Perché si prepara una grande fuga da Azione, il partito di Carlo Calenda? Perché Mara Carfagna, Maria Stella Gelmini, Enrico Costa e compagnia bella vivono già da tempo da separati in casa e, stando a quelli che ormai sono più di semplici rumors, aspettano solo il momento giusto per fare ritorno in Forza Italia? Il motivo principale è tutto politico: il fallimento, sancito dalle elezioni europee dello scorso giugno, del progetto terzopolista. Ma, secondo la ricostruzione che Tag24.it è riuscita a fare, c’è anche di più. All’interno di Azione, infatti, si sono deteriorati anche dei rapporti di fiducia che in politica sono indispensabili per militare nella stessa formazione. A tal proposito, in occasione dell’ultima direzione nazionale, ad inizio luglio, c’è stata una scelta comunicata da Calenda che per molti ha rappresentato la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso: la nomina di Francesca Scarpato a vicesegretaria nazionale.

Azione, la grande fuga e l’ultima scelta di Calenda

Ma cosa è accaduto nella direzione nazionale post-elezioni europee di Azione? Molti si attendevano che Carlo Calenda arrivasse a quell’appuntamento dimissionario. Invece, nonostante il 3,3% che l’ha tenuto lontano dalla soglia di sbarramento per eleggere dei rappresentanti nel Parlamento europeo, l’ex ministro, a questa eventualità, nemmeno ci ha pensato. Una voce di dentro di Azione, ricostruisce così:

“Calenda, come niente fosse accaduto, in direzione, ha ribadito che Azione avrebbe continuato a perseguire una strada terza tra centrodestra e centrosinistra. Ammettendo solo che, in occasione delle prossime regionali, per non essere tagliati fuori, avremmo stretto delle alleanze. Il fatto è che nel 99% dei casi, quelle alleanze finivano per essere strette col centrosinistra…”

Primo problema, quindi. La collocazione e la missione di Azione. Nel campo largo non tutti gli azionisti si sentirebbero a loro agio.

Secondo problema:

“I fondatori di Azione, tutti provenienti dal Pd, hanno dimostrato di chiudersi a riccio, attorno all’asse Calenda-Richetti. E quest’atteggiamento è stato sancito con una nomina: quella di Francesca Scarpato, fino a quel momento una funzionaria stipendiata dal partito, a vicesegretaria nazionale con delega all’organizzazione”

Un altro boccone amaro da mandare giù. Perché, sostanzialmente, chi in Azione sta preparando le valigie, reputa il tentativo terzopolista ormai un capitolo chiuso. E il ragionamento che ripete è questo:

“Gli italiani l’hanno bocciato. E anche chi parla della necessità di costruire un’area di centro (il riferimento è a Luigi Marattin, ndr), in realtà, lo fa sempre con l’idea di un ancoraggio o con il centrodestra o con il centrosinistra, a secondo della propria sensibilità. Nessuno, oggi, può immaginare davvero un’area di centro autonoma. Quello di Marattin non è un tentativo che può avere fortuna”

Tra i malpancisti che ora guardano al centrodestra, poi, c’è anche una punta di veleno:

“Quando Calenda ripete che la linea di Azione non cambia, lo fa solo in prospettiva di andare a trattare con il Partito Democratico qualche posto blindato in qualche collegio elettorale quando ci saranno le prossime elezioni politiche”

Quando ci sarà il grande addio e il ruolo di Marina e Piersilvio Berlusconi

Ma quando ci sarà il grande addio? Chi in Azione, oggi, guarda a Forza Italia, sta notando con molto piacere le ultime mosse di Marina e Piersilvio Berlusconi: soprattutto quest’ultimo, si fa notare, quando recentemente ha criticato la linea di Tajani di essere fin troppo vicina a quella della Lega e di Fratelli d’Italia, ha pronunciato parole che sono suonate come musica per le orecchie di Mara Carfagna e Maria Stella Gelmini, ad esempio, le due ex ministre che hanno rotto con Forza Italia all’indomani della scelta del partito di togliere la fiducia al Governo Draghi:

“Marina e Piersilvio, oggi, dicono esattamente le stesse cose che all’epoca ripetevano Mara e Maria Stella”

Ora: nessuno ancora, nemmeno in via confidenziale, dà per scontato il loro ritorno in Forza Italia. Fatto sta che dopo la pausa estiva, potrebbe essere il momento giusto per rompere il legame con Calenda.

Chi è Francesca Scarpato (e le dimissioni che ha comportato)

A fronte di tutti questi nodi politici che giustificano il grande freddo all’interno di Azione, chi è Francesca Scarpato, la neo vicesegretaria la cui nomina ha finito per deteriorare ulteriormente i rapporti interni soprattutto con l’area più vicina al centrodestra? Napoletana di Portici, 33 anni, cresciuta in politica nei Giovani Democratici di Napoli, vicina a Matteo Richetti, è stata con lui che, nel novembre del 2019, ha lasciato il Pd e ha contribuito alla nascita di Azione. Il partito di Calenda l’ha assunta come funzionaria. Ma in passato ha avuto anche incarichi politici. Mai, però, dell’importanza del ruolo di vicesegretaria nazionale. Calenda, quando in occasione della direzione nazionale, ha annunciato la sua nomina, ha detto:

“Ha fatto un gran lavoro anche in campagna elettorale, va premiata”

Fatto sta che la sua nomina non è stata gradita tanto che un altro big del partito, Mario Raffaelli, con una lunga carriera in politica (in passato è stato anche sottosegretario), ha scelto di dimettersi dalla segreteria: anche lui si aspettava che anziché raddoppiare con la nomina della Scarpato, Calenda si dimettesse.

E comunque: all’indomani della nomina a vicesegretaria nazionale, il 13 luglio, la Scarpato ha scritto questo post:

“La cosa che mi rende grata e orgogliosa della nomina a Vicesegretario Nazionale di Azione non è il ruolo in sè ma il poter servire la nostra straordinaria comunità con ancora più dedizione e impegno. Ringrazio per la fiducia e per questa responsabilità che vivo come un grande privilegio il mio segretario Carlo Calenda e tutta la dirigenza nazionale che oggi ha salutato con affetto questo riconoscimento. Ci aspettano mesi di lavoro impegnativi, per certi versi bui, sicuramente intensi ma il fatto che li affronteremo insieme mi fa dire che per quanto difficili e pesanti saranno solo un modo per crescere e strutturarci come squadra ogni giorno di più. Proverò ad operare, come sempre, mettendo in gioco tutta me stessa. Proverò ad esserci per ognuno dei nostri iscritti e simpatizzanti. Proverò ad arrivare ovunque abbiate voglia di un confronto, uno sfogo, una confidenza o di avanzare proposte e progetti. Proverò a non deludere nessuno di voi”