Una cosa è certa: ne avrebbe fatto volentieri a meno. Roberto Burioni diventa infatti, suo malgrado, protagonista su X (ex Twitter) nella vittoria di Novak Djokovic alle Olimpiadi di Parigi 2024. Il noto virologo italiano è stato oggetto, infatti, di numerosi commenti sul social network a causa della sua antica ‘faida’ con il campione di Belgrado, immediatamente dopo il successo contro lo spagnolo Carlos Alcaraz.

Post prevalentemente ironici (accompagnati da altri, purtroppo, decisamente più pesanti) contro le posizioni espresse negli ultimi anni da Burioni nei confronti del serbo, che hanno fatto conquistare al virologo i primi posti nelle tendenze del social network.

Fan di Djokovic scatenati su Twitter contro il virologo

A Roberto Burioni staranno sicuramente fischiando le orecchie.

Il virologo è diventato involontario protagonista dell’impresa sportiva compiuta da Novak Djokovic, capace di conquistare oggi, 4 agosto 2024, a 37 anni di età la medaglia d’oro alle Olimpiadi in corso a Parigi. Un trionfo ottenuto battendo rivali di tutto rispetto, da Rafa Nadal all’italiano Lorenzo Musetti, fino al campione spagnolo Alcaraz, sconfitto in finale in una sorta di rivincita dopo la recente sconfitta a Wimbledon.

Novak Djokovic con la medaglia d’oro conquistata alle Olimpiadi di Parigi.

In definitiva, il culmine di una carriera straordinaria nella quale, però, non sono mancate i momenti di polemica, soprattutto nel periodo della pandemia di Covid-19, a causa della decisione del campione serbo di non vaccinarsi. Scelta che Burioni contestò apertamente, rivolgendosi a Djokovic in vari modi, non sempre del tutto lusinghieri…

Parole ed esternazioni che il popolo dei social oggi hanno ricordato con perfida ironia al virologo.

L’utente ‘Dalila Di Dio’ ha chiesto, provocatoriamente, a Burioni sai chi ti risaluta? accompagnando il testo con una foto di Djokovic esultante a Parigi:

Un altro, tale ‘Titvs Imperator’ ha elencato tutti i trofei vinti dal tennista serbo da quando Burioni (improvvidamente, senza dubbio) ne aveva decretato la fine della carriera, alcuni anni fa:

Toni analoghi quelli scelti da altri due utenti che citano lo stesso tweet di Burioni, datato 8 gennaio 2022, nel quale il medico si domandava perché, nonostante i suoi ingenti guadagni, Djokovic non avesse un consulente migliore per la propria salute.

L’utente ‘Gente che esiste davvero’ si chiedeva ironicamente chi andrà a riferire a Burioni del successo di oggi di Djokovic:

Si firma semplicemente ‘Max’ l’altro utente, che ha rammentato nuovamente come il serbo abbia vinto “TUTTO” (scritto proprio così, in maiuscolo), dall’esternazione di Burioni:

Burioni su Djokovic, la ‘crociata’ del virologo prima delle Olimpiadi di Parigi 2024

Di post e commenti di analogo tenore ce ne sarebbero moltissimi altri. Ma da dove nasce questa ‘animosità’ verso il virologo da parte dei sostenitori del campione serbo?

Come detto, il motivo è nella polemica innescata dalla decisione di Djokovic di non vaccinarsi nella fase più acuta del Covid-19. Scelta che, nel 2022, lo fece non solo escludere dall’Australian Open del 2022 ma lo portò anche a essere espulso dal Paese.

Una vicenda che fece di Nole un simbolo del movimento ‘No vax’, attirando una vera e propria crociata da parte del virologo che, da allora, non perse occasione per scagliarsi contro il serbo.

Come nel 2023 quando, dopo la sconfitta di Djokovic contro l’italiano Jannick Sinner agli ATP Finals di Torino, Burioni postò una foto del serbo in lacrime (in realtà, stava solo imitando il pianto durante una partita) e le parole provocatorie: Prima dose.

Un doppio senso decisamente esplicito.

E ancora, quando Djokovic vinse gli Australian Open nel 2023, Burioni liquidò il risultato definendolo un cretino olimpionico:

Infine, per celebrare a modo suo la vittoria di Carlos Alcaraz (ma probabilmente sarebbe più appropriato dire la sconfitta di Djokovic…) a Wimbledon, il virologo andò a recuperare una dichiarazione del 2021 dello spagnolo in favore dei vaccini, commentandola così:

Un lavoro decisamente meticoloso, dunque, che testimonia quanto il virologo avesse un conto aperto nei confronti del tennista serbo. Conto che, oggi, i sostenitori di quest’ultimo hanno saldato. Forse anche con gli interessi.