Nel secondo trimestre del 2024, l’Italia ha registrato un significativo aumento delle liquidazioni giudiziali, raggiungendo quota 2.292. Questo incremento del 12,5% rispetto allo stesso periodo del 2023, come rilevato dall’analisi di CRIBIS (gruppo CRIF), evidenzia le persistenti difficoltà economiche affrontate da molte imprese italiane in un contesto globale complesso e incerto.
Liquidazioni giudiziali: trend in continuo aumento
Il numero di liquidazioni giudiziali ha mostrato un trend di crescita per il quarto trimestre consecutivo. La cifra attuale rappresenta il livello più alto degli ultimi tre anni, indicando una crescita costante rispetto al 2023, quando l’aumento medio era del 7,5%. Questo trend suggerisce un peggioramento delle condizioni economiche per molte imprese, nonostante le misure di supporto economico implementate.
Liquidazioni giudiziali in aumento: i settori più colpiti
L’analisi settoriale condotta da CRIBIS rivela che il settore dei servizi è l’unico a mostrare segni di miglioramento. Al contrario, il settore industriale ha registrato 392 pratiche di liquidazione, in linea con la media generale (+12%). Il settore del commercio ha subito un picco di 779 pratiche, con un aumento del 19%, mentre il settore edile ha registrato 415 pratiche, segnando una crescita del 27%. Questi dati indicano che il settore commerciale e quello edilizio sono particolarmente vulnerabili nell’attuale clima economico.
Il commercio, in particolare, soffre di un alto numero di fallimenti, evidenziando la pressione su un settore vitale per l’economia nazionale.
Evoluzione storica delle liquidazioni giudiziali
L’aumento delle liquidazioni giudiziali è iniziato l’anno scorso, dopo anni di calo costante dal picco di 15.000 casi nel 2014, escludendo il periodo della pandemia nel 2020. Questo incremento è un segnale preoccupante, perché indica che molte imprese non riescono a sostenere la pressione economica prolungata (ricordiamo che per quanto riguarda la pressione fiscale reale, Italia e Danimarca sono al top d’Europa). I segnali di difficoltà economica sono molteplici: i pagamenti in ritardo oltre i 30 giorni sono aumentati al 9,5%, rispetto all’anno precedente, e le ore di cassa integrazione sono cresciute del 20% a giugno, raggiungendo i 5 milioni.
Impatto sulla produzione industriale
La produzione industriale nei primi cinque mesi del 2024 è diminuita del 3,4%, coinvolgendo tutte le categorie: prodotti di consumo, intermedi e beni strumentali. Anche i ricavi delle aziende hanno subito una flessione di oltre due punti percentuali. Marco Preti, amministratore delegato di CRIBIS, ha dichiarato che l’incertezza geopolitica e la lenta riduzione dei tassi di interesse stanno creando un contesto difficile per le imprese, riducendo l’entusiasmo per nuovi investimenti.
Confronto con il periodo precedente
Nonostante l’aumento rispetto al 2023, il numero di liquidazioni giudiziali è ancora inferiore del 19,5% rispetto al secondo trimestre del 2019. Questo indica che, sebbene ci sia stato un miglioramento rispetto ai picchi storici, la situazione economica resta fragile e necessita di monitoraggio continuo per evitare ulteriori peggioramenti.
Concordati preventivi
Nel secondo trimestre del 2024, i concordati preventivi sono stati 94, con un leggero aumento del 5,6% rispetto al 2023. Tuttavia, questi numeri sono ancora lontani dai 153 concordati registrati nello stesso periodo del 2019, con una riduzione del 38,6%. Questo dato indica che, nonostante vi siano segnali di miglioramento, la strada per tornare ai livelli pre-pandemia è ancora lunga.
Distribuzione geografica delle liquidazioni giudiziali
Le regioni che hanno registrato il maggior numero di liquidazioni giudiziali nel primo trimestre del 2024 sono state la Lombardia (500), il Lazio (263) e il Veneto (208). Al contrario, le regioni con il minor numero di liquidazioni sono state il Trentino-Alto Adige (16), la Basilicata (9), il Molise (17) e la Valle d’Aosta (1). Pertanto, si evince che le aree più industrializzate e popolate sono anche quelle più colpite dalle difficoltà economiche.
In sintesi
Nel secondo trimestre del 2024, l’Italia ha registrato 2.292 liquidazioni giudiziali, segnando un aumento del 12,5% rispetto allo stesso periodo del 2023. Questo dato, riportato da CRIBIS (gruppo CRIF), riflette le persistenti difficoltà economiche delle imprese italiane in un contesto globale complesso. I settori più colpiti sono il commercio e l’edilizia, mentre solo il settore dei servizi mostra segni di miglioramento.