C’è un acceso dibattito riguardo alla partecipazione di Imane Khelif alle Olimpiadi del 2024. Il primo agosto, l’atleta algerina affronterà l’azzurra Angela Carini nel torneo dei pesi welter. Khelif era stata esclusa dai Campionati mondiali di boxe femminile IBA nel 2023 per non aver superato i controlli ormonali, ma è stata comunque ammessa ai Giochi di Parigi. Questa decisione ha suscitato indignazione e polemiche, con dichiarazioni ufficiali del CONI e di alcuni esponenti politici italiani.
Chi è Imane Khelif?
Nata nel 1999, Imar ha iniziato a praticare pugilato da bambina e ha sempre gareggiato nelle categorie femminili. Non si è mai definita transgender né tantomeno uomo, neanche riferendosi a fasi precedenti della sua vita. La presenza di cromosomi XY nel DNA, emersa nel 2023 ai Mondiali, non basta per determinare il sesso maschile di una persona, poiché sono necessari anche i caratteri sessuali primari e secondari; altrimenti, si potrebbe parlare semplicemente di iperandrogenismo.
Di Imar – che si riferisce a se stessa esclusivamente come donna – sappiamo poco oltre ai suoi successi sportivi: ha partecipato per la prima volta ai Campionati mondiali di pugilato femminile AIBA di Nuova Delhi nel 2018, classificandosi al 17° posto dopo essere stata eliminata al primo turno. In seguito, ha rappresentato l’Algeria ai mondiali del 2019 in Russia, fermandosi al 33° posto.
Ha difeso i colori del suo Paese nei pesi leggeri alle Olimpiadi estive del 2020 a Tokyo, dove è stata sconfitta dall’irlandese Kellie Harrington nei quarti di finale. Successivamente, ha partecipato ai Mondiali femminili IBA del 2022, diventando la prima pugile algerina a raggiungere la finale, che però ha perso contro l’irlandese Amy Broadhurst.
Nel marzo 2023, Imar è stata squalificata poco prima del suo incontro per la medaglia d’oro contro Yang Liu per non aver superato un test di idoneità di genere. Umar Kremlev, presidente dell’International Boxing Association (IBA), ha dichiarato che lei e la taiwanese Yu-Ting “stavano cercando di ingannare i loro colleghi e di fingere di essere donne”. Il Comitato Olimpico Internazionale (CIO) ha poi confermato la squalifica di Khelif a causa degli elevati livelli di testosterone. La pugile algerina, 21 anni, ha risposto definendo la squalifica una cospirazione per impedirle di vincere.