Jasmine Paolini aveva tutti gli occhi puntati addosso, ma stavolta le cose non sono andate come tutti avevano previsto. Alle Olimpiadi di Parigi 2024, è stata eliminata clamorosamente, uscendo al terzo turno dal singolare femminile, a causa della sconfitta arrivata contro la slovacca Schmiedlova. Una partita decisa a sorpresa in tre set, dopo che l’azzurra aveva la chance di chiudere il conto avanti 5-4 e con il servizio a suo favore. Un boccone amaro, che Jasmine però ha già mandato giù. Ieri infatti si è riscattata vincendo nel doppio, al fianco della Errani, e approdando nei quarti di finale di questi Giochi. Ma è giusto definire delusione l’eliminazione della Paolini a Parigi 2024? Lo abbiamo chiesto all’ex tennista, Silvia Farina, intervenuta in esclusiva a Tag24.
Tennis, delusione Paolini per l’eliminazione a Parigi 2024?
D: Jasmine Paolini è stata eliminata al terzo turno nelle Olimpiadi di Parigi 2024, possiamo parlare di delusione?
R: Sicuramente la delusione ci può stare, ma credo lo sia soprattutto per lei, perchè c’erano delle aspettative diverse. Dopo quello che Jasmine ci aveva già fatto vedere, il gradino di diffoltà si era alzato e credo che anche lei sperasse di fare qualcosa di importante. Si tratta di Olimpiadi e sicuramente lei ci teneva in maniera particolare. Detto questo però, io non la giudico così deludente, sebbene potesse aspirare a fare un risultato migliore. A livello tecnico, una prestazione non bellissima, ci può anche stare.
D: Era partita forte, ma alla fine è uscita sconfitta contro Schmiedlova. Cosa non ha funzionato?
R: Come in ogni strada, si sale e si arriva al massimo della forma, ma poi ci può stare anche un calo di adrenalina e di stanchezza. Ha perso una partita e lo ha fatto lottando, per pochi punti. L’amarezza ci sta, ma non è giusto darle così contro.
D: Jasmine è reduce da una crescita straordinaria e ha conquistato le due finali, entrambe perse, prima di questa eliminazione. In cosa deve crescere ancora Jasmine?
R: Sicuramente deve cercare di ricrearsi determinate situazioni e deve viverle il più possibile. A questo livello non si tratta di dritto migliore, rovescio o servizio. Ci sono degli aspetti che può migliorare e affinare, smussare meglio il colpo e leggere ogni situazione di gioco, ma penso che a fare la differenza sia soprattutto l’aspetto mentale. Credo che lei abbia avuto un enorme miglioramento, ma che abbia fatto un salto forse troppo veloce. Io faccio il tifo per lei, ma penso che il risultato di Wimbledon sia stato meno inaspettato del Roland Garros, dove lei ha più consapevolezza del fatto che è al sua superficie e si sa gestire meglio.
D:A Wimbledon ti ha stupito?
R: In Inghilterra è adnata avanti sulle ali dell’entusiasmo e sulla sua grande capacità di sapersi gestire e adattare alle situazioni al campo. Se siamo onesti però, va detto che non ha incontrato grandissime giocatrici sulla sua strada. Ha sfruttato al meglio il tabellone ed è stata brava, sebbene fosse ancora indietro rispetto alla top five. Detto questo però ha acquisito consapevolezza e autostima e soprattutto rispetto da parte delle altre atlete. Quando vedono il tabellone, oggi la prendono in considerazione in maniera diversa. Questo è un aspetto davvero importante.
D: Dopo l’eliminazione di ieri, si è riscattata invece nel doppio con Errani. Quali sono le tue aspettative?
R: Loro sono una coppia che può ambire a medaglia. Si trovano bene, giocano alla grande, sono collaudate e secondo me hanno tutte le carte in regola per arrivare in fondo. Come nei grandi Slam, in cui si guarda il tabellone e si ha già idea di chi si cìgiocherà la finale. Loro hanno nelle corde questa possibilità.
Il percorso di Musetti
D: Bene invece Musetti, che batte Fritz e approda ai quarti. Per quel che riguarda il maschile che aspettative hai?
R: Non mi piace parlare di aspetattive, ma è evidente che Musetti è in una fase straordinaria. Ha fatto un grandissimo lavoro soprattutto sulla sua testa e ora ci deve credere, come tutti. Conosce il suo valore e onestamente, a parte i pilastri più grossi, contro cui comunque può giocare, non vedo ostaccoli. Il tennis è un pò come una roulette e se sei fortunato puoi incontrare chi è più forte di te, in un giorno in cui è più scarico. Musetti adesso ha acquisito grande autostima ed è in un filotto positivo che va sfruttato. Forse ora è un pò stanco, ma deve incanalare tutte le energie nervose lì, per esprimersi al massimo.