Il capo dell’ufficio politico di Hamas, Ismail Haniyeh, è stato ucciso nelle prime ore del 31 luglio a Teheran, in Iran. La sua uccisione avviene in un momento di particolare tensione in Medio Oriente, dopo i recenti bombardamenti israeliani sul sud di Beirut, e solleva preoccupazioni per una possibile escalation militare nella regione.
La causa della morte di Ismail Haniyeh
Le Guardie rivoluzionarie Iraniane hanno confermato la morte del leader di Hamas, Ismail Haniyeh. Haniyeh è stato ucciso nella sua residenza a Teheran mercoledì 31 luglio. Secondo quanto riferito dall’agenzia di stampa iraniana, Fars, l’attacco aereo è avvenuto alle 2 di notte. Haniyeh si trovava in un quartier generale dei Guardiani della rivoluzione situata nel nord di Teheran. La struttura era riservata a veterani di guerra e ufficiali Pasdaran. Il capo dell’ufficio politico di Hamas si era recato nella capitale iraniana per partecipare alla cerimonia di insediamento del presidente, Masoud Pezeshkian.
Nessuno ha immediatamente rivendicato l’omicidio. Hamas ha accusato Israele di essere responsabile dell’assassinio. Tel Aviv aveva minacciato di eliminare Haniyeh e altri leader di Hamas in risposta all’attacco del 7 ottobre in Israele. Secondo quanto riportato dalle Guardie rivoluzionarie, sono in corso indagini per ulteriori accertamenti sull’attacco.
Chi era Ismail Haniyeh?
Haniyeh era nato nel 1962 nel campo profughi di al-Shati, situato nella Striscia di Gaza settentrionale. I genitori di Haniyeh provenivano dalla città costiera che oggi è Ashkelon, prima dell’espulsione e della fuga palestinese avvenuta nel 1948. Aveva studiato nelle scuole gestite dalle Nazioni Unite e, nel 1987, si era laureato in Letteratura araba presso l’Università islamica di Gaza. Nel 1983, aveva aderito al blocco studentesco islamico e successivamente era diventato uno stretto collaboratore di Ahmed Yassin, co-fondatore di Hamas. Aveva anche partecipato alla Prima Intifada, una serie di proteste e rivolte popolari portate avanti dai palestinesi nei territori occupati da Israele dal 1987 al 1993.
Haniyeh era stata condannato alla reclusione nel 1988 e nel 1989 ed era stato liberato nel 1992. Durante la sua carriera, aveva scalato i ranghi all’interno di Hamas. Dal 2006 al 2007, aveva ricoperto il ruolo di primo ministro dell’Autorità Nazionale Palestinese. Tuttavia, la convivenza politica tra lui e Mahmoud Abbas si era conclusa rapidamente, e successivamente Hamas aveva preso il controllo della Striscia di Gaza.
Dal 2016, Haniyeh risiedeva in Qatar. Nel 2017 era stato eletto capo dell’ufficio politico di Hamas. Dopo l’inizio della guerra a Gaza nel 2023, lo scorso maggio, il procuratore della Corte Penale Internazionale, Karim Khan, aveva richiesto un mandato di arresto per diversi leader palestinesi e israeliani, tra cui Ismail Haniyeh. Haniyeh era sposato e aveva 13 figli, tre dei quali sono stati uccisi nel 2024.