Simona Quadarella era una delle più attese, ma nella finale dei 1500 stile libero alle Olimpiadi di Parigi 2024, non è riuscita ad conquistare la medaglia, chiudendo al quarto posto. “Ho lottato tantissimo, è stata una gara molto faticosa, ma sono sincera per me è una delusione enorme“, ha detto la nuotatrice italiana. “Forse c’erano troppo aspettative, troppa tensione, l’ho vissuta come la gara più importante della mia vita” ha poi aggiunto al termine della gara. Ora proverà a rifarsi con gli 800 stile libero, e l’augurio è che almeno in questo caso lei possa riuscire a salire sul podio. Per commentare i risultati del nuoto italiano in queste Olimpiadi, ripartendo proprio dalla prestazione della Quadarella, Martina Grimaldi, ex nuotatrice specializzata nelle gare di fondo, è intervenuta in esclusiva a Tag24.

Quadarella delusione nella finale 1500 stile libero a Parigi 2024: l’intervista a Martina Grimaldi

D: Ieri Simona Quadarella ha chiuso al quarto posto nella finale dei 1500 stile libero, alle Olimpiadi di Parigi 2024: è giusto definirla una delusione?

R: Non ho letto come ha commentato la sua prestazione ieri nel post gara, ma credo che la prima delusa sia proprio la Quadarella. Era una gara molto importante per la sua carriera, l’ha definita lei stessa la più importante, ma ci è arrivata con tantissime pressioni addosso. Purtroppo ha chiuso al quarto posto ed è chiaro che tutti ci aspettavamo qualcosa di più. Sono sicura che avrà modo di rifarsi, perché ha ancora gli 800 da gareggiare. Lei è una di quelle che può giocarsi sempre qualcosa di importante.

D: Proprio su di lei e su Gregorio Paltrinieri c’erano grandissime aspettative, questa pressione può avergli giocato un brutto scherzo?

R: Ho vissuto Londra in condizioni simili e vi assicuro che non è stato semplice. Sono arrivata in vasca con molta tensione addosso, perché sentivo le aspettative che c’erano su di me. Ero reduce da tre medaglie mondiali è tutto il mondo del nuoto mi stava aspettando. Ho capito in quel caso che gareggiare sotto pressione, di te stesso in primis e anche degli altri, non è positivo. È molto difficile in questi casi fare bene, perché entri in acqua con troppa tensione e non riesci a nuotare come vorresti.

D: Mi sembra di capire però che ti aspetti altre medaglie importanti nel nuoto?

R: Da questo punto di vista sono una molto scaramantica e preferisco sempre evitare di parlare prima. Lo ero per me e lo sono anche adesso da spettatrice. Quel che è certo è che i nostri atleti scenderanno in acqua per dare il massimo e con l’obiettivo di farci divertire. Faccio a tutti un grandissimo in bocca al lupo e incrocio le dita rispetto a quello che potrebbe arrivare. Sono sicura che ce la metteranno tutta e che entreranno in acqua con un obiettivo chiaro.

La medaglia di Greg Paltrinieri

D: Come hai letto e valutato invece il bronzo di Gregorio Paltrinieri?

R: Credo che lui sia una vera e propria leggenda, un nuotatore eterno. Il suo percorso olimpico è lungo, perché dovrà arrivare fino all’8 di agosto per poi capire se continuerà a gareggiare oppure no. Purtroppo alcuni atleti non sono stati neanche bene dopo aver nuotato nella Senna. Mi auguro che si prendano tutte le precauzioni del caso, perché per prima cosa si deve pensare alla salute degli atleti. Purtroppo mi rendo conto che i soldi spesi di solito hanno un peso specifico più importante di tutto il resto, ma non è giusto.

D: Effettivamente paradossale tutto ciò che sta avvenendo da questo punto di vista…

R: Sapendo che c’era un possibile rischio e che l’acqua fosse inquinata, determinate cose si potevano evitare. Mi metto anche nei panni di questi atleti, che non sanno dove dovranno gareggiare, che non hanno provato il campo gara e che devono aspettare di capire come evolverà la situazione. Tutto questo rende le gare ancor più difficili, soprattutto se pensiamo alla 10 km, in cui i nuotatori devono fare il tragitto per sei volte. Ho visto che c’è anche molta corrente e il percorso è davvero impegnativo.

Il movimento e la crescita di Benedetta Pilato

D: Per il movimento italiano è comunque un momento molto importante e sono tanti gli atleti sulla cresta dell’onda, questo ci fa ben sperare anche per il futuro?

R: Gli ori che sono arrivati da Ceccon e Martinenghi sono stati davvero importanti perché mancavano da tantissimo tempo. In campo femminile l’ultimo oro di Federica Pellegrini e anche in campo maschile dobbiamo andare indietro negli anni. Sono due medaglie importantissime, così come lo è quella di Greg. Io ci metto però anche il quarto posto di Benedetta Pilato e quella di Simona Quadarella e tutte le finali raggiunse dai nostri ragazzi. Non dobbiamo sottovalutare neanche la medaglia nella staffetta 4×100 stile. Insomma è un movimento che sicuramente sta facendo bene e che sta crescendo tantissimo. Continuiamo a stare sempre a livelli alti, anche nel ricambio generazionale.

D: A proposito di Benedetta Pilato, ha soltanto 19 anni, può crescere ancora?

R: Quest’anno per Benedetta è stato fondamentale. Ha cambiato tutto: allenatore, modo di vivere, casa e compagni. Ha lasciato la sua città e si è trasferita a Torino per inseguire un sogno e sono convinta che lei possa crescere ancora tantissimo. Si è affacciata qualche anno fa in modo esplosivo nei 50 e adesso sta sicuramente lavorando sui 100, proprio in vista delle Olimpiadi. Continuerà a maturare e io le faccio il mio più grosso in bocca al lupo.