La pubblicazione delle immagini del colloquio in carcere di Filippo Turetta con i suoi genitori è l’occasione per Forza Italia di rivendicare la riforma delle intercettazioni che porta la firma del ministro Carlo Nordio. Per il partito di Antonio Tajani è inaccettabile che un colloquio privato “tra un figlio assassino reo confesso e un padre disperato che si preoccupa affinché a tragedia non si aggiunga tragedia” sia finito nella mani della stampa. Oggi, 29 luglio 2024, nel corso della conferenza che Forza Italia ha tenuto con i Radicali proprio sul tema delle carceri, Tag24.it ha sollecitato il leader forzista su questo caso specifico.

Turetta intercettazioni colloquio genitori, parla Tajani

Forza Italia, con il suo capogruppo in commissione Giustizia al Senato Pierantonio Zanettin, già sabato ha presentato una interrogazione parlamentare al Guardasigilli Carlo Nordio per chiedere una ispezione ministeriale capace di fare chiarezza su due punti: perché il 3 dicembre dello scorso anno il colloquio in carcere tra Filippo Turetta, reo confesso del femminicidio di Giulia Cecchettin, è stato intercettato. E perché (e tramite chi) sabato 27 luglio è stato dato in pasto alla stampa. In attesa della risposta di Nordio, Antonio Tajani l’ha messa così:

“Io credo che le parole del padre di Turetta siano inaccettabili. Non ne condivido nemmeno una: le condanniamo. Ma, detto questo, credo anche che non sia stato corretto divulgarle a mezzo stampa. Si tratta di un colloquio privato tra un padre disperato e un figlio assassino reo confesso che mirava a evitare una ulteriore disgrazia: il suo suicidio”

Il tour di Forza Italia con il Partito Radicale: “In estate visite nelle carceri italiane”

Il caso Turetta, in ogni caso, è anche un appiglio per porre al centro dell’attenzione di Forza Italia la questione carceri. Questa mattina, Antonio Tajani ha presentato assieme al Partito Radicale Italiano di Maurizio Turco una iniziativa che impegnerà i due partiti per tutta l’estate:

“Visiteremo le carceri in tutt’Italia perché la loro rimane una situazione allarmante, non è facile risolvere. Questo per più motivi: per una edilizia carceraria vecchia, per una popolazione carceraria molto numerosa. Ma non possiamo dimenticare che la detenzione deve avere anche una funzione rieducativa”