Due anni fa (che in politica, come al solito, corrispondono ad un’era geologica), era proprio luglio quando Mara Carfagna e Maria Stella Germini, all’epoca ministre nel Governo Draghi, decisero di lasciare Forza Italia per aderire ad Azione, il partito di Carlo Calenda. Oggi, invece, entrambe sono pronte a fare il percorso inverso: a dire bye bye a Calenda e a ricollocarsi sotto il simbolo che le ha viste crescere. E’ già da tempo che si vocifera di un loro ritorno a casa. Ma, evidentemente, la sconfitta alle elezioni europee di Azione è stata l’ultima goccia che ha fatto traboccare il vaso. E non solo per loro: la lista di chi è pronto a chiudere il capitolo-Azione è lunga. E ingloba il nome anche di un altro ex ministro: quello di Enrico Costa. Il quale, in questi ultimi giorni, avrebbe perso ogni speranza di andare a creare con Luigi Marattin un altro partito terzopolista: meglio, come da ragionamento anche di Matteo Renzi (che, però, ha scelto il centrosinistra), schierarsi da una parte o dall’altra del Rubicone.
Carfagna e Gelmini, ritorno in Forza Italia in vista: ecco il perché
Mara Carfagna, quando, assieme a Maria Stella Gelmini, a luglio del 2022, annunciò in conferenza stampa il suo passaggio da Forza Italia ad Azione, spese queste parole:
“Se dieci giorni fa mi avessero detto che mi sarei trovata sotto un simbolo diverso rispetto a quello del partito in cui ho militato per quasi venti anni mi sarei fatta una risata…”
Ora, invece, il percorso inverso è abbondantemente annunciato. La sconfitta elettorale dell’8 e il 9 giugno di Azione ha costituito il punto di non ritorno. Ma a parecchi azionisti ormai con la valigia in mano non è piaciuta nemmeno la reazione di Carlo Calenda a quel 3,4% frutto della scelta di correre in concorrenza anche con la lista Stati Uniti d’Europa di Renzi e Bonino: l’ex ministro non ha ritenuto opportuno aprire una fase di discussione interna al partito mettendo tutto in discussione, a cominciare dalla sua leadership, e, secondo i malpancisti, ha continuato a prendere decisioni poco collegiali che rischiano di isolare ancora di più, in una logica bipolare che vede contrapposto il centrodestra e il centrosinistra, il partito che ha fondato nel novembre del 2019.
La lista di chi sta dicendo addio a Calenda
Di conseguenza, la lista di chi è pronto a dire addio a Calenda è lunga. I nomi di Mara Carfagna e Maria Stella Gelmini sono solamente i due più rappresentativi del gruppo che sta virando verso Forza Italia. Ultimi indizi, in tal senso, il comunicato di Fulvio Martusciello, uno degli uomini più fidati di Antonio Tajani, del 26 luglio che plaudiva alla presa di posizione della Gelmini sul caso Toti. E l’intervista che ha rilasciato oggi, 29 luglio, lo stesso segretario azzurro al Quotidiano Nazionale:
“Siamo pronti ad accogliere non coloro che cercano poltrone, ma tutti coloro che vogliono partecipare alla costruzione di una grande forza del popolarismo europeo per arrivare al 20% alle prossime elezioni”
E quindi: assieme ai nomi di Carfagna e Gelmini, ci sono anche quello di un altro ex ministro: Enrico Costa (che evidentemente ha abbandonato l’idea di poter costituire con Marattin un’altra forza terzopolista capace di superare Azione e Italia Viva), quello delle deputate Giusy Versace e Daniela Ruffino, dell’ex segretario regionale campano del partito, Peppe Russo. Per qualcuno, potrebbe esserci anche quello dell’ex renziano Ettore Rosato: un altro big che suonerebbe le campane a morto per il progetto calendiano di una terza via liberal-democratica tra centrodestra e centrosinistra.