Le challenge sui social potranno presto essere vietate per legge, pena il carcere fino a tre anni. Questa mattina, 31 luglio, il deputato di Fratelli d’Italia Dario Iaia ha presentato una proposta di legge che mira a preservare la vita di tanti adolescenti che si lanciano nelle sfide più assurde con l’obiettivo di diventare famosi ed essere apprezzati sui social con un pieno di like e nuovi follower.

Challenge sui social, la proposta di legge che vuole vietare le sfide estreme col carcere

L’idea di proporre questa proposta di legge, al deputato di Fratelli d’Italia Dario Iaia, è venuta all’indomani del caso del ragazzo che ha percorso cento chilometri aggrappato a un treno sulla linea Pescara-Civitanova. Al termine della “bravata”, se l’è cavata solo con una multa di 516 euro. Troppo poco, evidentemente, per chi ha messo a rischio, oltre che la sua vita, anche quella dei passeggeri. In ogni caso, secondo il deputato Iaia, le challenge vanno combattute penalmente perché sono del tipo più vario.

“Quanti like può valere una vita umana?”

Si chiede il promotore della legge anti-challenge.

“Alcune condotte gravissime e pericolosissime non possono essere sanzionate come una semplice trasgressione del Codice della strada”

Come si vuole affrontare il tema. Social vietati agli under 16?

Ma cosa prevede nello specifico la nuova proposta di legge che andrebbe a creare un nuovo articolo del codice penale, il 580 bis? Nel testo si legge questo:

“Chiunque, al fine di promuovere o partecipare a sfide estreme, di qualunque natura esse siano, pone in pericolo la propria o l’altrui incolumità, è punito con la reclusione da uno a tre anni. La pena è aumentata nei confronti del promotore, nel caso in cui la condotta è diffusa online o con qualunque altro mezzo di diffusione di massa e nel caso in cui la condotta è posta in essere mediante l’utilizzo, in qualunque modo, di un mezzo di trasporto pubblico o privato”

La sospensione condizionale della pena, infine, si potrà avere solo con “la frequenza di un adeguato corso di recupero psicologico pubblico”.

Sta di fatto che, a detta dello stesso proponente, il tema delle challenge estreme non si può affrontare dal punto di vista solo della repressione. La proposta di legge di Iaia mira anche a rafforzare la prevenzione a scuola e in famiglia.

Una possibilità aperta, infine, è quella di vietare l’accesso ai social dei minori di 16 anni. Ma ci sarà un occhio particolare anche per quegli adulti che sfruttano i minori per avere più visibilità sui social.