Pagamenti in contanti Inps nel limite di 1.000 euro, anche per le pensioni e per le prestazioni: le novità arrivano direttamente dall’Istituto di previdenza che, nelle ultime ore, ha diramato un nuovo messaggio per fornire indicazioni su come comportarsi.

Il tetto dei 5.000 euro non vale dunque per i pagamenti dell’Istituto di previdenza che devono rientrare nei 1.000 euro. Ciò significa che anche per il pagamento delle pensioni ai contribuenti o per l’erogazioni di prestazioni di importo superiore a 1.000 euro è necessario far ricorso al passaggio tramite la banca o le Poste Italiane. Il beneficiario deve fornire l’Iban sul quale l’Istituto di previdenza effettui l’accredito. Le novità sono contenute nel messaggio numero 2672 del 2024.

Pagamenti contanti Inps: qual è il limite per prestazioni, pensioni, indennità e sussidi?

L’Inps ha diramato nuove indicazioni sull’uso del contante stabilendo il tetto massimo di 1.000 euro per i pagamenti. Pertanto, anche le pensioni e le prestazioni che sforino il limite ricordato dall’Inps dovranno essere accreditati mediante l’utilizzo dell’Iban bancario o postale.

Le indicazioni dell’Istituto di previdenza riguardano qualsiasi sussidio, indennità o prestazione. La precisazione è contenuta nel messaggio numero 2672 del 2024 in risposta ad alcuni quesiti degli uffici territoriali dell’Istituto di previdenza sulla soglia di mille euro rispetto al limite di utilizzo del contante che, ad oggi, è fissato in 5.000 euro.

Quanto si può pagare in contanti 2024?

I pagamenti con l’utilizzo del contante tra privati, pertanto, seguono una disciplina differente rispetto alle prestazioni dell’Inps. Infatti, secondo quanto dispone l’articolo 49 del decreto legislativo numero 231 del 2007 recante le limitazioni all’utilizzo del denaro contante e dei titoli al portatore, si stabilisce che “è vietato trasferire denaro contante e titoli al portatori in euro o in valuta straniera, a qualsiasi titolo tra soggetti differenti – siano persone fisiche o giuridiche – quando il valore oggetto di trasferimento complessivamente è pari o superiore a 3000 euro”.

Importo massimo in contante delle PA

Tale importo è stato di recente variato dalla legge di Bilancio 2023 (legge numero 197 del 2022) nella misura di 5.000 euro. Tuttavia, l’articolo 2 del decreto legge numero 138 del 2011 stabilisce che la pensione, lo stipendio o qualsiasi compenso corrisposto dalle Pubbliche amministrazioni centrali e locali e dai loro enti, di importo eccedente rispetto a 1000 euro, debbano essere pagati con strumenti di pagamento elettronici bancari o postali.

L’obbligo di utilizzare l’Iban per i pagamenti di importo superiore a 1.000 euro è stato confermato dalla legge numero 208 del 2015. Dopo questa legge non sono intervenute ulteriori modifiche.

Come riscuotere la pensione in contanti?

Nel messaggio dell’Inps si fa riferimento, pertanto, a due limiti di importo massimo relativi all’utilizzo dei contanti. Il primo limite è quello di 5000 euro e riguarda la generalità delle persone fisiche e giuridiche, sia private che pubbliche, in qualità di operatori economici. Il secondo tetto è quello di mille euro e si applica ai pagamenti delle Pubbliche amministrazioni così definite dal comma 2, dell’articolo 1, del decreto legislativo numero 165 del 2001.

Tra le entità che devono applicare il tetto di 1.000 euro figurano gli enti pubblici non economici a qualsiasi livello (locale, regionale o nazionale) e gli enti assistenziali e previdenziali. Tra questi rientra anche l’Istituto di previdenza.

Pagamenti pensioni agosto 2024, l’Inps spiega quando si può in contanti

L’Inps non può pagare pensioni di importo superiore a 1.000 euro in contanti, ma dovrà utilizzare lo strumento dell’accredito bancario o postale mediante l’Iban. È questa la diretta conseguenza del chiarimento fornito dall’Istituto di previdenza agli uffici territoriali. Lo stesso limite vige per ogni altra indennità, prestazione o sostegno dell’Inps.

Pertanto, per i pagamenti effettuati in contante, la sede dell’Inps è tenuta a verificare che l’importo netto mensile totale da versare non superi il tetto indicato. La stessa verifica deve farsi nel caso di ogni altra prestazione: l’importo non può eccedere i 1.000 euro.