Ultime giornate di traffico intenso in Parlamento prima della pausa estiva. Aule e Commissioni, affollate da deputati e senatori, si affrettano per evitare un ulteriore slittamento delle ferie. La chiusura dei lavori, a palazzo Madama così come a Montecitorio, è attesa entro la fine della prossima settimana. Ma i parlamentari non osano pronunciare la parola ‘pausa’. Dopo il forcing delle ultime settimane, non è ancora conclusa la maratona dei decreti da approvare. Erano dieci a inizio luglio, ne rimangono quattro da convertire obbligatoriamente prima della scadenza. Una strada a imbuto, che determina un ingorgo dell’attività parlamentare. La precedenza va ai decreti, e così restano imbottigliati provvedimenti importanti per la maggioranza, come la riforma del Premierato e il ddl Sicurezza. Frenetici i tentativi di sbloccare anche la questione della nomina del nuovo cda Rai, mentre resta da sciogliere il nodo della scelta del giudice della Corte Costituzionale. Di capitoli aperti ce ne sono parecchi, ma per ora gli sforzi sono tutti concentrati sull’ultimo sprint di approvazione dei decreti. Camera e Senato vedono una situazione di parità. Due decreti da approvare per ramo entro una settimana, o poco meno. Palazzo Madama punta a chiudere i battenti già mercoledì.
Ultimi giorni di lavoro per i parlamentari prima delle ferie
La conferenza dei capigruppo di lunedì è chiamata dunque a decidere gli ultimi passi verso la conversione del dl Infrastrutture e del dl Materie prime. Restano perciò bloccati in commissione diversi provvedimenti, dai due ddl sulla salute mentale fino a quello sul doppio cognome. Rush finale anche a palazzo Montecitorio, dove aspettano il via libera definitivo sia il dl Ricostruzione, in Aula per la discussione generale, che il dl Carceri. Quest’ultimo decreto dovrà passare ancora in commissione, dove le opposizioni sono pronte a dare battaglia. Sul ddl Sicurezza, la capigruppo della Camera ha già deciso. L’esame d’Aula slitta a settembre, ma in commissione, dopo l’ok all’emendamento sulla cannabis light, si punta a chiudere prima della pausa. Ancora all’analisi della commissione Affari costituzionali la riforma del Premierato, che si aggiungerà ai lavori dopo la ripresa.