Una delle librerie indipendenti più apprezzate di Milano, la Libreria del Mondo Offeso, ha comunicato la sua chiusura definitiva. Laura Ligresti, che gestisce la libreria insieme al marito Marco Bocciarelli, ha scritto una toccante lettera d’addio, che ha rapidamente conquistato il web.
Perché la Libreria del Mondo offeso a Milano chiude?
“Ciao Milano. Ciao Milano di Elio Vittorini. Ciao Milano della Libreria del Mondo Offeso. È arrivato il momento di salutarci”. Con queste parole, cariche di amarezza, Laura Ligresti e il marito Marco Bocciarelli, proprietari e gestori della storica “Libreria del Mondo Offeso”, annunciano la chiusura della loro attività.
Una storia iniziata 15 anni fa, in un cortile interno di corso Garibaldi, che ha proseguito in maniera itinerante (prima in via Cesariano, poi in via San Simpliciano e infine in piazza Anfiteatro) sempre alla ricerca del suo spazio in una città dove sembra esserci sempre meno posto per le librerie indipendenti. Nel lungo post su Facebook con cui i gestori hanno salutato Milano, si legge anche il rifiuto di adattarsi a una città sempre più dominata da grattacieli e gentrificazione, dove bellezza e cultura spesso devono cedere al denaro:
Perché noi, inguaribili romantici, disertiamo da un modello di vita che non ci appartiene. Forse la carta ci ha dato alla testa e ispirati dal Don Chisciotte, spinti dalla visionaria ostinazione per il mondo offeso, seppur risultando silenziosamente sconfitti e, forse, suscitando l’ilarità di chi, speriamo pochi, ha assistito alle nostre folli avventure, continuiamo il nostro viaggio. Da settembre 2024 ci troverete nella splendida Castelnuovo Berardenga (Si) in Piazza G. Marconi, 5.
La storia di questa libreria proseguirà dunque nel piccolo comune di Castelnuovo Berardenga, ma Laura e Marco non dimenticano le bellezze che Milano ha regalato loro in passato. Nella loro “lettera di addio”, ricordano usi, costumi, locali e cultura di una città che, nella loro visione, sono stati soppiantati dalla Milano del business, di Nolo, di Piazza Gae Aulenti:
Ciao Milano dei tram, delle bocciofile, dei bar, della nebbia, della droga, delle manifestazioni, dei giardinetti, dei campi di pannocchie, dei container. Ciao Milano delle discariche abusive e dei papaveri. Ciao Milano da bere. Ciao Milano del Capolinea, dei navigli sgarruppati. Ciao Milano del jazz, della danza contemporanea, di Dario e Franca, di Gino Strada, di Giorgio Gaber, di Jannacci, di Carmelo Bene, di Streheler, di Antonio Gades, di Luciana Savignano, di Ornella Vanoni. Ciao Milano della Pantera, di Radio Popolare, di Radio Alessandria (solo Jazz), dell’Umanitaria, di Porta Genova, del lavatoio, delle fabbriche, del Luna Park Le Varesine. Ciao Milano dei Paninari, dei Rocca Billy, dei Cinesi, degli Skin Heads, dei Metal, dei Punk. Ciao Milano dei cinema in corso Vittorio Emanuele, dei cinemini d’essai, delle case discografiche in Galleria, di Ricordi, della Voce del Padrone, di Buscemi. Ciao Milano dei cortili discreti e nascosti, delle cascine, dei fossati, delle Abazzie, delle Basiliche. Ciao Milano del Teatro, delle librerie. Ciao Milano della libreria Feltrinelli, della Libreria Verdi, della Libreria Utopia, della Libreria di Brera, della Libreria Scientifica, della Libreria di Porta Romana. Ciao Milano del Teatro Nuovo, del Teatro Smeraldo, del Teatro di Porta Romana, della Palazzina Liberty. Ciao Milano del Teatro Verdi, del Pim Off, del Teatro Spazio Studio Atto Primo, del Teatro I, del Teatro Libero, Del Teatro Sipario. Ciao Milano del Soul to Soul. Ciao Milano delle latterie, delle drogherie, delle edicole, del Supermarket, del Consorzio Agrario, della Centrale del Latte. Ciao Milano della Statale, di Brera, della Bocconi, della Iulm. Ciao Milano del Conservatorio, dell’Osservatorio. Ciao Milano di Leonardo. Ciao Milano della Fiera Milano. Ciao Milano del Leonacavallo, della Calusca, del Conchetta, del Cinema Messico, delle Scimmie, del Meazza, del Palatrussardi, del Rolling Stone, del Teatro Out Off, del Teatro della Cooperativa. Ciao Milano di Brera, di Corso Garibaldi, di Via Cesariano, di Piazza San Simpliciano, di Via Anfiteatro. Ciao Milano di Via Ripamonti/Vigentina Capolinea del 24. Ciao Milano Operaia. Ciao Milano dei May Day. Ciao Milano medaglia d’oro della Resistenza. Addio Milano di Expo 2015. Addio Milano di City Life, di Gae Aulenti, di NaPa, di NoLo, di NoCe, di Soupra, di NOM.