Quella che nei giorni scorsi sembrava solo una suggestione, adesso può diventare realtà. Federico Chiesa si è confrontato con Thiago Motta e ha capito chiaramente che per lui, in casa Juventus, non c’è più posto. La Roma sembrava la prima destinazione possibile, ma poi l’operazione è sfumata; Si è fatto allora avanti il Napoli, che però in quel ruolo è già completo. La via estera sembra dunque quella più semplice, ma occhio al Milan. Ibrahimovic e Moncada hanno infatti iniziato a sondare il terreno e non vorrebbero farsi sfuggire questa opportunità di mercato. Ma Chiesa al Milan è un’operazione davvero possibile? L’ex rossonero, Enzo Gambaro, risponde e commenta il mercato in esclusiva a Tag24.

Chiesa al Milan è davvero possibile? Il commento di Gambaro a Tag24

D: Sembrava solo una suggestione, ma adesso potrebbe diventare una pista concreta: Federico Chiesa al Milan è un’operazione possibile?

R: Chiesa al Milan è possibile dal momento in cui il calciatore non è più gradito in casa Juventus per le dinamiche che tutti conosciamo. Potrebbe essere un’ottima soluzione, ma è chiaro ed evidente che il Milan ha sinistra ha già Leao e quindi si dovrebbe inventare qualcosa. Un paio di settimane fa mi sembrava una situazione interessante, visto che a Napoli la vedo dura perché c’è Kvara e credo che per l’estero non sia abbastanza appetibile. Negli ultimi due anni Chiesa ha avuto parecchie difficoltà e penso quindi che il Milan potrebbe essere un’ottima soluzione.

D: Nello scacchiere di Fonseca lo vedresti bene?

R: Bisognerebbe vedere come farlo rientrare nei dettami tattici di Fonseca. I rossoneri lì davanti hanno giocatori davvero molto bravi, che in Italia possono fare la differenza, come Leao e Morata. Lo spagnolo è un centravanti atipico, un falso nueve, che si è specializzato negli ultimi anni. Credo che questa squadra sia abbastanza completa, e che in questo momento sarebbe meglio investire in altri ruoli.

Il mercato rossonero

D: Per il reparto offensivo però manca almeno un altro attaccante ed è tornato di moda il nome di Abraham. Lui ha già dato l’ok al trasferimento, ma è un nome che ti piace?

R: E’ chiaro che serve un altro centravanti, mentre sugli esterni, dove dovrebbe inserirsi Chiesa, la squadra è piuttosto completa. Abraham purtroppo nell’ultimo anno non ha giocato quasi mai e credo che un club come quello rossonero debba avere, soprattutto in determinati ruoli, delle certezze. Serve qualcuno che abbia un rendimento elevato da subito, anche perché la Champions non ti aspetta, soprattutto con questa nuova formula. Fonseca ha bisogno di giocatori arruolabili da subito, non può concedere tempo a nessuno, anche perché parliamo di uno dei più grandi club del mondo. Abraham obiettivamente, se fosse in condizione, ci potrebbe anche stare, ma qui parliamo del Milan che non può aspettare nessuno.

D: Si continua a trattare anche per Samardzic, questo è un profilo giusto?

R: E’ un buon giocatore, ma finora è stato troppo discontinuo e non ha dimostrato di poter aspirare a una grande squadra. È vero che se determinati calciatori fossero continui, sarebbero dei fuoriclasse. Il Milan però, dietro al centravanti, può far giocare Pulisic o Loftus Cheek, anche se non è propriamente il suo ruolo, quando si vuole qualcuno che sia un po’ più fisico. Sugli esterni la squadra è coperta, ma credo che abbia piuttosto bisogno di un centrocampista tipo Fofana, di cui si sta parlando, e un suo doppione. Serve qualcuno di simile, perché altrimenti dal punto di vista tattico e il sistema potrebbe avere delle difficoltà.

D: Manca poco all’inizio della nuova stagione, ma questo progetto e questa squadra ti convincono?

R: Rispetto a quello che poteva fare il Milan a mio avviso Fonseca è un ottimo allenatore. Credo che finora non sia stato totalmente valorizzato, ma sotto l’aspetto difensivo ha fatto molto bene al Lille, pur avendo una squadra offensiva. Il club ha fatto un bel passo in avanti e mi aspetto una bella evoluzione dal punto di vista tattico. Questo non vuol dire scegliere un modulo piuttosto che un altro, perché ogni allenatore è diverso e i sistemi sono diversi, anche in base agli interpreti e alle richieste del mister. Mi aspetto però una squadra rivoluzionata rispetto a quella che vedevamo con Stefano Pioli.