Cos’è la truffa dei 250 euro che sfrutta volti di personaggi famosi? Nelle ultime ora sta circolando con insistenza nei social network un’immagine della comica e conduttrice Geppi Cucciari con il volto tumefatto.

La fotografia è accompagnata da una descrizione che spiega come sia stata vittima di percosse dopo un’inchiesta finanziaria.

Spesso l’immagine è accompagnata anche da finti riferimenti di testate giornalistiche per accrescere l’autenticità della notizia. Si tratta però dell’ennesimo tentativo messo in pratica dai truffatori per adescare vittime online al fine di carpire i loro dati sensibili.

Geppi Cucciari è solo l’ultima di una già abbastanza nutrita lista di personaggi famosi del mondo dello spettacolo e delle istituzioni politiche, le cui fattezze vengono opportunamente modificate per attirare l’attenzione delle potenziali vittime.

Tra i volti più celebri troviamo, infatti, quello di Chiara Ferragni, di Ezio Greggio, di Fabio Fazio e addirittura del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Ognuno di essi è, naturalmente, estraneo alla vicenda.

Essendo personaggi famosi è facile reperire in rete immagini di pubblico dominio da utilizzare per la truffa.

Geppi Cucciari ha dichiarato di aver segnalato l’accaduto più volte alle forze dell’ordine e alla polizia postale, ma al momento la falsa fotografia continua a circolare nel web.

Ecco allora che appare indispensabile approfondire meglio sul modus operandi dei truffatori e cercare di capire come potersi difendere.

Cos’è la truffa dei 250 euro che sfrutta volti di personaggi famosi: come funziona

Il tentativo di raggiro dei 250 euro inizia con la diffusione in rete e meglio ancora nei social network di una fotografia di un personaggio famoso dello spettacolo opportunamente modificata. Il volto appare ricoperto da lividi e segni di percosse. Vedere un’immagine così sconvolgente, calamita immediatamente l’attenzione dell’utente mentre scorre i post.

La didascalia associata spiega che il personaggio famoso è stato pesantemente percosso per aver indagato in maniera più approfondita nei sistemi finanziari. In genere, si parla di un’inchiesta televisiva che ha rivelato un modo molto remunerativo nel campo del trading o anche un sistema per poter risparmiare sulle tasse.

A rendere ancor più credibile il tutto, la notizia viene opportunamente corredata da falsi riferimenti di importanti testate giornalistiche nazionali.

Questo insieme di elementi cattura l’interesse dell’utente che a quel punto cerca di capire al meglio i contenuti della vicenda. Ed è proprio qui che scatta l’inizio del raggiro.

Il resto del post infatti descrive come il personaggio famoso raffigurato avrebbe scoperto la possibilità di ottenere grandi profitti partendo da un piccolo investimento finanziario. La tecnica sfrutterebbe una piattaforma di trading e, semplici passi, si può accrescere notevolmente la somma iniziale di 250 euro.

A chiunque fosse interessato ad approfondire il metodo di guadagno miracoloso viene richiesto di lasciare il proprio contatto in modo da ricevere, in forma privata, ogni altra informazione più dettagliata.

I truffatori, a questo punto, contattano in maniera telematica o per mezzo telefonico la potenziale vittima che spiegheranno come basti un semplice deposito di 250 euro per ottenere immediatamente ottimi profitti.

Se la vittima arriverà ad accettare e a versare la cifra pattuita, si completerà lo schema della truffa. La somma, infatti, non arriverà mai in alcun sistema di trading online e verrà intascata dai truffatori. 

Come difendersi

Come per ogni tentativo di raggiro che circola in rete, è opportuno diffidare sempre di chi offre piani di investimento così facili e remunerativi. Nella totalità dei casi, infatti, la richiesta di deposito in un conto di trading è un modo diretto di sottrarre illegalmente il vostro denaro.

Nessuna parte della somma sarà investita ed esiste anche il serio rischio che il vostro conto corrente possa essere prosciugato in poco tempo.

Mai comunicare i propri dati personali in canali che appaiono rischiosi. Anche la semplice compilazione di un form potrebbe nascondere varie insidie.

Infine, un’ultima raccomandazione, legata al campo delle fake news, è quella di controllare approfonditamente la fonte della notizia riportata. Specie se leggiamo un episodio molto eclatante su Facebook o su un altro social network, occorre prima verificare se fonti più autorevoli abbiano riportato la vicenda.