La gip della Procura di Genova, Paola Faggioni, ha accolto la richiesta di giudizio immediato per l’ex presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti.

La prima udienza è stata fissata per il prossimo 5 novembre, mentre entro il 15 settembre i legali della difesa dovranno comunicare se opteranno per il rito ordinario o se preferiranno scegliere un rito speciale tra abbreviato e patteggiamento. Accolta la richiesta di rito immediato anche per l’imprenditore portuale Aldo Spinelli e l’ex presidente dell’Autorità portuale di Genova e Savona, nonché ex ad di Iren, Paolo Emilio Signorini.

Giovanni Toti si era dimesso dal ruolo di Presidente della Regione Liguria lo scorso 26 luglio e nei giorni successivi era stata accolta la sua richiesta di revoca della misura degli arresti domiciliari dopo quasi tre mesi. L’ex governatore era finito agli arresti domiciliari lo scorso 7 maggio nell’ambito di una maxi inchiesta per corruzione della Procura di Genova.

Inchiesta Liguria, sì al giudizio immediato Toti: il processo a novembre

Il processo con giudizio immediato per l’ex presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, inizierà il prossimo 5 novembre dinanzi al Primo collegio della Prima sezione del Tribunale di Genova. I reati contestatigli sono corruzione e finanziamento illecito, mentre Signorini e Spinelli dovranno rispondere della sola corruzione.

Entro il 15 settembre le difese dovranno comunicare il rito che intendono scegliere, tra ordinario, abbreviato (che prevede lo sconto di un terzo della pena) e il patteggiamento. I prossimi giorni, quindi, saranno determinanti per capire la strategia difensiva che i legali di Toti che hanno già fatto sapere nei giorni scorsi che intendono avvalersi del rito ordinario.

Nell’ordinanza della gip Faggioni sono state anche identificate le parti offese. Si tratta dell’Autorità di sistema portuale del Mar Ligure Occidentale, nella persona del legale rappresentante, e della Regione Liguria.

Le dimissioni e le elezioni anticipate in Liguria

L’inchiesta giudiziaria che ha coinvolto l’ex governatore ligure ha avuto l’effetto di un terremoto sugli scenari politici della regione. Le dimissioni, arrivate a fine luglio dopo quasi tre mesi di arresti domiciliari nella villa di Ameglia nello spezzino, hanno avuto l’effetto di riportare anticipatamente alle urne gli elettori liguri che, il 27 e 28 ottobre, dovranno votare per eleggere il nuovo presidente e il nuovo consiglio regionale.

Non si esclude, però, che con un decreto ad hoc il governo decida da accorpare in un unico week end elettorale le tre tornate elettorali previste in autunno, poiché oltre alla Liguria andranno al voto anche Emilia Romagna (il 17 e 18 novembre) e l’Umbria che al momento non ha ancora stabilito una data.