Il leader di Hamas, Ismail Haniyeh, è stato ucciso intorno alle 2 di mercoledì 31 luglio nella capitale iraniana, Teheran. Anche la sua guardia del corpo è deceduta nell’attacco. Haniyeh si trovava a Teheran per partecipare all’insediamento del nuovo presidente Masoud Pezeshkian. La morte di Haniyeh è stata confermata dai media iraniani al mattino, che hanno riferito di un attacco aereo. Le reazioni non sono tardate ad arrivare.

Le reazioni della politica alla morte di Ismail Haniyeh

Le tensioni in Medio Oriente sono aumentate dopo l’attacco di Hamas in Israele del 7 ottobre. Il conflitto a Gaza continua e il bilancio dei morti nella Striscia ha superato i 39mila. È in corso anche un’ulteriore escalation dopo l’attacco avvenuto ieri, 30 luglio, nella capitale libanese, Beirut. La notizia della morte di Ismail Haniyeh potrebbe influenzare ulteriormente gli equilibri nella regione.

La mattina del 31 luglio, Hamas ha confermato la morte di Haniyeh, indicando che è stato ucciso durante un raid “sionista”. Le Brigate Al-Qassam, l’ala armata di Hamas, hanno commentato l’uccisione affermando che questa “porta la guerra a un altro livello e avrà enormi conseguenze per l’intera regione”.

Al momento dell’attacco, il leader di Hamas si trovava in Iran. Dopo l’annuncio dell’assassinio di Haniyeh, il paese ha dichiarato tre giorni di lutto nazionale. I leader iraniani hanno anche affermato che il paese difenderà la sua integrità territoriale, aumentando così le preoccupazioni regionali. Il presidente iraniano Pezeshkian ha condannato l’uccisione di Haniyeh, attribuendo la responsabilità a Israele, mentre il leader supremo dell’Iran, Ayatollah Ali Khamenei, ha promesso una “punizione severa” per Israele. Secondo Khamenei, vendicare l’assassinio di Haniyeh è “un dovere di Teheran”, poiché l’attacco è avvenuto nel suo paese.

Mahmoud Abbas: “Un atto codardo”

Il presidente palestinese, Mahmoud Abbas, ha condannato l’uccisione del leader di Hamas, definendola un “atto codardo e uno sviluppo pericoloso”. Abbas ha invitato i palestinesi “all’unità, alla pazienza e alla fermezza di fronte all’occupazione israeliana”.

Qatar: “La pace ha bisogno di partner seri”

Diversi paesi, tra cui Qatar, Turchia, Cina e Russia, hanno espresso preoccupazione per un’eventuale escalation nella regione. Ismail Haniyeh risiedeva in Qatar dal 2016, e questo paese è anche uno dei principali mediatori tra Israele e Hamas nel tentativo di trovare un accordo tra le parti. Il primo ministro del Qatar, Mohammed Ben Abderrahmane Al Thani, ha espresso preoccupazioni sul futuro dei colloqui:

Gli omicidi politici e il continuo prendere di mira i civili a Gaza mentre i colloqui continuano ci portano a chiederci: come può avere successo la mediazione quando una parte assassina il negoziatore dell’altra parte? La pace ha bisogno di partner seri e di una posizione globale contro il disprezzo per la vita umana.

La Russia avverte: rischio di conflitto globale in aumento

La Russia ha denunciato l’accaduto come un “inaccettabile assassinio politico” e ha messo in guardia contro il rischio di una guerra su larga scala nella regione. Il portavoce del ministero degli Esteri russo, Andrei Nastasin, ha affermato che:

La regione è attualmente in bilico sull’orlo di un conflitto globale. Le parti continuano ad alzare la posta in gioco.

Anche Pechino ha condannato l’uccisione di Haniyeh. Il portavoce del ministero degli Esteri cinese, Lin Jian, ha espresso “grande preoccupazione” per l’attacco, avvertendo che potrebbe provocare “ulteriore instabilità”.

Erdogan condanna l’assassinio di Haniyeh

Il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, ha condannato il “perfido assassinio” del leader di Hamas in un post su X:

Lo scopo dell’assassinio del mio fratello Ismail Haniyeh è lo stesso dei disgustosi attacchi contro Sheikh Ahmed Yasin, Abdulaziz Al Rantisi e molte altre figure politiche di Gaza; Tuttavia, la barbarie sionista non sarà in grado di raggiungere i suoi obiettivi come ha fatto finora.

Erdogan ha promesso l’impegno del suo paese a sostenere i palestinesi. Ha dichiarato che l’amministrazione di Ankara continuerà a lavorare per “la creazione di uno Stato di Palestina libero, sovrano e indipendente, basato sui confini del 1967, con Gerusalemme Est come capitale”.

Siria: “La morte del leader di Hamas potrebbe ‘dare fuoco all’intera regione'”

Il ministero degli Esteri siriano ha denunciato quello che ha definito una “palese aggressione sionista” e ha aggiunto che l’attacco rappresenta anche una violazione della sovranità della Repubblica Islamica dell’Iran.

Tajani: “Lavoriamo contro l’escalation”

I paesi occidentali hanno adottato un approccio più cauto. Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha commentato la morte di Haniyeh affermando che:

Israele ha il diritto di difendersi, ma non deve esserci escalation.

La Germania, invece, ha dichiarato che la “logica della ritorsione” in Medio Oriente non rappresenta la “strada giusta”.

Blinken: “Non ne eravamo consapevoli e non siamo coinvolti”

Il segretario di Stato americano, Antony Blinken, intervenendo a un forum a Singapore, ha affermato che, dopo l’uccisione di Haniyeh, un cessate il fuoco è “imperativo”. Blinken ha aggiunto che gli Stati Uniti non sono stati né informati né coinvolti nell’attacco.