Slitta ancora il termine ultimo di scadenza della quinta rata della Rottamazione quater delle cartelle, con la conferma del pagamento da effettuarsi entro il 15 settembre 2024, come deciso dal Consiglio dei ministri nella scorsa settimana. Calendario alla mano e giorni di tolleranza concessi a chi si appresta a pagare la penultima rata del 2024, l’ultimo giorno utile per non incorrere nella decadenza della definizione agevolata dell’Agenzia delle entrate – Riscossione (Ader) potrebbe slittare al 23 settembre 2024.

Quasi due mesi di tempo in più, dunque, rispetto alla scadenza della quinta rata che era fissata al 31 luglio 2024 (5 agosto, considerando anche i cinque giorni di tolleranza). Il maggior tempo accordato dal governo per versare quanto dovuto per la Rottamazione quater potrebbe far pensare alla possibilità di una futura remissione per recuperare chi sa decaduto dal piano di pagamento delle rate per non aver pagato una rata o averla pagata in misura insufficiente o in ritardo.

Rottamazione scadenza quinta rata rimandata al 23 settembre 2024, ecco perché

Più tempo a disposizione per chi deve pagare la quinta rata della Rottamazione quater a settembre 2024. Infatti, la recente proroga decisa nel Consiglio dei ministri della scorsa settimana ha fatto slittare di un mese e mezzo la scadenza di versamento. Rispetto alla data originaria del 31 luglio 2024 (5 agosto 2024 per i cinque giorni di tolleranza), l’esecutivo ha fissato al 15 settembre 2024 la nuova scadenza.

Tuttavia, calendario alla mano, il 15 settembre capita di domenica, ragione per la quale la scadenza slitta automaticamente al giorno successivo, lunedì 16 settembre. A partire da questa giornata devono essere calcolati i cinque giorni di tolleranza che termineranno sabato 21 settembre 2024.

Di fatto, dunque, si dovranno calcolare altri due giorni di proroga, fino al lunedì 23 settembre 2024, quale scadenza ultima per pagare la quinta rata della Rottamazione delle cartelle. Un termine che slitta, complessivamente, di otto giorni concedendo un po’ di tempo in più per versare quanto dovuto.

Agenza entrate, proroga quinta rata Rottamazione quater: cosa succede a chi non rispetta la scadenza?

Anche pochi giorni in più per pagare le rate della Rottamazione quater possono fare la differenza nel mantenere il piano di versamento stabilito con la definizione agevolata 2023 insieme all’Agenzia delle entrate – Riscossione (Ader). Infatti, in caso di mancato pagamento di una rata o del tardivo o insufficiente versamento, il debitore fiscale decade dalla Rottamazione quater e il debito si ricostituisce in originale.

Quanto pagato fino al momento della decadenza si considera come acconto rispetto al debito complessivo che si ha con il Fisco, non essendoci l’estinzione della cartella. L’agente della riscossione, pertanto, prosegue l’attività di recupero e riprendono a decorrere i termini di prescrizione e di decadenza per il recupero stesso dei carichi fiscali oggetto di Rottamazione.

C’è possibilità di rientrare nella rottamazione delle cartelle per chi sia decaduto?

Non è da escludersi la possibilità che il governo possa concedere un nuovo colpo di spugna a favore dei contribuenti decaduti dalla Rottamazione quater, come successo già in passato. Con l’operazione si consentirebbe a chi abbia perduto il piano di rateizzazione dalla definizione agevolata 2023 di riprendere lo stesso, con abbattimento dei costi per interessi, sanzioni e aggi.

Si ricorda che le remissioni avvenute già nelle prime cinque rate della Rottamazione quater sono state quella di dicembre 2023, quando il decreto “Anticipi” concesse ai ritardatari e a chi non avesse pagato una delle prime due rate di versare entro il 18 dicembre 2023; e quella della legge di conversione del decreto “Milleproroghe” che diede più tempo ai ritardatari delle prime tre rate fissando la nuova scadenza al 15 marzo 2024 (20 marzo 2024 con i cinque giorni di tolleranza).

Quali i vantaggi di concedere più tempo ai ritardatari?

Una nuova remissione non solo agevolerebbe i debitori nel pagamento delle rate, ma consentirebbe al governo di recuperare una parte di quei crediti fiscali che rischiano di incrementare il “magazzino” dei mancati incassi, rendendo anche l’intera operazione della Rottamazione quater “più convincente” sul piano dei risultati.