Un clamoroso colpo di scena che ha completamente cambiato le carte in tavola nel mondo della Formula 1. La Mercedes di Russell a Spa, nel GP del Belgio, taglia il traguardo per prima, ma il britannico viene squalificato perché al termine della gara la sua automobile era 1.5 kg più leggera del limite minimo consentito. La vittoria passa così a Hamilton e scalano ovviamente anche la McLaren di Piastri e la Ferrari di Leclerc. Una decisione che ha fatto e farà ancora discutere e che rende difficile il commento di quanto visto in gara. Resta però il fatto che stiamo assistendo a un Mondiale super competitivo, senza un vero e proprio leader e in cui nulla è scontato. Ma per farci spiegare meglio perchè Russel è stato squalificato dopo il GP del Belgio, in esclusiva a Tag24 abbiamo intervistato Ivan Capelli ex pilota automobilistico e telecronista sportivo.
Perchè Russel è stato squalificato dopo il GP del Belgio? L’intervista a Ivan Capelli
D: Partiamo dalla fine, perchè Russel è stato squalificato dopo il GP del Belgio? Come è possibile?
R: E’ possibile in virtù del fatto che ormai è tutto evidentemente al limite. Il peso della Formula 1 è quel fattore a cui tutti guardano e sono esasperati, sia nelle qualitifche che in gara, di arrivare con la poca benzina che serve per fare i controlli e con le macchine al limite di questi 798 kg, che è il peso a secco.
D: Quindi hanno sottovalutato alcuni dettagli?
R: La Mercedes ha cambiato vari fondi tra venerdì e sabato, mettendo quello vecchio piuttosto che quello nuovo, e già questo ha differenze di peso. Hanno utilizzato della gomme diverse e c’è stata difformità, motivo per cui si è generata confusione. L’altra cosa da sottolineare è che i piloti a Spa, in virtà del giro lungo di 7 km, non fanno il giro d’onore dopo aver tagliato il traguardo e vegono richiamati nel box. Questo non gli ha permesso, come capita nelle altre piste, di andare fuori traiettoria e raccogliere tutto lo sporco, che gli avrebbe dato almeno altri 5 o 6 etti in più sul peso dell’auto. Tutto questo messo insieme, ha portato alla frittata, dopo una gara stupenda di Russell, per strategia e qualità.
D: Un dettaglio, sicuramente non di poco conto, a causa di cui si è buttata una gara intera?
R: Assolutamente sì e siamo al limite. Vasseur però, nel post gara, mi ha dato una risposta eloquente. Io ho fatto riferimento a questo chilo e mezzo in maniera banale, da appassionato e lui invece mi ha spiegato, in maniera diretta, che 1,5 kg sono 0,60 millesimi di secondo a giro e dunque 2,6 secondi in 44 giri. Sarebbe finita evidentemente in maniera diversa, se la macchina di Russell avesse avuto un peso ideoneo.
Il commento del GP del Belgio
D: Archiviata la squalifica di Russel, possiamo dire che l’altra grande risposta è arrivata da Hamilton, che è tornato in grande forma?
R: Si, non l’abbiamo considerata e devo dire soprattutto che il paddok non l’aveva considerata. Quando abbiamo visto che Hamilton aveva quasi 10 km in meno sul rettilineo del Kemmel, in qualifica abbiamo pensato che avessero scelto un assetto in grado di valorizzarli sul bagnato, ma che poi sull’asciutto sarebbero scomparsi. In realtà avevano preparato una tattica molto agguerrita. La partenza che ha avuto nei confronti di Perez, quando gli ha portato via la seconda posizione, in una sorta di corpo a corpo a 300 km orari, è perchè lui voleva stare davanti. Aveva una macchina leggermente più lenta sul dritto, ma che lui riusciva a guidare in modo incredibile nel Raidillon. Ha gestito al meglio le gomme nella parte centrale del tracciato: una tattica che si è rivelata vincente. Hamilton sta dimostrando a sè stesso e alla Ferrari, che arriverà in modo competitivo e vorrà una macchina competitiva.
D: E in questo momento la Ferrari può essere competitiva?
R: La pole di Leclerc arriva da una strategia ben precisa, con il rifornimento nell’ultima sessione e lì avevano fatto molto bene. Poi in gara, con l’asciutto, son venuti fuori i limiti della Ferrari di oggi che è competitiva, ma gli mancano quei 2 decimi. Devono lavorare su quello.
La macchina da battere
D: Hai la sensazione che la macchina più competitiva, sebbene non sfruttata al massimo, sia la McLaren?
R: Lo diciamo tutti che è la macchina più equilibrata, ma manca l’ultimo salto. In Ungheria era palese che c’era questa dichiarazione di forza; a Spa, in gara, c’è stato un momento in cui Piastri si è un pò fermato. Ha scaldato troppo, per sua ammissione, le gare posteriori ed è arrivato troppo tardi in attacco. Ci sono due realtà in questo momento. Piastri è in grande ascesa, ma è al suo secondo anno in Formula 1 e non gli si può chiedere di fare la differenza; Norris invece sta vivendo la sua involuzione, dal punto di vista strategico e non riesce a fare la cosa giusta nel momento giusto. Anche domenica in partenza è andato largo alla prima curva e si è rovinato la gara da solo.
D: Vertsappen resta l’uomo da battere, ma è un Mondiale imprevedibile?
R: Come succede in tutte le storie dei regolamenti della Formula 1, c’è chi capisce da subito, come la Red Bull, che ha fatto un pò il buono e il cattivo tempo, e poi c’è una sorta di convergenza da parte delle altre squadre. Ora tutte hanno più o meno le stesse prestazioni e tutte sono vicine come limite, motivo per cui la Red Bull non ha più lo stesso vantaggio. Questo regolamento sarà ancora in atto fino al 2025 e ora non vuol cambiare nessuno. Nel 2026 però, con l’ingresso del costruttore Audi, si ripartirà quasi da zero, cancellando tutto. Le macchine ora vanno quasi troppo forte e ci sono piloti, che al primo giro, vanno a 300 all’ora. Queste macchine vanno rallentate un pò ed è per questo che il regolamento 2026 penalizzerà la velocità, altrimenti queste diventano astronavi sull’asfalto.