Imane Khelif sfida Angela Carini nel match del primo turno del torneo di boxe femminile della categoria 66 kg alle Olimpiadi di Parigi 2024. L’avvicinamento alla gara del primo agosto ha visto l’atleta algerina di 25 anni al centro dell’attenzione: l’esclusione dagli ultimi Mondiali per livelli elevati di testosterone ha sollevato un dibattito acceso. Secondo il Comitato Olimpico Internazionale (CIO), Khelif ha tutti i requisiti per partecipare alla competizione femminile dei Giochi.

Imane Khelif è nata uomo o donna?

Contrariamente a quanto erroneamente riportato, Khelif non è una persona trans, ma una persona intersex.

L’Istituto Superiore di Sanità definisce intersex come “tutte le variazioni innate (presenti fin dalla nascita) nelle caratteristiche del sesso”, che possono riguardare cromosomi sessuali, ormoni sessuali, genitali esterni o componenti interne dell’apparato riproduttivo. Khelif ha sempre vissuto e si è identificata come donna, e tutta la sua carriera sportiva si è svolta nelle competizioni femminili.

Il nome di Khelif è salito alla ribalta durante i Mondiali di marzo 2023: l’atleta algerina è stata squalificata dalla competizione organizzata dall’International Boxing Association (IBA), non riconosciuta dal CIO, a causa di un livello eccessivo di testosterone e la presenza di cromosomi maschili nel DNA. La squalifica, contestata dall’atleta, secondo l’IBA è stata decisa dopo una “meticolosa revisione” e ha portato all’esclusione anche della taiwanese Lin Yu-ting, entrambe ritenute con “vantaggi competitivi” sulle rivali.

A Parigi, il CIO non è entrato nei dettagli e ha semplicemente affermato che tutte le atlete iscritte alle competizioni rispettano i requisiti. Khelif partecipa alla sua seconda Olimpiade, dopo quella di Tokyo 2020, dove non ha raggiunto il podio nella categoria 60 kg.

Khelif ha scoperto la boxe pochi anni fa, ispirata dalle Olimpiadi di Rio 2016 viste in TV. Proveniente dal villaggio di Tairet, ha iniziato il suo percorso contro la volontà iniziale della famiglia. Per raggiungere la palestra, percorreva dieci chilometri ogni giorno e ha venduto metallo raccolto nei rifiuti per pagarsi l’autobus e gli allenamenti. Il suo debutto ai Mondiali del 2018 si è concluso con un 17º posto. La sua crescita è stata costante: nel 2021 e nel 2022 è stata premiata come migliore atleta algerina e ora è ambasciatrice dell’UNICEF. “Ho iniziato con nulla, ora ho tutto – ha detto in un colloquio con l’UNICEF -. E ora entrambi i miei genitori mi sostengono, sono i miei più grandi tifosi”. Dal ring di Parigi, il suo messaggio alle ragazze è chiaro: “Non lasciate che gli ostacoli vi fermino. Io sogno la medaglia d’oro”.

Vladimir Luxuria: “Imane Khelif non è una boxeur trans, è nata donna”

Vladimir Luxuria, conduttrice televisiva ed ex politica transgender, ha dichiarato a proposito della sessualità della pugile algerina:

Imane Khelif non è una persona trans. Basti pensare che è algerina, che rappresenta l’Algeria, l’ha già rappresentata nel 2020 a Tokyo durante i Mondiali. In Algeria la transessualità è un reato, così come l’omosessualità. Non avrebbe potuto fare la transizione in Algeria. Lei è nata donna. Ha solo un problema di livello alto di testosterone. Motivo per il quale Kremlev, il presidente russo della International Boxeur Association, la escluse dai mondiali (…) È semplicemente una donna. Esistono donne che hanno livelli di testosterone più alti. Vi ricordate il caso della sudafricana Caster Semenya sudafricana? Loro controllano i livelli di testosterone. Stanno usando noi per andare contro Macron come se Macron c’entrasse qualcosa con la scelta delle persone che devono gareggiare, decise dal comitato olimpico internazionale. Loro sono esperti, sono un ente non governativo.