Risse tra borseggiatori, sputi e insulti ai passeggeri, spray urticante al peperoncino spruzzato per scappare da chi cercava di impedire un furto. Episodi da far west che si sono verificati solo nelle ultime settimane nella metro di Roma. Una situazione ‘esplosiva’ che Simone Carabella– di professione mental coach e personal trainer-conosce bene. Infatti è uno dei cittadini che ha deciso di girare tra le stazioni e i vagoni per delle ronde anti-borseggiatori.

Intervistato da TAG24, Carabella sottolinea come ormai da anni, anche insieme anche altri ragazzi, segnali i problemi della città. Accampamenti abusivi, occupazioni, baraccopoli. “Senza però dare una rilevanza social” spiega. “E abbiamo sbagliato: perché la sensibilizzazione dei cittadini su questi temi sarebbe partita prima”.

Borseggiatori in metro a Roma, Simone Carabella: “La gente ci ringrazia per le ronde: eppure dovrebbe poter dire ‘grazie’ allo Stato”

Simone Carabella tiene subito a sottolineare che le ronde non sono organizzate come gruppo, bensì nascono da iniziative personali. “Io e altri ragazzi facciamo le ronde ogni volta che prendiamo la metropolitana” spiega.

“Capita però di incontrarsi o di avvisare, magari per prendersi anche un caffè insieme. Facciamo il biglietto e stiamo mezz’ora in più, cercando di scovare chi ruba: ormai li conosciamo tutti, circolano sempre le solite facce”.

L’iniziativa, sottolinea, è molto apprezzata dagli altri passeggeri. “Le persone ci ringraziano. Nonostante ci faccia piacere, non è quello che dovrebbe accadere. La gente dovrebbe ringraziare lo Stato, non un cittadino comune che toglie tempo ai figli o al lavoro per farsi un giro in metropolitana”.

Ma chi sono i borseggiatori e come reagiscono?

“Ci sono le ragazzine di etnia rom o le donne incinte: quando le becchiamo a rubare, la maggior parte delle volte si coprono e se ne vanno. Diverso è il discorso dei latinos: loro rispondono con arroganza, non solo a noi ma anche ai turisti che stavano per derubare. Hanno un atteggiamento violento. Spesso dicono: ‘Ti aspetto fuori’ oppure ‘Ti conviene lasciar perdere’. A quel punto sarebbe da idioti mettersi a discutere. Comunque alla fine se ne vanno, perché quel vagone è bruciato, non possono più fare niente una volta avvisati i passeggeri” racconta ancora Carabella.

Le critiche all’iniziativa

Simone Carabella, così come gli altri ‘rondisti’, sono stati criticati per la loro iniziativa. La Cgil ha chiesto di recente l’intervento del Prefetto di Roma, Lamberto Giannini, per contrastare questi “fenomeni di giustizia privata” di cui è stato protagonista anche lo youtuber Simone Cicalone.

“Qualcuno ha detto che noi istighiamo alla violenza. Bisognerebbe capire che sono i borseggiatori dalla parte del torto, non noi che becchiamo il ladro con le mani nella borsa del malcapitato di turno”.

C’è anche chi sostiene che le ronde vengano fatte e mostrate sui social per accaparrarsi qualche follower in più.

“Io ho il mio lavoro, non mi interessano i numeri, non mi cambiano la vita. Non sono un politico, né uno Youtuber. Uso i social per raggiungere più persone e renderle consapevoli che, quando prendono la metro, incontrano il borseggiatore. Voglio che il messaggio diventi virale per questo motivo“.

In tutti questi mesi di ronde, racconta ancora Carabella, non è mai capitato di assistere all’intervento di vigilantes o delle forze dell’ordine.

“Abbiamo notato un aumento della loro presenza, ci sono i militari e la polizia, ma non è cambiato nulla. All’interno dei vagoni, in cui avvengono i furti, non c’è nessuno. Inoltre un vigilante non rischia il posto per sventare un furto: se tocca la pistola rischia il processo, viene sospeso e non percepisce stipendio. Chi lo farebbe? Purtroppo i ladri conoscono bene le regole e sanno come aggirarle”.

Il sindaco di Roma Gualtieri: “Borseggi non aumentati”. Carabella: “Non è una scusa per farsi derubare”

Il sindaco di Roma Roberto Gualtieri ha affermato, la scorsa settimana, che i borseggi non sono aumentati. In ogni caso ha chiesto un aumento del 30% di agenti di polizia.

“Nessuno ha detto che i borseggi siano aumentati” risponde Simone Carabella. “Ce ne sono tantissimi, come erano tantissimi anni fa. Questo non è un motivo per giustificare il fatto che ogni volta che prendo la metropolitana io debba essere derubato” aggiunge.

“A un certo punto bisogna anche alzare la testa e passare dalle parole ai fatti. Se fino a ieri ci siamo lamentati, oggi siamo riusciti a sensibilizzare l’opinione pubblica. Così le persone, quando prendono la metro, sanno che devono stare con gli occhi aperti. Se abbiamo dato loro una mano facendo capire che forse è meglio togliere il telefonino e guardare ciò che avviene intorno, che male c’è?”

Infine, un appello alle istituzioni. “Quello che noi chiediamo è un intervento definitivo. Bisogna creare una squadra ad hoc che vigili esclusivamente le metropolitane. Non ci servono soluzioni temporanee come quelle attuali”.