“Oggi a me domani a te” dal latino “Hodie mihi, cras tibi”, recitava un’antica locuzione utilizzata nelle iscrizioni sepolcrali cristiane.
Nell’era moderna, il proverbio viene invece utilizzato per “ammonire” chi si rallegra per le disgrazie altrui o come avvertimento a prestare attenzione per non cadere nello stesso errore. Negli ultimi mesi sono numerose le segnalazioni di profili hackerati o clonati sui social network Facebook ed Instagram, entrambi di proprietà del gruppo Meta.
Il modus operandi è quasi sempre lo stesso: un malintenzionato prova o ad accedere al profilo della vittima appropriandosene per scopi illeciti o ne copia i dati sensibili. Tra queste foto, età, professione e passioni per raggirare gli amici, conoscenti e parenti del molestato, chiedendo agli utenti ingenti somme di denaro.
Questa spiacevole situazione è capitata a Lorenzo (nome di fantasia), che a seguito di regolare denuncia alla polizia postale e segnalazione a Meta, vi spiegherà in breve come difendersi e prendere le dovute precauzioni nel mondo del World Wide Web.
Il tuo profilo Instagram è stato clonato o hackerato?
Il profilo Instagram di Lorenzo, che fa il musicista, è stato clonato per la prima volta sabato 3 agosto. Ad avvertirlo un suo follower su Instagram:
“Hai un nuovo profilo o sei stato clonato? Mi hai chiamata ‘fan’ e mi hai chiesto quali fossero le mie canzoni preferite del tuo repertorio. Mi è sembrato un po’ strano visto che siamo amici da più di vent’anni e suoniamo insieme” racconta ironicamente Alessia, che pochi minuti dopo ha segnalato il profilo incriminato.
La storia prosegue e a Lorenzo arriva un altro messaggio, questa volta da Francesco. “Mi hanno chiesto 200 euro fingendosi te. Ti sei sempre autofinanziato per realizzare la tua musica e non hai mai chiesto un euro a nessuno. Ho capito subito che si trattasse di una truffa. La cosa inquietante è che hanno usato le tue foto personali e per un attimo, ci stavo quasi cascando…”.
Un classico esempio di account clone:
- Le informazioni nella biografia sono le stesse contenute nel vero profilo
- La propic è differente ma sempre raffigurante la vittima
- Il malintenzionato cerca i follower dell’utente per avviare truffe pagate in bitcoin
Come segnalare il problema e risolverlo: “È accaduto a me e può capitare a chiunque, vi spiego perché”
Il tono dell’articolo – che potrebbe suonare un tantino allarmista – lo è per un semplice motivo: il furto d’identità è un problema reale, ed è in continuo aumento in Italia e nel mondo.
“Non è uno scherzo” o qualcosa da prendere con leggerezza , citando “Dwight Schrute” dal serial televisivo The Office, vittima di una burla del collega Jim Halpert.
“È accaduto a me e può capitare a chiunque”, perché con la fuga dei nostri dati sensibili, il “ladro”, può partire dall’iniziale furto di foto e informazioni fino al denaro contenuto all’interno del proprio conto bancario.
Le finanze di Lorenzo sono tutto fuorché quelle dell’imprenditore sudafricano Elon Musk, che da sempre consiglia di creare continuamente nuove e-mail per proteggere la nostra privacy.
Per difendersi da queste spiacevoli situazioni ci sono due strade. La prima è la denuncia alla polizia postale più vicina, con la speranza che gli agenti siano informati a riguardo, rispettosi e professionali.
Un’altra opzione è iscriversi al programma “Meta Verified”. Per i meno avvezzi: la tanto bramata spunta blu, quella dei ‘Vips’ con la V maiuscola .
Nell’offerta del colosso della tecnologia:
- Siete protetti dalla creazione di potenziali profili fake con le vostre sembianze con rimozione rapida
- Una volta scoperti i falsi potete contattare la società mediante il seguente form per essere supportati e segnalare con successo l’account incriminato.
Anche il direttore del TG2 colpito da clonazione del profilo Instagram
Tutti possono essere vittima di clonazione, un esempio recente è quello del giornalista e direttore del TG2, mio omonimo Antonio Preziosi, colpito da un profilo fake su Instagram in data 5 agosto 2024 e sparito diversi minuti dopo a seguito di segnalazione.
Una tra le tecniche più sfruttate nel caso di personaggi famosi, come Keanu Reeves, Brad Pitt e molti altri, è la vendita sui social di un biglietto VIP da un account similare a quello della star, da pagare rigorosamente in bitcoin non tracciabili.
Una donna, convinta di essere in contatto con Leonardo DiCaprio, è stata truffata con un similare modus operandi per la bellezza di 6.750 euro.