Chi è Ave Cardinali? Si tratta della donna a cui, i ladri, dopo un furto hanno sottratto oltre ad oggetti e gioielli anche l’urna con le ceneri del figlio.
La donna infatti ha perso il figlio Patrizio, l’8 ottobre dell’anno scorso all’età di soli 52 anni, a seguito di grave malattia degenerativa che lo ha costretto a una vita in sedia a rotelle.
Ave ora non riesce a darsi pace e lancia un appello ai ladri che hanno svaligiato la sua casa di Pesaro.
Durante un’intervista a “Il Resto del Carlino” infatti chiede a gran voce la restituzione delle ceneri del figlio e si rivolge al buon cuore dei ladri sperando che almeno l’urna le venga restituita. “Ho vissuto per mio figlio, le sue polveri sono ciò che di lui mi resta”, si legge sul giornale.
“Del resto non mi importa ma ridatemi l’urna cineraria di mio figlio. Non capisco cosa ve ne facciate”, dice disperata la madre di Patrizio.
Chi è Ave Cardinali: l’appello per riavere le ceneri del figlio
Ad accorgersi del furto nell’abitazione della donna in Via Giusti, intorno all’ora di pranzo di ieri, lunedì 29 luglio, è stata la vicina di appartamento che si è insospettita vedendo la porta di casa semiaperta.
Subito il fratello della donna ha chiamato i carabinieri che hanno verificato il portone scassinato, molti cassetti aperti e cose lasciate all’aria. I ladri probabilmente cercavano oggetti di valore e forse, attirati dall’urna hanno pensato si trattasse solo di un soprammobile non di un oggetto così importante per Ave.
La signora, una volta accortasi del furto dell’urna ha chiamato il Resto del Carlino proprio per diramare il proprio appello e far così girare il suo messaggio.
Alla fine della supplica rivolta direttamente ai ladri la donna ha aggiunto: “Reputo questo scherzo del destino veramente brutto. Ridatemi l’urna cineraria con ciò che resta di Patrizio. Potreste lasciarla nell’androne del condominio: non avreste alcuna ripercussione. Ci vuole rispetto. Da voi non mi aspetto altro che un gesto di semplice umanità”.
La malattia del figlio
La donna ha lavorato per tutta la vita come dipendente dell’Archivio di Stato e fino a quando era in vita il figlio ha trascorso la propria quotidianità scandita dalle priorità per lui. Patrizio infatti ha vissuto tutta la sua esistenza su una sedia a rotelle per colpa di una grave malattia degenerativa.
Sempre nel racconto del furto al giornale Ave ha parlato anche del figlio e della sua passione per lo sport.
Patrizio infatti aveva perso, piano piano, lentamente, la possibilità di parlare, tanto che si faceva capire a gesti. In poco tempo era arrivato a non leggere facilmente, anche se ciò non gli aveva impedito di informarsi e soprattutto di seguire le partite di basket della Vis e della Vuelle.
Con l’aggravarsi della sua fragilità, soprattutto negli ultimi tempi, non fu più possibile portarlo di persona allo stadio, ma attraverso la televisione Patrizio riusciva a seguire le partite e a tifare.
Sono molte poi le persone che a Pesaro possono testimoniare il coraggio e la dedizione di Ave Cardinali nei confronti del figlio e come lei anche amici e vicini non riescono a credere a quanto successo.