Perché oggi, 5 agosto, si è scatenato un litigio social a colpi di tweet tra Roberto Salis, il papà di Ilaria, l’europarlamentare di Alleanza Verdi e Sinistra, e Federico Palmaroli, alias Osho, uno dei più bravi vignettisti italiani? Il pomo della discordia, manco a dirlo, l’ha fatto l’argomento del momento: i cromosomi che identificano il sesso di una persona. Dopo il caso di Imane Khelif, la pugile algerina che alle Olimpiadi di Parigi 2024 ha eliminato tra mille polemiche l’italiana Angela Carini, non si parla d’altro.
Perché è scoppiata la lite social tra Roberto Salis e Osho?
Ma cos’è che ha fatto tanto arrabbiare il papà di Ilaria Salis che pure, in passato, aveva mostrato di apprezzare il lavoro di Osho? Il fatto che il vignettista gli abbia sbattuto in faccia dei vecchi tweet in cui tutto faceva capire, tranne di essere di sinistra. Raggiunto da Tag24.it, papà Salis ha preferito non commentare ulteriormente il litigio. Federico Palmaroli, invece, l’ha messa così:
“Anch’io se fossi stato il padre di una figlia in pericolo avrei venduto l’anima al diavolo pur di salvarla. Ma ora che Ilaria è al sicuro, perché continuare a vantare delle convinzioni che sono l’esatto opposto di quelle mostrate in precedenza? Solo per mostrarsi vicino allo schieramento politico che ha salvato la figlia? Ora non sarebbe più decoroso restare in silenzio?”
Ma tant’è: il tweet che oggi ha dato il via alla disputa tra Roberto Salis e Federico Palmaroli è questo:
Il riferimento di Osho è stato a Simone Pillon, l’ex senatore ultraconservatore della Lega.
“E’ una questione di onestà intellettuale: Roberto Salis non può farsi paladino delle teorie woke quando in passato si era dimostrato con ben altre idee: addirittura orbaniano, contro i centri sociali, contro le occupazioni…”
Insomma, la vicenda della figlia Ilaria, per la quale tanto si è battuto, a leggere tutta una serie di tweet del vecchio Roberto Salis sembra una vera e propria nemesi.
Gli otto tweet che inchiodano Salis senior: dalla difesa di Orban all’attacco alle occupazioni (e a Nicola Fratoianni)
Federico Palmarola, prima di prendere nel mirino papà Salis, è andato a scavare nei suoi vecchi tweet. E effettivamente, rispetto a quello di oggi, sembrano mostrare tutt’altra persona. A cominciare da questo in difesa di Orban, il capo di Governo dell’Ungheria che ha tenuto 15 mesi sua figlia Ilaria in prigione senza processo e trascinata in tribunale catene ai piedi
E ancora, a difesa di Orban
E comunque: tornando in casa nostra. Il fuoco di fila di papà Salis contro la sinistra può iniziare con questa stilettata contro il dirigente del Partito Democratico Matteo Orfini
Poi c’è il tweet, davvero emblematico visto la vicenda della figlia, contro le occupazioni
Corrado Mantoni, il presentatore tv di cui tre giorni fa si è celebrato il centenario, direbbe: “E non finisce qui!”. Palmaroli ha pescato anche un tweet contro Nicola Fratoianni, uno dei leader di Alleanza Verdi e Sinistra che, decidendo di candidare Ilaria all’europarlamento, di fatto l’ha salvata dalla detenzione ungherese: leggere per credere
E comunque: Salis senior non le ha risparmiate nemmeno a una donna simbolo della sinistra, l’ex presidente della Camera Laura Boldrini
… nonché ad Alessandro Zan, l’attivista per i diritto Lgbtq+ e parlamentare del Partito Democratico
Last but not least, è spuntato anche un tweet in difesa di CasaPound
E insomma: secondo Palmaroli, ce ne sarebbe abbastanza per papà Salis affinché si defilasse, anche in difesa della stessa figlia e del partito che l’ha candidata. E invece, ciò che nota Osho, è solo questo:
“Chi, di sinistra, ora lo difende sui social l’ha elevato a vero e proprio mito! Ora: può andare anche bene cambiare idea, ma non al punto di prendersela con due esponenti di destra come Fabio Dragoni e Lucio Malan con cui fino a ieri si condivideva in pratica tutto”