Lorenzo Musetti ha scritto la storia e lo ha fatto conquistando un bronzo alle Olimpiadi di Parigi 2024. Sta bene e lo aveva già dimostrato nelle sue ultime uscite, raggiungendo il culmine con Wimbledon, ma forse nessuno si aspettava che potesse arrivare a medaglia in questi Giochi. E’ partito forte, ha vinto il primo set, ha saputo soffrire nel secondo, per poi dare il colpo finale al Auger-Aliassime nel terzo. 6-4 1-6 6-3 in due ore e 17 minuti di gioco e una grandissima prova di maturità per il toscano che adesso, da numero 16 al mondo, non ha più limiti. Le gioie nel tennis però non finiscono qui. Oggi Paolini ed Errani si giocheranno l’oro contro le russe Andreeva e Shnaider e in ogni caso sarà un successo. Per commentare la vittoria del bronzo di Musetti alle Olimpiadi, Daniele Bracciali, ex tennista professionista, è intervenuto a Tag24.

Musetti è bronzo alle Olimpiadi: Bracciali a Tag24

D: Lorenzo Musetti è medaglia di bronzo alle Olimpiadi di Parigi 2024: ti aspettavi questo risultato e quando hai capito che ce l’avrebbe fatta?

R: Sapevo perfettamente che la partita sarebbe stata molto equilibrata, anche perché parliamo di uno spareggio terzo-quarto posto, in un’Olimpiadi. L’ho visto bene sin dall’inizio, è partito con grande carattere e ha dimostrato da subito di avere tutte le carte in regola per portarsela a casa. Ha iniziato alla grande, brekkandolo subito, anche se Auger Aliassime è un gran giocatore. La terra rossa però non è la superficie preferita del canadese, mentre è quella che esalta di più Musetti. Ha potuto sviluppare alla perfezione il suo gioco.

D: Nel secondo set Musetti sembrava in difficoltà e a un certo punto ha quasi mollato la presa. E’ stato strategico?

R: Nel secondo set il canadese sapeva di dover fare qualcosa in più ed è uscito fuori. Lorenzo ha subìto il ritorno dell’avversario, ma ci sta, è una cosa normale. Dopo che uno perde il primo, nel secondo va al massimo. Il terzo set poi è stato davvero molto equilibrato, ma Lorenzo è stato bravissimo a indirizzarlo. La svolta è arrivata quando ha brekkato sul 4 a 3, si è portato in vantaggio e lì ha vinto la gara.

D: Probabilmente non c’era bisogno della medaglia, ma questo bronzo determina ancora di più la crescita esponenziale di Musetti degli ultimi mesi?

R: Lorenzo ha avuto negli ultimi mesi una crescita straordinaria, fino ad arrivare alla semifinale di Wimbledon, che era già un risultato incredibile. Già prima aveva fatto bene i tornei più piccoli e aveva conquistato risultati importanti. Questo bronzo alle Olimpiadi lo consacra ancora di più e credo che Lorenzo abbia tutte le carte per entrare nei primi 10 del mondo. Deve solo trovare continuità, ma è un obiettivo che può raggiungere, considerando soprattutto il suo valore tecnico. Ha un repertorio di tennis incredibile e sa fare tutto.

D: Vorrebbe dire avere due italiani nella top ten, sarebbe tanta roba…

R: Sarebbe il risultato straordinario, che fino a qualche anno fa sembrava inimmaginabile. E non dobbiamo sottovalutare neanche il possibile ritorno di Berrettini. Matteo ha tutte le carte in regola per tornare ad un tennis di primissimo livello, sicuramente nei primi 30. Deve trovare soltanto la continuità dal punto di vista fisico, e adesso è reduce dalla vittoria di due tornei, uno dopo l’altro. La cosa fondamentale è solo la sua tenuta. Lui è già stato tra i primi dieci, è arrivato in finale di Wimbledon, ha vinto il Queens, insomma è indiscutibile. Poi chissà, nella top ten non c’è due senza tre e tutto può succedere.

La finale per Errani-Paolini

D: Un momento straordinario per gli uomini, ma momento straordinario anche per le donne. Nel singolare forse da Jasmine Paolini ci si aspettava di più, ma oggi c’è un evento storico nel doppio. Cosa ti aspetti da questa finale?

R: Per quel che riguarda la Paolini, è chiaro che nel singolare c’è un po’ di delusione, perché su di lei c’erano molte aspettative e credo che lei lo abbia sentito. Ha accusato la tensione, ma se gioca altre dieci volte quella partita, in un torneo normale, con quella avversaria secondo me non perde mai. Ci può stare, non è una cosa così strana. Nel doppio però le pressioni si sentono meno e con Sara, che è una veterana, hanno trovato un alchimia perfetta. Giocano alla grande e rispetto alle altre hanno un gran feeling di coppia. Questo le porta ad andare così bene in tutti i tornei, anche se non sempre si può vincere. Hanno una continuità incredibile e oggi giocheranno per una medaglia d’oro, che sarebbe un evento incredibile.

D: Ammesso che ci sia un po’ di scaramanzia, per la partita di oggi c’è fiducia?

R: Già il bronzo di Musetti è qualcosa di straordinario, perché una medaglia alle Olimpiadi mancava da 100 anni. Arrivare a un oro sarebbe la ciliegina sulla torta. Io credo che la Paolini, insieme alla Errani, partono addirittura da favorite. Le avversarie di oggi sono due buone singolariste, ma nel doppio sono indietro nel ranking e non credo che sia la loro specialità preferita. Ogni partita però va giocata e ci sono duemila fattori che determinano il risultato. In ogni caso abbiamo buone chance di portarla a casa e io non posso di augurarmi che questo accada.