In migliaia si sono riuniti per la nuova ondata di proteste in Bangladesh. I giovani sono scesi in strada inizialmente per opporsi al sistema di quote per i posti di lavoro pubblici. Queste manifestazioni sono ora diventate una sfida significativa per il governo della premier Sheikh Hasina, in carica dal 2009. Migliaia di persone chiedono ora la giustizia e le dimissioni di Hasina.

Proteste in Bangladesh, cosa chiedono i manifestanti?

Nel mese di luglio, gli studenti in Bangladesh hanno iniziato a protestare contro un sistema di quote nel pubblico impiego. Questo sistema, reintrodotto a giugno, ha sollevato preoccupazioni per la disuguaglianza nella società bengalese, poiché riserva il 30 per cento dei posti ai veterani della guerra d’indipendenza e ai loro familiari.

Le proteste si sono estese anche ad altre fasce della società. Durante le manifestazioni, oltre 100 persone hanno perso la vita e centinaia sono rimaste ferite. Il 21 luglio scorso, la Corte Suprema del paese ha ridotto la percentuale delle quote al 7 per cento. Il 5 per cento dei posti è riservato quindi ai veterani e ai loro familiari, mentre il 2 per cento è destinato ad altre categorie. Come annunciato precedentemente dai manifestanti, nonostante questa modifica, le proteste non si sono fermate.

Migliaia di persone sono scese in strada venerdì 2 agosto a Dacca, capitale del Bangladesh, per chiedere giustizia per oltre 200 studenti arrestati e per le decine di persone uccise. Il 2 agosto, l’Unicef ha dichiarato che tra le vittime ci sono almeno 32 bambini.

Le dimostrazioni antigovernative

Le proteste sono diventate una grande sfida per l’attuale governo bengalese. I manifestanti, oltre a chiedere giustizia, hanno richiesto le dimissioni della premier Sheikh Hasina. Hasina è salita al potere nel 2009 e ha trionfato nelle elezioni di gennaio 2024 per la quarta volta consecutiva.

Durante le proteste, due persone hanno perso la vita e oltre 100 sono rimaste ferite. Secondo quanto riportano i media locali, la polizia ha sparato gas lacrimogeni e proiettili di gomma, ferendo 50 persone.