A Palermo, da qualche anno, non c’è estate nè Natale che si festeggi senza una emergenza rifiuti. A denunciarlo a Tag24.it è Antonino Randazzo, capogruppo del Movimento Cinque Stelle nel consiglio comunale del capoluogo siciliano nonché vicepresidente della commissione servizi ecologici, igiene e sanità dello stesso ente guidato dal sindaco di centrodestra Roberto Lagalla. Il primo cittadino palermitano ha lanciato un ultimatum alla Rap, l’azienda che si occupa della raccolta e della gestione dei rifiuti il cui socio unico è il Comune di Palermo: entro il 31 dicembre di quest’anno deve mettere a punto un rilancio da tutti i punti di vista. Ma, intanto, l’emergenza è davvero grave. In alcuni casi, la situazione sta davvero andando fuori controllo: sui social, ormai, non si contano foto e video con cumuli di immondizia che arrivano ai primi piani delle case, invadono marciapiedi e careggiate delle strade. Ma quelli virali vedono protagonisti topi e blatte, con scene tra il paradosso, il sarcasmo e l’emergenza sanitaria.
Emergenza rifiuti a Palermo, perché è scoppiata con tanto di video di topi sui social. Parla Randazzo (M5S)
D Antonino Randazzo, capogruppo del Movimento Cinque Stelle al Comune di Palermo, vicepresidente della commissione servizi ecologici, igiene e sanità. Quando è scoppiata quest’ultima emergenza rifiuti?
R “Una settimana fa. Ma sono anni che conviviamo con una situazione quantomeno precaria”.
D Sempre sull’orlo del precipizio, come a Roma.
R “Il problema strutturale qui si chiama Rap, la società a capitale pubblico controllata dal Comune che si occupa della raccolta e gestione dei rifiuti palermitani”.
D Perché?
R “In primis è una società vecchia dal punto di vista del personale”.
D Che età media hanno gli operatori ecologici palermitani?
R “La media è oltre i 55 anni”.
D Tanto.
R “Per anni non si sono fatti concorsi”.
D La Rap è sempre stata una azienda con pochi fondi a disposizione.
R “Basta dire che in tutta Palermo ha attivato solo una decina di telecamere per controllare che le persone depositino i rifiuti correttamente”.
D Un problema nel problema.
R “In città sono state censite almeno un centinaio di discariche abusive. Soprattutto per i rifiuti ingombranti sono un problema”.
L’ultimo concorso della Rap: 306 vincitori (ma tenuti in freezer)
D In ogni caso, dopo anni, la Rap ha fatto un concorso: ci sono 306 vincitori.
R “Ma non sono ancora entrati in servizio”.
D Lo potranno fare solo dal 12 agosto. Perché?
R “Entreranno a scaglioni di 50. I tempi burocratici…”
D Entreranno solo con un contratto a tempo determinato. Perché?
R “Per le condizioni economiche-finanziarie della Rap”.
D Che bilancio ha?
R “Il 2023 lo chiuderà con una perdita di 10 milioni di euro”.
D Un buco da libri in tribunale.
R “Ad oggi ha eroso tutto il suo capitale sociale. Il Comune di Palermo dovrà ricapitalizzare”.
D Da cosa derivano queste perdite? C’entra il fatto che il ciclo dei rifiuti palermitano non può contare su tutta l’impiantistica necessaria?
R “No, non è questo: qualche impianto lo abbiamo. E anche una discarica che gestisce la stessa Rap: quella di Bellolampo”.
D Ma l’Unione Europea da tempo invita a superare la logica delle discariche: ci vogliono gli impianti. Ci vogliono i termovalorizzatori. Il Movimento Cinque Stelle, però, si è detto sempre contrario…
R “Anche a Palermo c’è il progetto per farne uno. Il commissario regionale ne ha previsto uno qui e un altro a Catania. Ma noi non siamo d’accordo: gli inceneritori non sono la soluzione”.
D E quale sarebbe allora la soluzione?
R “Qui il problema è la raccolta. Puoi avere anche gli impianti, e del resto Palermo li ha, ma se non c’è nessuno che raccoglie i rifiuti…”
D Quanti netturbini mancano a Palermo?
R “Con i 306 appena assunti, mancano altre 150 unità”.
La differenziata sotto al 20% e i video con topi e blatte
D Intanto girano tanti video con topi e blatte…
R “Ci sono cumuli di immondizia ovunque. La situazione igienico-sanitaria è molto seria”.
D Con questo caldo, poi…
R “Nessuno, però, ha certificato che è una emergenza sanitaria. Ieri il sindaco ha avviato una interlocuzione col prefetto…”.
D Mentre i medici discutono…
R “Il problema è strutturale e si acuisce ciclicamente: siamo in emergenza a Natale, quando c’è il picco della produzione di rifiuti. E in estate, quando i netturbini vanno in ferie”.
D A Palermo non c’è il biodigestore per i rifiuti organici.
R “Ma è in programma di farlo”.
D Che percentuale di raccolta differenziata c’è a Palermo?
R “Ridicola, sotto al 20%”.
D Mentre l’obiettivo dovrebbe essere?
R “Almeno del 65%”.
D E per arrivare a questo obiettivo il Comune che ha fatto?
R “Ha investito 50 milioni per il porta a porta in un terzo della città. Hanno già consegnato i kit ai cittadini, ma non è ancora partita. Nemmeno a Mondello e Sferracavallo, le nostre zone più in”.
D Come mai?
R “La Rap non ha il personale”.
D Ci risiamo.
R “Stando ai loro dati, nel 2013, quando è nata, era un’azienda di oltre 2000 unità. Oggi, invece, ne ha circa 1500. Quando, per anni, non si programmano nuovi ingressi, va a finire che mancano anche i dirigenti. Ad oggi manca anche un dg…”
D Ma perché non si mette la Rap nelle condizioni di essere un’azienda efficiente?
R “Bella domanda”.
D Che idea vi siete fatti?
R “Speriamo che non la si voglia far fallire per arrivare a una privatizzazione del servizio”.
D E’ questo il vostro sospetto?
R “Sì. Arrivato a un certo punto, anche i cittadini accetterebbero il fatto che il servizio vada in mano ai privati”.
D I cittadini vogliono vivere in una città pulita.
R “Ma non è vero che il privato funziona e il pubblico no. Non è un dogma. A Messina la società pubblica ora lavora bene. A Bagheria, uguale. Quando c’è la volontà politica di far funzionare le cose…”
D A Palermo non c’è?
R “L’impressione è che si voglia privatizzare la gestione degli impianti: la polpa dell’affare rifiuti”.
D Intanto girano i video coi topi.
R “Quello del topo gigante che mangia nel piatto non so se è vero. Ma le persone che parlano sono palermitane: parlano il nostro dialetto”.