Adottare un cucciolo di gatto è un momento di grande gioia, ma anche una grande responsabilità. Questo tenero batuffolo di pelo, sempre desideroso di esplorare e giocare, si trova in una fase delicata della sua vita, che richiede tutta la nostra amorevolezza e cura. Prima di diventare un gatto adulto autonomo e riservato, fedele alla sua natura di felino, il micetto, come ogni altro cucciolo, va allevato seguendo alcune regole precise. Oltre a coccole e protezione, curare la sua alimentazione è di sicuro il modo migliore per farlo crescere sano e forte. Uno degli elementi fondamentali della sua crescita è comunque l’assunzione del latte materno ed è questo il motivo per cui un cucciolo di gatto non va mai tolto alla mamma prima dei due mesi di vita.
Qual è l’alimentazione migliore per un gattino?
Quando il gattino viene svezzato, la sua alimentazione deve essere principalmente a base di cibo morbido e composta in primis da carne cotta, rossa o di pollo. Il gatto infatti è un animale carnivoro e quindi va alimentato in primo luogo con le proteine di origine animale. Una dieta proteica gli permette inoltre di irrobustire le ossa e rafforzare la muscolatura, facendolo crescere in piena salute.
Il pesce cotto può essere introdotto nelle settimane successive, scegliendo tra merluzzo, nasello, platessa, salmone con parsimonia, in quanto è più difficile da digerire, e gamberi lessati. Se invece preferite comprare i cibi inscatolati, controllate sempre le indicazioni sulle confezioni in modo da scegliere gli alimenti specifici per l’età del micio.
I cibi da evitare durante lo svezzamento sono il latte vaccino, non adatto al suo intestino, e la carne cruda, poiché potrebbe contenere dei parassiti. Anche le uova crude non sono adatte all’alimentazione di un gattino, in quanto ostacolano l’assorbimento di alcuni nutrienti importanti, come le vitamine del gruppo B, causando problemi alla pelle e al pelo del micio.
Come realizzare lo svezzamento del gatto
Il passaggio graduale dal latte materno al cibo solido avviene intorno ai due mesi di vita, ed è proprio questo il momento propizio per l’adozione. Separare un gattino dalla madre non prima delle otto settimane è infatti una buona pratica, in quanto permette al micetto di assumere tutti i nutrienti necessari a sviluppare un ottimo sistema immunitario, oltre che una norma di legge.
In questa fase, il suo stomaco è molto piccolo e delicato, quindi, oltre alla qualità del cibo, bisogna prestare attenzione alle porzioni, che dovrebbe essere contenute e somministrate dalle 4 alle 5 volte al giorno. Questo tipo di frequenza permette all’intestino del cucciolo di digerire con più facilità.
L’introduzione del cibo solido deve essere graduale. La carne va sminuzzata e resa ancora più morbida con l’aggiunta di una minima parte liquida, acqua o latte specifico per gattini, in modo che il cucciolo si abitui poco alla volta alla nuova consistenza.
Alimenti come le crocchette vanno inseriti in un momento successivo, in quanto risulterebbero troppo duri per la delicata dentatura del micetto. In alternativa, dopo aver scelto un prodotto specifico per l’età del gattino, si può servire le crocchette bagnate con l’acqua, in modo che risultino più morbide da masticare. Una volta introdotte nella sua alimentazione, le crocchette vanno sempre alternate al cibo umido.
Fategli assaggiare tipi diversi di cibo, in modo da capire le sue preferenze. L’imprinting del gatto si compie entro le 12 settimane di vita e proporgli un’alimentazione variata prima di questo momento lo abitua a provare sapori e odori diversi. Questo accorgimento gli consentirà di sperimentare cibi diversi e diventare meno schizzinoso, un grande vantaggio per quando diventa adulto.