Venerdì 19 luglio, alle 10 del mattino mi trovavo sulla strada per l’aeroporto di Fiumicino, in auto, con la radio accesa. Il notiziario comunica un evento traumatico e su scala internazionale una disfunzione nel sistema informatico, le cui origini non erano chiare, aveva prodotto un effetto a valanga, con disfunzioni a livello planetario, in modo particolare nella rete delle comunicazioni. Nel notiziario si faceva esplicito riferimento all’aeroporto di Fiumicino.

Blackout mondiale del 19 luglio 2024, l’odissea di un viaggiatore

Che qualcosa di strano fosse nell’aria, con il senno del poi, era intuibile già qualche ora prima, quando in banca si erano dovuti aspettare quasi 40 minuti per poter avviare le normali operazioni di cassa. Dopo il notiziario che parlava di blackout, continuo il mio viaggio di avvicinamento al Parking and go per lasciare la mia auto, ma il navigatore mi porta in una stazione di autobus nelle vicinanze. Riesco a raggiungere il parcheggio e poi l’aeroporto per prendere il volo Ita Airwais delle 13.25 diretto a Lamezia. Quando inserisco il mio Check- in per accedere all’imbarco, appare la scritta “Volo cancellato”! Si chiudono i voli e si aprono i balli!

Che fare? Mi viene consigliato di rivolgermi a ITA Airwais, ma allo stesso tempo, dopo varie ricerche, scopro che l’erede di Alitalia a Fiumicino non ha un Ufficio, una postazione, un desk. L’unico sistema per avere notizie e indicazioni è mettersi in fila in una delle biglietterie della ITA Airwais, per parlare con qualcuno della compagnia. Scelgo la biglietteria con la fila più contenuta, per NYC. Nel giro di 25/30 minuti arriva il mio turno e chiedo di ridefinire il mio programma di volo. Ricevo un biglietto provvisorio per il volo Roma Lamezia delle 17.30 e vengo inviato in un’altra postazione. Qui mi dicono che sono stato inserito in una lista d’attesa, per il volo delle 17.30, fermo restando che solo a ridosso dell’orario di partenza avrei avuto notizia certa sul mio destino di viaggiatore.

Passo le due ore a seguire bighellonando con altre migliaia di persone negli spazi dei Terminals con le biglietterie e l’accesso agli imbarchi. Una sorta di bolgia dantesca con migliaia di persone in movimento, centinaia di viaggiatori, o aspiranti tali che chiedevano informazioni, cambi di destinazione, aggiornamenti e nuovi biglietti, con gli annunci e gli avvisi più diversi che costantemente venivano inoltrati dagli altoparlanti dello scalo aeroportuale. Dopo vari tentativi senza successo, alle 17.10 mi chiamano dal desk delle “Liste d’attesa ITA Airwais” (non saprei come chiamarlo), per dirmi che non sarei potuto partire per Lamezia. Cinque ore di attesa, di file e di stress del tutto inutili.  

Con la coda fra le gambe, come suol dirsi, torno a riprendere la mia auto, a Parking and Go e senza neanche richiedere il rimborso per i tre giorni pagati in anticipo, mi viene dato un voucher che mi permetterà di utilizzare la somma pagata entro i prossimi 12 mesi solari. Avevo prenotato una stanza, per tre notti a Pizzo Calabro, in un albergo a 4 stelle, Piccolo Grande Hotel, che ho avvertito lo stesso pomeriggio del 19 luglio, appena sono venuto a conoscenza della impossibilità di arrivare in Calabria. Sandra e Manisha con le quali ho comunicato si sono mostrate molto disponibili e professionali e nel giro di pochi giorni ho ricevuto il rimborso dei tre giorni pagati al momento della prenotazione, anche grazie all’interessamento dell’avvocato Pasquale Marino, noto professionista della zona. Spero di poter soggiornare quanto prima in questa struttura, che appare molto “mediterranea” e gradevole dalle foto, fornita anche di un piccola palestra, ma allo stesso tempo professionale ed attenta alla clientela.

Terminate con buon esito le pratiche del rimborso del parcheggio e dell’hotel ho provato ad ottenere il rimborso del biglietto Roma-Lamezia-Roma dalla agenzia Edreams, con la quale avevo prenotato (e pagato) il volo. È stato come tornare nel Terminal I di Fiumicino la mattina di venerdì 19 luglio.

Il servizio clienti praticamente non esiste, avviare le procedure per chiedere un rimborso non è affatto semplice. Ho chiesto aiuto, come spesso accade, al mio amico Massimo Russo, uno dei più capaci operatori del centro informatico della Sapienza. Le cose non sono migliorate di molto. Edreams chiede informazioni che loro hanno, come il numero della carta d’imbarco, e che non sono più disponibili. Ho fornito tutti i dati necessari, come il giorno del volo, l’orario  e il numero dello stesso. Mi scrivono che hanno preso in carico la mia richiesta e che mi chiederanno, eventualmente, ulteriori informazioni. Quali?

Nel frattempo, Edreams mi ha inondato di messaggi, fra i quali la conferma del volo mai partito, la carta di imbarco del ritorno da Lamezia dove non sono mai arrivato, una valanga di materiali pubblicitari ed alcune perle da menzionare. Ad esempio, venerdì 26 luglio mi arriva la comunicazione della “prenotazione confermata, riferimento 17419716798” del volo partito una settimana prima. Oppure mi viene detto che sono stato inserito nel Programma Air Help “Aiuta un amico”, che consiste nel condividere un link da loro inviato con uno o più amici: “Ogni volta che viene utilizzato per un reclamo che va a buon fine riceverai una carta regalo da 20 euro”. Rinfrancato del fatto che faccio parte di questo lucroso programma, aspetto che Edreams, che forse sarebbe meglio chiamare NOdreams, mi faccia sapere se ho qualche speranza di recuperare quanto mi spetta. Probabilmente fra qualche giorno riceverò la carta d’imbarco del volo Lamezia-Roma del 22 luglio 2024: NOdreams mi ha inserito anche in un altro suo programma: “ Il viaggio nel passato”.

Enrico Ferri. Professore di Filosofia del Diritto all’Unicusano