Il prossimo autunno sarà una stagione elettorale per tre regioni italiane: per l’Umbria, l’Emilia Romagna e, dopo le dimissioni di Giovanni Toti, la Liguria. Il centrosinistra punta a fare en plein. Puntando evidentemente sulla costituzione del Campo largo, se non larghissimo: la coalizione più ampia possibile che possa schierarsi contro il centrodestra, da Renzi e Calenda a Fratoianni e Bonelli. A tal proposito, se Italia Viva (almeno nella persona di Matteo Renzi) è intenzionata a posizionarsi strutturalmente nel centrosinistra (anche se in Liguria ha un problema non da poco perché governa al Comune di Genova con la maggioranza di centrodestra del sindaco Marco Bucci), Azione, la sua gemella diversa, che farà? Michele Lilla di Tag24.it questa mattina, 31 luglio, l’ha chiesto a Matteo Richetti, capogruppo alla Camera del partito di Carlo Calenda.

Elezioni regionali Umbria, Liguria e Emilia Romagna 2024 e Azione

Carlo Calenda, anche dopo la sconfitta alle scorse elezioni europee, ha chiarito che la linea politica di Azione non cambia: continua ad essere terzopolista, nè col centrodestra, nè col centrosinistra. Questo, anche a rischio di una scissione. Ma, per le prossime regionali, ha dettato la linea di verificare caso per caso e allearsi con chi si sente più vicini. Richetti, infatti, l’ha messa così:

“C’è una valutazione caso per caso per le prossime elezioni regionali. Nella mia Emilia Romagna, c’è un dialogo aperto con la coalizione di Michele De Pascale perché il sindaco di Ravenna ha un profilo riformista. In Umbria, sempre per il centrosinistra, non so se verrà confermata l’ipotesi della candidatura della sindaca di Assisi Stefania Proietti, una candidatura che io sosterrei di corsa perché so come lavora”

Resta la Liguria, dove il candidato forte del centrosinistra è l’ex ministro Andrea Orlando:

“Io per la Liguria do un consiglio: per le ferite che hanno inferto a vario titolo alla società ligure andrebbero trovate personalità di grande rilievo. E noi per questo abbiamo un dialogo aperto con chi finora si è opposto a Toti…”

Come dire: anche in questo caso Azione sarebbe pronta ad allearsi con il centrosinistra.

Un tre su tre che costituisce un nodo politico

Sta di fatto che scegliere tre volte su tre il centrosinistra per le prossime elezioni regionali, avvalora una delle motivazioni dell’area di Azione più vicina a Mara Carfagna e Maria Stella Gelmini di fare le valigie: non ci si può dichiarare terzopolisti e poi fare al 99% un accordo con il centrosinistra in occasione delle elezioni locali. Un bel nodo da sciogliere, nonostante Richetti tenti di sminuire la grande fuga all’orizzonte del suo partito.