Ferruccio Valcareggi era commissario tecnico della nazionale di calcio che nel 1968 vinse i campionati europei e due anni dopo sfiorò la vittoria ai mondiali del Messico, dove venne battuta in finale dal Brasile di Pelè. E’ scomparso nel 2005 a 86 anni, dopo una vita trascorsa con eleganza sui campi di calcio e poi in panchina e mi ha destato stupore la lettura di un articolo sulla prima pagina del Giornale a firma di Tony Damascelli. Il giornalista racconta di storie di spionaggio del calcio, tra cui quella di Joseph Lombardi, aiutante della nazionale di calcio femminile del Canada, rispedito al suo paese dopo aver fatto volare un drone sulle teste delle ragazze francesi per spiare gli schemi. Si è beccato una condanna a otto mesi di reclusione pena sospesa.
Vinse gli europei nel ’68 e venne battuto ai mondiali del ’70 solo dal Brasile di Pelè
Damascelli scrive che “resta nella storia l’operazione svolta da Ferruccio Valcareggi spedito da Edmondo Fabbri, nel mondiale del 1966, a studiare i nordcoreani. Valcareggi osservò l’allenamento del gruppo Pak Doo Ik e al rientro spiegò al cittì: ‘Sono undici Ridolini’, come era stato ribattezzato in Italia Larry Simon, attore farsesco americano. Le buscammo, Fabbri, definito da Gianni Brera ‘il tecnico del tortellino’, finì alla griglia, gli azzurri sbarcarono di notte a Genova ma non evitarono pomodori, Valcareggi James Bond ricevette in eredità la nazionale per il mondiale messicano, fu lui il Ridolini con i 6 minuti concessi a Gianni Rivera”.
Improbabile che Valcareggi, persona educata e mai sopra le righe, abbia usato espressioni irridenti nei confronti degli avversari ma anche se fossero affermazioni vere, Damascelli dimentica che nel ’68 era il cittì della nazionale che conquistò il titolo europeo con Dino Zoff in porta, capitano Giacinto Facchetti, poi Domenghini, De Sisti, Riva e tutti gli altri campioni. Una squadra ben plasmata da Uccio. E due anni dopo guidò la spedizione mondiale finita al secondo posto dopo aver superato in semifinale per 4-3 la Germania nella partita del secolo. Però Damascelli e, purtroppo, anche tanti altri ricordano Valcareggi solo per i 6 minuti di Rivera a partita ormai decisa (finì 4-1). Ma non è giusto. Uccio non lo merita.