Immobiliare: gli italiani preferiscono i mini-appartamenti. Si tratta di un trend visibile a Milano ed in tutte le altre città metropolitane.

In un mercato immobiliare in calo, lo scorso anno gli immobili che hanno retto sono i monolocali ed i bilocali sotto i 50 mq. Queste metrature hanno retto rispetto al trend generale. Si tratta di un trend visibile soprattutto nel capoluogo lombardo: solo circa il 15 percento degli appartamenti venduti ha una metratura superiore ai 110 metri quadrati. In media in Italia si arriva a quasi 33 punti percentuali. Si tratta di uno scenario destinato ad intensificarsi dopo il via libera all’abitabilità dei mini-appartamenti. Si è abbassato il limite minimo della superficie degli immobili abitabili e dell’h del soffitto.

Immobiliare: gli italiani preferiscono i monolocali e bilocali

Gli italiani preferiscono acquistare i monolocali e i bilocali: addio agli immobili di grande metratura, ville, villette e casali campestri. In un mercato real estate in decina frenata, lo scorso anno le uniche metrature che hanno retto rispetto al trend generale sono i monolocali ed i bilocali sotto i 50 metri quadrati. Secondo i dati dell’AdE le transazioni nel corso del 2023 sono calate di quasi 10 punti percentuali. per gli immobili di metratura compresa tra i 115 ed i 145 metri quadrati la riduzione è stata dell’11,4 percento. I monolocali ed i bilocali con metratura inferiore ai 50 metri quadrati sono calati di soli 5 punti percentuali.

In Sardegna ed in Sicilia non si è registrato alcun calo, ma un lieve aumento delle transazioni pari allo 0,3 percento. Nel Centro Italia si è registrata la maggiore contrazione per gli immobili di grande superficie (oltre 145 metri quadrati): a Roma il calo è stato di oltre 20 punti percentuali, a Genova la contrazione è stata di oltre 19 punti percentuali ed a Firenze è stata pari a 14,5 punti percentuali.

Immobiliare: perché agli italiani piacciono i mini-appartamenti?

I mini-appartamenti (monolocali e bilocali di metratura inferiore ai 50 mq) sono molto gettonati dagli acquirenti anche nei momenti di crescita del mercato. In  due anni le transazioni immobiliari sono aumentate di quasi 5 punti percentuali: appartamenti di grande metratura e ville hanno registrato un calo dello 0,5 percento. In determinati capoluoghi del Nord Ovest il calo è stato di quasi 8 punti percentuali. A Milano ed a Torino la contrazione è stata pari a 15 punti percentuali e all’11 percento. Le compravendite di mini-immobili sono cresciute di oltre 7,5 punti percentuali con punte che sfiorano i 15 punti percentuali nel Centro italiano.

Ad essere la regina dei mini-appartamenti e degli immobili di metratura inferiore ai 50 mq è Milano. Nel capoluogo lombardo si vendono gli immobili più piccoli d’Italia: solo il 15% ha una superficie superiore ai 115 metri quadrati contro la media nazionale pari a quasi 33 punti percentuali. A Milano in media gli immobili sono di 80 metri quadrati. Anche a Roma la media si è ridotta a 92 mq contro i 95 mq: ciò si registra anche a Torino e a Napoli.

Immobiliare, i cambiamenti in atto   

Nel corso degli ultimi anni nelle grandi città si sono registrati i cambiamenti più rilevanti. Nelle grandi città il mercato immobiliare è più dinamico e vivace ed i prezzi sono più rivalutati. Nelle grandi metropoli c’è un maggiore ricambio degli abitanti e sono più evidenti le trasformazioni economiche e sociali come l’incremento delle persone singole, l’aumento dei trasferimenti transitori per motivi di lavoro e di studio e la riduzione delle famiglie più numerose. È quanto messo in evidenza da Confedilizia.

I proprietari che ereditano un grande appartamento e vogliono venderlo sono in maggiore difficoltà rispetto a tutti coloro che hanno un mini-appartamento. Chi ha un immobile di grande metratura si troverà a pagare un IMU più onerosa. L’emendamento sui mini-immobili punta a cambiare i “paletti” che consentono di stabilire se un’immobile risponde ai requisiti igienico-sanitari, venendo a superare una norma approvata quasi 50 anni fa. Il progettista potrà asseverare la conformità dell’elaborato alle normative igienico-sanitarie in tutta una serie di casistiche che fanno eccezione rispetto alle regole generali.