Questa mattina, 2 agosto 2024, con una intervista al Corriere della Sera, il presidente del Movimento Cinque Stelle Giuseppe Conte, in vista della costituente del prossimo autunno, ha aperto anche alla possibilità che la formazione creata da Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio il 4 ottobre 2009 a Milano, cambi nome. Dopo la sconfitta elettorale delle ultime elezioni europee, questa scelta, naturalmente, sancirebbe un nuovo inizio, sempre più distante dal suo fondatore e garante. Tag24.it è in grado di svelare i primi due big del Movimento che sono quantomeno aperti alla novità.

Un nuovo nome per il Movimento Cinque Stelle? I big che prendono in considerazione l’ipotesi della novità. I sondaggi

Giuseppe Conte ha sempre più bisogno di prendere le distanze da Beppe Grillo e dal Movimento delle origini che, ormai, come ha fatto presente nell’ultimo scambio polemico con il fondatore, non esiste più. Oggi, alla domanda di Marco Ascione del CorSera, cambierete nome? ha risposto:

“Decideranno i cittadini che parteciperanno alla nostra Costituente se questo è un tema da mettere sul tavolo”

Insomma, tutto può accadere. Tant’è che sarebbero stati commissionati anche dei sondaggi su quanto varrebbe una formazione politica che anche nel nome richiamasse maggiormente Giuseppe Conte e non più gli anni grillini doc.

La discussione interna tra politica e marketing

Ma all’interno del Movimento davvero avanza l’ipotesi di cambiare nome alla ‘ditta’? All’interno del partito di Giuseppe Conte, c’è da dire che la maggioranza è ancora affezionata alla denominazione attuale. Anche se più che per una questione politica, per una questione di marketing politico, per così dire: di brand, di riconoscimento nell’ambito del mercato della politica italiana agli occhi degli elettori. Sarebbe davvero difficile – è il ragionamento – inventarsi un’altra etichetta. Tanto più che il Movimento non ha una identità ben radicata in una specifica cultura politica. Prova ne sia che sempre nell’intervista al Corriere, Conte ha precisato, a proposito dell’adesione dei pentastellati al gruppo The Left nel Parlamento europeo:

“E’ una prova di sei mesi. Si potrà discutere anche di questo nella Costituente”

E quindi: quale altro nome neutro inventarsi? E, soprattutto: il gioco varrebbe la candela?

Il vicepresidente Michele Gubitosa: “La scelta alla Costituente”

Tuttavia, che sia ora davvero di segnare un’altra fase politica del Movimento, ne sono convinti un pò tutti. Raggiunto da Tag24.it, Michele Gubitosa, uno dei quattro vicepresidenti della formazione di Conte (gli altri sono Riccardo Ricciardi, Mario Turco e Chiara Appendino) la mette così:

“E’ giusto che anche sulla questione del nome si esprima la nostra comunità, magari in occasione della prossima Costituente. Ma non si sa nemmeno se davvero sarà uno dei temi di quell’appuntamento”.

D Chi lo deciderà?

R “La comunità stessa dei nostri iscritti e chiunque voglia darci una mano”.

D Ma Michele Gubitosa che ne pensa di cambiare nome alla ‘ditta’?

R “Non voglio esprimermi a tal proposito”.

D Perché?

R “Non voglio influenzare nessuno”.

D In che modo lo farebbe?

R “Uscendo sui giornali con il mio pensiero rischierei di indirizzare una scelta che non spetta a me. Ma che, in realtà, non si sa nemmeno se sarà presa. Alla costituente emergerà tutto. O niente”.

L’ex ministro aperturista

Ma tant’è: Gubitosa, contiano doc come la stragrande maggioranza dei parlamentari Cinque Stelle di oggi, all’interno del Movimento, è considerato un possibilista sul cambio di nome. E con lui un altro big del partito: l’ex ministro ora capogruppo al Senato del Movimento Stefano Patuanelli. Se non con il nome, è convinto che si debba dare una nuova identità politica al Movimento. O come si chiamerà.