Si è battuto per tutta la vita per i diritti delle persone di colore, andando contro i pregiudizi, cercando di ottenere una libertà fuori dai canoni razziali. Nasce nel 1918, nella Sudafrica del nord-est, ed ha un ruolo importante, quasi principale nella caduta dell’apartheid. Mandela è stato presidente sudafricano dal 10 maggio 1994 al 14 giugno 1999, successivamente è rimasto in politica schierandosi in prima fila contro la politica di segregazione raziale, impegnandosi da essere stato il primo politico di colore ad aver vinto il Premio Nobel per la pace nel 1993.
Il vero nome e la scarcerazione, nel 1990
Il suo nome è Rolihlahla, ma viene soprannominato Mandela da una maestra della scuola presso cui studiava. Si conta fra i fondatori della lega giovanile dell’ANC, African National Congress, e ne diventa successivamente presidente. Nel 1961 fonda l’organizzazione clandestina denominata “Lancia della Nazione”, in seguito alla quale finisce in carcere per due anni; seguirà un lungo processo alla fine del quale Mandela verrà condannato all’ergastolo perché accusato di sabotaggio e di lotta armata: rimane in carcere per 27 anni e sarà scarcerato nel 1990.
L’educazione è importante per cambiare il mondo
Secondo Mandela, per poter cambiare il mondo, bisogna imparare l’educazione, solo attraverso essa saremo in grado di abbattere qualunque pregiudizio che sia di colore, di razza o religione, e solo così possiamo essere più buoni gli uni con gli altri, rendendo la nostra vita e la nostra società migliore giorno per giorno. Questo personaggio pubblico di importanza mondiale viene tutt’ora ricordato per le
battaglie che ha condotto in prima linea, per cercare di ovviare ai problemi che tutt’ora cerchiamo di contrastare: discriminazioni, competizione, disuguaglianze che non ci permettono di essere liberi.