Spese Veterinarie e Funebri nel 730/2024: una guida completa. Avere un animale domestico arricchisce la nostra vita, ma comporta anche responsabilità. La salute dei nostri amici a quattro zampe è inestimabile e le spese veterinarie, in molti casi, rappresentano una voce importante nel bilancio familiare.

Ogni anno, milioni di italiani sostengono ingenti spese per garantire il benessere dei loro animali. Fortunatamente, è possibile ottenere un rimborso per le spese veterinarie e funebri attraverso la dichiarazione dei redditi con il modello 730/2024. Vediamo insieme come fare per usufruire delle detrazioni fiscali.

Spese Veterinarie e Funebri nel 730/2024

 Molte persone possiedono più di un animale domestico e si chiedono se le detrazioni fiscali per le spese veterinarie varino in base al numero di animali.

La risposta è no. Le spese veterinarie danno diritto a una detrazione del 19% sul reddito, ma con un limite massimo di spesa di 550 euro all’anno. Come riportato da fiscooggi.it, il beneficio fiscale è riconosciuto indipendentemente dal numero di animali posseduti. La detrazione massima ottenibile è di circa 80 euro, calcolata dopo aver sottratto una franchigia di 129,11 euro.

In altre parole, anche se hai una vera e propria “arca di Noè” in casa, il tetto massimo per la detrazione rimane invariato.

Perché? L’Agenzia delle Entrate, nella circolare n. 55/2001 (risposta 1.4.2), ha chiarito che il limite di spesa si riferisce alle spese totali sostenute per tutti gli animali, non a ciascun animale individualmente.

Quindi, se hai un cane, un gatto e un criceto, e hai speso in totale 550 euro per le loro cure veterinarie, potrai detrarre il massimo consentito. Se invece hai speso meno di 550 euro, la detrazione sarà calcolata proporzionalmente sulla spesa effettiva.

In sintesi, la detrazione massima ottenibile è pari a circa 80 euro all’anno. Questo importo corrisponde all’applicazione della misura del 19% sulla differenza tra il tetto massimo di 550 euro e la franchigia di 129,11 euro, ovvero 420,89 euro.

A chi spetta la detrazione?

È importante sottolineare che la detrazione fiscale viene riconosciuta al contribuente che ha sostenuto la spesa, a prescindere dal fatto che risulti essere il proprietario dell’animale.

 Per questo motivo, ad esempio, se un contribuente paga la fattura del veterinario per l’animale di un parente o amico, e quindi sostene personalmente la spesa sanitaria per l’animale a quattro zampe, può richiedere la detrazione fiscale, a condizione che il pagamento risulti eseguito con mezzi tracciabili.

Le modalità di pagamento ammissibili alle detrazioni includono bonifici bancari o postali, carte di credito, carte di debito e altri sistemi di pagamento elettronici. Fanno eccezione le spese per l’acquisto di farmaci veterinari o per le prestazioni del medico veterinario rese in strutture pubbliche o private accreditate al Servizio Sanitario Nazionale, che possono essere pagate anche in contanti.

Spese ammesse alla detrazione

Secondo quanto riportato nella risoluzione n. 24/E dell’Agenzia delle Entrate, la detrazione fiscale del 19% viene riconosciute solo per le spese sostenute per la cura di animali detenuti legalmente a scopo di compagnia o per la pratica sportiva.

Pertanto, la normativa non prevede la detrazione di spese per animali destinati all’allevamento, alla riproduzione o al consumo alimentare, né per animali detenuti per attività commerciali o agricole, o utilizzati per attività illecite.

Le spese veterinarie che si possono portare in detrazione prevedono:

  • le prestazioni professionali rese dal veterinario;
  • l’acquisto di medicinali veterinari prescritti dal veterinario;
  • le spese per analisi di laboratorio e interventi presso cliniche veterinarie.

Spese Veterinarie e Funebri nel 730/2024: come presentare la richiesta di detrazione

Per ottenere la detrazione fiscale per le spese veterinarie e funebri, è necessario inserire tali spese nel modello 730/2024. Nello specifico, il contribuente dovrà indicare le spese veterinarie nella sezione dedicata alle detrazioni per oneri e spese.

Si ricorda che è fondamentale conservare i giustificativi di spesa (ricevute, scontrini) in quanto potrebbero essere richiesti dall’Agenzia delle Entrate in caso di controlli.