Filippo Macchi ha ventidue anni, vive a Navacchio in provincia di Pisa e da poche ore ha conquistato la medaglia d’argento nel fioretto maschile alle Olimpiadi perdendo per un punto contro il campione uscente Cheung Ka Long.

Una lezione di sport dall’atleta azzurro del fioretto

Ha perso ma forse aveva vinto perché gli arbitri hanno dato una valutazione molto discutibile sul duello decisivo. Si sono scatenate le polemiche ma l’atleta ha messo le cose a posto con un messaggio che dovrebbe essere letto in tutti gli eventi sportivi.

Dice: “Ne ho sentite di ogni, ti hanno derubato, arbitraggio scandaloso, è una vergogna. Eppure a me viene da dire che sono proprio un ragazzo fortunato. Ho 22 anni, una famiglia stupenda, degli amici strepitosi e una fidanzata che mi lascia costantemente senza parole. Sono arrivato secondo alla gara più importante per ogni atleta che pratica sport e proprio perché pratico questo sport ho imparato che le decisioni arbitrali vanno rispettate, sempre! Conosco entrambi gli arbitri, non mi viene da puntare il dito contro di loro e colpevolizzarli del mio mancato successo anche perché non porterebbe a nulla se non a crearmi un alibi”. Macchi ha proseguito: “Tempo fa, una persona a me cara, nonché una grandissima campionessa mi disse: ‘Una medaglia si festeggia sempre!’. Ed effettivamente questa medaglia si merita gioia e felicità e quindi smaltiamo la delusione, che è tanta, e godiamoci ciò che è stato”.

Infine, il fiorettista pisano ha affermato: “D’altronde la vita è fatta di ostacoli, a volte si superano, altre volte ci si inciampa e si cade ma la differenza la fa chi ha la forza di rialzarsi. Ora ci aspetta una gara a squadre importantissima e io con i miei compagni, nonché amici, abbiamo tantissima voglia di dare il massimo e superarci. Sosteneteci, abbiamo bisogno di voi”. Un’autentica lezione di sport.

Stefano Bisi