Le punture di insetti possono causare prurito e fastidio, e in casi più gravi, shock anafilattico, fino ad arrivare alla morte: quando preoccuparsi e come riconoscerle? Il fenomeno si fa sempre già preoccupante in estate per via delle alte temperature e l’umidità.

Grandi timore per le forti reazioni allergiche che possono tramutarsi in tragedia, come ad esempio è accaduto di recente allo chef triestino Marc Pavel, morto dopo la puntura di una vespa, colpito da un arresto cardiaco.

Tag24 ha approfondito la questione insieme al Professore e Ricercatore Matteo Bassetti, Direttore della Clinica Malattie Infettive dell’Ospedale Policlinico di San Martino di Genova

Punture di insetti, quando preoccuparsi? La differenza con i morsi: la spiegazione del prof. Bassetti

Gli insetti sono fonte di preoccupazione per l’uomo, per via delle loro punture, soprattutto con l’arrivo del caldo e della bella stagione. L’importante è non andare nel panico e consultare medici e farmacisti, senza spingersi in diagnosi auto-prodotte grazie ai vari vademcum che girano sul web.

Tag24 ha chiesto al professor Matteo Bassetti quando preoccuparsi e come riconoscere le punture di insetti. Il Prof. ha innanzi tutto illustrato la differenza tra morsi e punture:

“La morsicatura ad esempio è quella della zanzara o della zecca, quindi dove fondamentalmente l’animale non inietta qualcosa ma succhia il sangue. La zanzara succhia il sangue e subito dopo compare una piccola lesione, in genere urticante, proprio per via del fatto che nel morso si rilascia una sostanza che genera appunto prurito. La zecca ad esempio, dopo il morso, quando si rimuove in maniera non adeguata, lascia all’interno dell’uomo il contenuto del suo pasto, per quello provoca irritazione.

Altri insetti invece lasciano direttamente il pungiglione, tramite una puntura: qui la differenza con il morso. Per esempio la vespa o alcuni tipi di ragni, iniettano il loro veleno e quindi si possono avere delle reazioni ovviamente in relazione alla dose di sostanza che hanno rilasciato e al tipo.

Dopo la puntura di zanzara, che si riconosce abbastanza facilmente perché in genere è rossastra e pruriginosa, compare una piccola papula rossastra. Poi ci sono i morsi dei pappataci, che molto urticanti ma che hanno un aspetto meno rotondeggiante, è più tendente al trapezoidale o addirittura rettangolare e in genere non sono molto arrossate. Tra le punture troviamo quelle di calabroni, api, vespe che naturalmente hanno una reazione determinata non tanto dall’animale quanto da noi, dalla reazione del nostro corpo. Cioè la reazione è maggiore tanto quanto lo è la nostra capacità di tollerare quel pungiglione”.

Come riconoscere le punture di insetti?

Secondo quanto spiegato dal Professor Matteo Bassetti, a livello iniziale è abbastanza semplice capire la differenza tra una puntura o una morsicatura di insetto. Un aiuto importante – anche se la consultazione di uno specialista, un medico o un farmacista resta l’opzione migliore e più sicura da seguire – è anche Google o in generale l’Intelligenza Artificiale. In che modo? Basta inserire la foto del morso. La banca dati analizza il caso e si potrà scoprire qual è stato l’insetto autore del danno.

D: Come si fa a sapere se siamo allergici alla puntura di qualche insetto? Ci sono dei test appositi?

R: Questo può essere scoperto tramite degli esami allergologici specifici, dove si testano il grado di allergia nei confronti anche del pungiglione di alcuni insetti. Oppure sulla base della propria storia pregressa, se una volta a qualcuno è capitato di essere stato punto da una vespa e ha avuto un’importante reazione allergica.

Chi ha avuto casi con manifestazioni importanti in passato è bene che porti sempre con sé il cortisone, in alcuni casi l’adrenalina. Con questi strumenti si riesce a fermare l’effetto di queste sostanze presenti negli insetti, che, come spiegato prima, non sono il problema in sé per sé: è tutto legato alla reazione del nostro sistema. Le persone stanno male non per colpa dell’insetto, ma per via del nostro corpo che ha una iper reazione.

Quando preoccuparsi per le punture di insetti, cosa fare dopo? Bassetti: “Non usare i farmaci in modo spropositato”

Il Professore ha riportato degli esempi pratici in cui dopo il morso o la puntura si mettono in atto comportamenti errati. Parlando del morso della zecca, ha raccontato che spesso subito dopo si tende a prendere un antibiotico per il timore della malattia di Lyme, trasmessa proprio dalla zecca. Bassetti ha ribadito che si tratta di un errore in alcuni casi, perché non il batterio iniettato dalle questi insetti non sempre provoca la malattia di Lyme. Segni e sintomi compatibili con questa patologia sono: la febbre, l’eritema, l’esantema, i dolori all’articolazione.

Per le punture di insetto secondo me c’è un fenomeno di over prescription: cioè c’è un uso spropositato di farmaci, che spesso non servono, dalle creme, agli antistaminici, al cortisone. Cerchiamo di dare delle indicazioni precise e di usare i farmaci solo quando servono. Quando c’è una lesione evidente bisogna farla vedere ad un medico, perché si fanno tanti pasticci con le punture di insetti”.

Ma cosa bisogna fare dopo le punture di insetto? Bassetti raccomanda:

  1. Prima di tutto bisogna evitare di continuare a toccare la zona colpita, per evitare arrossamenti.
  2. Usare il freddo: è un vasocostrittore: il ghiaccio ad esempio fa sì che il veleno resti circoscritto in una zona e che non si espanda, bloccandolo.
  3. Dopo un po’ di tempo, anche dopo qualche ora, bisogna valutare eventuali variazioni nelle colorazioni. Ci possono essere delle reazioni diverse da parte della pelle.
  4. Rivolgersi al medico o chiedere aiuto presso una farmacia.

Quali sono gli insetti più pericolosi?

Quali sono gli insetti più pericolosi? Il professore ha risposto a questa domanda concentrandosi soprattutto su un esemplare: la zanzara, che sia in Italia che e a livello globale ha la capacità di infliggere infezioni potenzialmente mortali. Gli esempi sono tanti: la zanzara tigre, che trasmette la dengue, la chikungunya, la zinca e negli ultimi tempi anche la febbre Oropouche.

Anche la zanzara “tradizionale” , la Culex pipiens, può trasmettere malattie come la West Nile (“la febbre del Nilo” o occidentale). Poi Matteo Bassetti ha aggiunto:

“Solo le zanzare trasmettono potenzialmente cinque malattie infettive altamente conosciute. Poi c’è l’anofele, una zanzara che sta tipicamente in Africa e che trasmette la malaria. E’ un insetto che può dare molti problemi sotto il punto di vista della salute. La zanzara è anche l’insetto più diffuso nel mondo e quello più agguerrito. Il morso si una vespa o di un calabrone è sicuramente pericoloso ma meno frequente”.

Insetti: il caso dello chef tristino Pavel Marc morto in seguito alla puntura di una vespa.