Continuano le polemiche sulle Olimpiadi 2024 per via della presenza dell’Escherichia coli nella Senna inquinata e l’infettivologo Matteo Bassetti dall’Italia si scaglia contro gli organizzatori dei giochi, che hanno ignorato l’allarme sui rischi per la salute degli atleti, nonostante la bonifica del fiume. Ca va sans dire, è scoppiato il trambusto: il caso dell’atleta di triathlon Claire Michel, finita in ospedale proprio per aver contratto il batterio mentre si allenava nel fiume, ha sollevato un gigantesco polverone.
Per la nazionale di triatleti del Belgio è andato tutto a rotoli: il team ha dovuto battere la ritirata dalla competizione. Come se non bastasse, il Direttore della Clinica Malattie Infettive dell’Ospedale Policlinico di San Martino di Genova, con un post su X, ha rivelato perplessità e preoccupazioni sui altri rischi “ancora più gravi”, nei quali potrebbero imbattersi gli atleti. Il Professor Bassetti ha raccontato in esclusiva a Tag24 il suo punto di vista sull’intera vicenda.
Poi uno sguardo alle polemiche contro il virologo Roberto Burioni, finito nell’occhio del ciclone per aver criticato Mr. medaglia d’oro del tennis, il non vaccinato Novak Djokovic, che ha trionfato alle Olimpiadi di Parigi 2024, per la vecchia e annosa questione dei No vax e il Covid. Infine, sempre per le discussioni nate sui social, Bassetti ha detto la sua sulla challenge delle meduse in testa, una pericolosa trovata spacciata come gioco. Ecco tutti i dettagli per saperne di più.
Olimpiadi 2024, Escherichia coli nella Senna inquinata: cosa è successo alla triatleta Claire Michel?
Niente sembra filare liscio alle Olimpiadi 2024, tra infortuni, letti di cartone, assenza di aria condizionata, ci mancava solo la Senna inquinata, con tanto di esposizione all’Escherichia coli (e non è l’unico rischio pe gli atleti, spoiler).
A pagare le spese della presenza del batterio nelle acque è stata la triatleta del Belgio, Claire Michel, finita dritta in ospedale dopo il contagio avvenuto negli allenamenti. La nazione ha dovuto battere bandiera bianca e ritirarsi dai giochi, non avendo una sostituzione nella staffetta mista.
Il fiume francese non è balenabile da circa un secolo: le sue sponde erano state chiuse chiuse ai parigini nel 1923. Poi con le Olimpiadi è partita una dispendiosa opera di bonifica – da 1,5 miliardi di euro – così da permettere agli atleti di gareggiare nella Senna in vista della 10 chilometri in acque libere per il triathlon. Evidentemente qualcosa è andato storto.
Escherichia coli nella Senna inquinata, Bassetti: “Scandaloso, come se facessimo le Olimpiadi nei canali di Venezia”
Il Professor Matteo Bassetti parte in quinta sulla scelta di usare la Senna, inquinata e con la presenza del batterio Escherichia coli, come location per le gare di Triatholn delle Olimpiadi 2024 e tuona:
“E’ incomprensibile, anche perché lo svolgimento della competizione sportiva deve in primo luogo garantire la sicurezza sanitaria che è fondamentale. Uno sforzo che da parte degli organizzatori non è stato fatto con sufficiente adeguatezza. Dovranno rispondere della decisione di far nuotare degli atleti dentro un fiume altamente inquinato. E’ come se noi facessimo le Olimpiadi a Venezia e decidessimo di far nuotare gli atleti nei canali.
È una cosa scandalosa e fa molto male soprattutto alla comunità scientifica, che aveva messo in guardia gli organizzatori dai potenziali rischi effettivi. Era un disastro annunciato. La verità è che troppo frequentemente i medici non vengono ascoltati e prevale sempre il dio denaro su quelli che sono gli interessi per la salute degli atleti“.
Sugli “altri gravi rischi per gli atleti” ai quali accennava nel post su X, Bassetti ha aggiunto:
“Ci sono tanti altri rischi che incombono sugli atleti. Ci possono essere infezioni da altri microrganismi, Shigella, Campylobacter, tutti i germi che possono dare gravi infezioni addominali, poi i protozoi come la Giardia. Rischiamo veramente non solo di avere problemi oggi ma magari tra qualche settimana, qualche mese, quando gli atleti torneranno a casa”.
Poi conclude amareggiato:
“E’ una brutta figura per l’Europa, non soltanto per la Francia, dopo la perfezione nell’organizzazione dei giochi olimpici in Giappone tre anni fa”.
Olimpiadi 2024 tra Escherichia coli e No vax, bufera su Burioni contro Djokovic: Bassetti spegne le polemiche
Dopo la vittoria di Novak Djokovic, che il 4 agosto 2024 ha conquistato la medaglia d’oro nel tennis, sconfiggendo lo spagnolo Carlos Alcaraz, sui social esplodono polemiche riemerse dal passato per la questione dei vaccini contro il Covid.
Molti utenti hanno criticato il virologo italiano Roberto Burioni perché aveva definito “irresponsabile” il comportamento del campione serbo, che aveva scelto di non sottoporsi alle dosi di vaccino anti Covid, diventando una specie di idolo per i No vax.
Bassetti smorza le polemiche, ribadendo che sia il caso di chiudere definitivamente la polemica:
“Sinceramente non so proprio dove port tutto questo caos. Credo che sia arrivato il momento di guardare avanti e non indietro. Per fortuna abbiamo sconfitto il Covid, grazie ai vaccini e non penso sia più il caso di rimanere fossilizzati su delle posizioni contrastanti che non portano da nessuna parte. Chi aveva le sue idee è rimasto fedele a quelle. Basta, voltiamo pagina!
Ad agosto 2024 l’Italia è rimasta l’unico paese al mondo che mette ancora le mascherine e fa oltre 100.000 tamponi settimana. Io sono felice per Djokovic, è un grande atleta, un professionista. Sui vaccini anti Covid ha avuto le sue idee e io personalmente non le ho condivise“.
Stranezze sui social, la challenge delle meduse in testa, Bassetti: “Esempi da non imitare”
I social oltre ad essere terreno fertile per le polemiche, sono un luogo in cui le più disparate stranezze diventano inspiegabilmente virali. Tra le ultime tendenze pericolose che mettono a repentaglio la salute degli utenti che si prestano a queste sfide, c’è quella delle meduse da mettere in testa al mare.
Bassetti si infuria sulla questione, lanciando un appello alla prudenza, affinché gesti come questi non vengano emulati:
“Con le meduse non si scherza, si rischia lo shock anafilattico, brutte bruciature e ustioni. Quello che più mi preoccupa è il principio di emulazione. Spero che chi guarda questi video non si faccia prendere dalla voglia di imitazione. Per questo motivo gli influencers o chi è più in vista sui social dovrebbe avere più responsabilità. Sono atti che possono anche mettere a rischio la vita, esempi da non dare”.