Come se queste Olimpiadi 2024 non avessero già avuto il loro pieno di polemiche, ecco che il medico infettivologo Matteo Bassetti si scaglia contro gli organizzatori dei Giochi Olimpici di Parigi. Parole durissime, affidate al suo account su X (ex Twitter).

Ma cosa ha scatenato il duro sfogo del professore? A provocarlo, il caso dell’atleta Claire Michel e la decisione, per Bassetti “incomprensibile“, di far gareggiare gli atleti nella Senna.

Bassetti contro le olimpiadi di Parigi 2024 per il caso Claire Michel: “Ennesima brutta figura francese”

Non usa mezzi termini Bassetti, nel suo attacco a testa bassa all’organizzazione dei Giochi Olimpici pubblicato oggi, 4 agosto 2024, sui social. Toni durissimi ma che il medico considera adeguati di fronte alla decisione surreale presa da chi gestisce e organizza un evento di rilevanza mondiale di questo genere.

Bassetti è rimasto, infatti, sconcertato dalla drammatica vicenda di Claire Michel, atleta di triathlon del Belgio ricoverata in ospedale in quanto vittima di un’infezione da escherichia coli contratta, molto probabilmente, dopo gli allenamenti svolti nella Senna. Malattia che, tra l’altro, ha costretto la nazionale belga a ritirarsi dalla staffetta mista, non potendo sostituire la nuotatrice 35enne.

Claire Michel alle Olimpiadi di Tokyo 2020.

In un primo post sul social network X (ex Twitter), Bassetti dà la colpa all’inquinamento della Senna, le cui acque “putride, come le definisce l’infettivologo, mettono gravemente in pericolo la salute degli atleti.

Bassetti spiega, infatti, che l’Escherichia coli sarebbe addirittura “il minore dei problemi infettivologici che si potrebbero contrarre nel fiume che attraversa la capitale francese e proprio per questo considera “incomprensibile” la decisione di far gareggiare gli atleti nelle sue acque.

Pochi minuti dopo, il medico scrive un altro post nel quale, per rendere ancora più chiaro il suo j’accuse, chiama in causa il microbiologo francese Louis Pasteur:

Escherichia coli nella Senna nonostante quasi 1,5 miliardi spesi per la bonifica

Eppure i rischi erano ben noti. La Senna, infatti, non è un fiume balneabile da oltre un secolo, con la sua chiusura sancita nel 1923.

Tuttavia, la ben nota ‘grandeur‘ francese deve aver giocato un ruolo nello spingere gli organizzatori verso un’impresa senza precedenti: bonificare il fiume francese per metterlo nuovamente a disposizione delle gare di triathlon e per la 10 chilometri in acque libere.

Un progetto ambizioso anche per l’esborso necessario a completarlo, pari a circa 1,5 miliardi di euro, il cui fine era, però, quello di rendere la Senna balneabile anche dopo i Giochi Olimpici e per tutta la cittadinanza.

Tuttavia, le piogge dei giorni scorsi che hanno colpito Parigi avevano determinato un innalzamento del tasso di inquinamento dell’acqua. Livello ritenuto comunque accettabile dagli organizzatori che, dopo aver rinviato la gara maschile, avevano deciso di procedere con quelle successive come da programma. Fino a questo nuovo e, forse, definitivo stop che potrebbe vedere l’annullamento della staffetta mista.