Dopo 24 anni c’è la rivelazione shock che chiarisce la verità sul perché la Juventus ha perso con il Perugia nel 2000: una rivelazione che ha sconvolto il mondo del calcio e che riapre un caso mediatico che divise il calcio italiano.
Perché la Juventus ha perso con il Perugia nel 2000
Fino ad oggi non era ancora chiaro perché la Juventus ha perso con il Perugia nel 2000, ma con le ultime scottanti rivelazioni che giungono oggi si riapre un caso calcistico che ha sconvolto il mondo del calcio italiano.
A parlare è stato Alessandro Melli, ex calciatore del Perugia che prese parte alla famosa partita Perugia-Juventus nel ritorno del campionato 1999/2000: in palio uno Scudetto che finì nelle mani della Lazio dopo la sconfitta dei bianconeri.
Melli a Non è più domenica, il podcast sportivo condotto da Rocco Di Vincenzo e Matteo Fantozzi, è tornato sull’argomento tabù svelando fatti mai ammessi dai principali protagonisti e che hanno segnato inevitabilmente il destino della Juventus in quella stagione:
“Posso raccontare una storia meravigliosa di quella partita lì. Noi eravamo salvi, non avevamo niente da chiedere al campionato. Logicamente la Juve veniva da noi che doveva vincere a tutti i costi per vincere il campionato e veniva da una settimana di polemiche per il gol di Cannavaro col Parma. Dunque vennero da noi scortati, superblindati, che sembrava fossero, tra virgolette, dei pregiudicati.
Noi sapevamo di essere nettamente inferiori, dunque non avevamo nessuna possibilità. Siccome Gaucci era abbastanza legato alla Lazio, soprattutto con il Banco di Roma, che era proprietario della Lazio all’epoca, in settimana ci chiese di fare di tutto per vincere e che ci avrebbe dato anche un premio perché voleva il campionato lo vincesse la Lazio. Per interessi personali, ci sta, eh, non è una cosa che… E poi comunque forse è anche giusto a livello proprio diciamo sportivo”.
L’ex attaccante classe 1969 ha ammesso di aver ricevuto un incoraggiamento esplicito da parte del presidente Luciano Gaucci, tifoso sfegatato della Lazio, nella parentesi precedente all’ultimo match stagionale contro la Juventus: in caso di sconfitta per i bianconeri, infatti, i biancocelesti si sarebbero aggiudicati lo Scudetto:
“Se perdevamo, Gaucci ci disse che andavamo in ritiro. Nonostante fosse finito il campionato, ci portava tipo in Cina, da qualche parte in ritiro e in tournée. Così abbiamo chiesto alla Juve di pareggiare. Gli abbiam detto: ‘se pareggiate, andate a fare lo spareggio con la Lazio’, perché all’epoca c’era lo spareggio. La Lazio aveva due punti in meno e dunque col pareggio, tanto si sapeva che la Lazio avrebbe vinto“.
La reazione a sorpresa dei giocatori bianconeri
In quella circostanza, infatti, la Lazio vince contro la Reggina per 3-0 mentre il Perugia batté la Juventus 1-0 con il gol di Alessandro Calori al minuto 49 poco dopo la ripresa dell’intervallo, nel secondo tempo regolamentare, a seguito di una bomba d’acqua che si abbatté sul campo e che portò a proseguire seppur con condizioni estreme che inevitabilmente influenzarono l’andamento della partita.
A sconvolgere ancor di più la reazione che i bianconeri ebbero, nel tentativo di essere coinvolti in questo patto da parte dei giocatori del Perugia. Campioni indiscussi come Zidane, Davids e tanti altri si rifiutarono affinché si giocasse un match pulito e regolare:
“I giocatori della Juve non accettarono questa nostra proposta, giocarono la partita. Fu un pour parler di nascosto tra i giocatori più importanti. Non fu accettato soprattutto dai Davids, dai Montero, dai Zidane, e quant’altri. Non fu accettato e di conseguenza giocammo una partita irregolare, obiettivamente irregolare, perché non si poteva giocare a calcio, e che finì per un episodio casuale. Se il campo fosse stato normale, come tutti gli altri campi a maggio, la Juve vinceva senza nessun problema. Però lì ci fu un episodio di questo acquazzone impressionante che condizionò tutto e successe quello che successe”.