizio, che non è la loro arma migliore, può fare la differenza. Sul cemento sono avvantaggiate coloro che servono meglio, come erano le due russe ieri.

D: Errani e Paolini sono un po’ passato, presente e futuro?

R: Direi proprio di sì, anche perché Sara Errani sono ormai circa vent’anni che è a questi livelli. La Paolini invece ha tutta una vita davanti per quel che riguarda il tennis e di conseguenza potrà farci ancora dei grandi regali, come quello che è arrivato ieri.

L’oro di Djokovic

D: L’oro nel maschile lo vince invece Novak Djokovic. Che messaggio è per il mondo dello sport?

R: ieri ha giocato una partita incredibile, senza sbagliare niente ed è stato irraggiungibile. Nel corso della mia vita ho visto migliaia di gare, ma come ha giocato Djokovic ieri è sbalorditivo. In quasi tre ore di gioco ha mantenuto un ritmo straordinario, non ha sbagliato praticamente mai e ha servito benissimo. È stato veramente grande.

D: Alla sua età, dopo aver vinto tutto quello che ha vinto, ha reagito anche in modo incredibile…

R: Credo che abbia emozionato tutto il mondo dello sport, e io ritengo incredibile il modo in cui ha giocato. Lui è molto attaccato al suo Paese, ha una fondazione a Belgrado ed aiuta i ragazzi più giovani. Non aveva mai vinto un’Olimpiade e nel suo enorme palmarès mancava una medaglia d’oro. In questa stagione non è partito bene, ma è riuscito ad arrivare alla finale di Wimbledon, facendosi operare e recuperando in tempi impressionanti. Quel che ha fatto ieri è qualcosa di straordinario.

Il bronzo di Musetti

D: L’Italia ha gioito anche per la medaglia di bronzo di Musetti. Come vedi la sua crescita?

R: Musetti negli ultimi due mesi ha dimostrato di aver raggiunto una maturità importante. Credo che fosse quasi impossibile da pensare all’inizio della stagione, ma è arrivato a un livello altissimo, e lo ha fatto in maniera molto più veloce di quello che ci si poteva aspettare. Il traguardo dei primi dieci adesso non è così impossibile e credo che lui possa arrivarci già da quest’anno.