Iscro (Indennità Straordinaria di Continuità Reddituale e Operativa) al via, con domanda da presentare dal 1° agosto al 31 ottobre 2024. L’indennità spetta ai lavoratori professionisti e autonomi che non siano iscritti a una Cassa previdenziale. Tuttavia, l’indennità entrerà nella formazione del reddito ai fini fiscali e sull’imponibile dovranno essere calcolati anche i contributi previdenziali da versare all’Inps nella misura fissa del 26,07 per cento.

Ai fini del calcolo del diritto a ricevere l’indennità e per quale importo mensile, si deve considerare che l’Iscro si può richiedere nel caso in cui il reddito del 2023 sia risultato inferiore rispetto al biennio 2021 e 2022. L’importo del sussidio varia da 250 a 800 euro e viene erogato per un periodo di sei mesi.

Iscro, chi ha diritto? Ecco come si calcola

Per quanto concerne i calcoli da fare per verificare che si abbia diritto a ricevere l’Iscro e in quale misura mensile, si consideri un lavoratore autonomo che presenti domanda nel 2024 all’interno della finestra prevista dall’Inps da giovedì prossimo, 1° agosto, al 31 ottobre 2024.

Si ipotizzi che il reddito di riferimento, ovvero quello dell’anno 2023, antecedente all’anno 2024, sia stato pari a 7mila euro, mentre i redditi del biennio precedente all’anno di riferimento (ovvero i redditi del 2021 e 2022) siano stati pari a 22.000 euro, 11.000 euro per ciascuno dei due anni.

Il reddito medio del biennio precedente è, pertanto, corrispondente a 11.000 euro (22.000 euro diviso 2 anni). Il limite per il diritto all’Iscro è fissato nella percentuale del 70 per cento del reddito di riferimento, ovvero nel 70% di 11.000 euro. Il risultato, pari a 7.700 euro, dà diritto a richiedere e a percepire l’Iscro in quanto il limite di reddito per l’Iscro è superiore all’importo del reddito dell’anno 2023 che è pari a 7.000 euro. Proprio questo importo testimonia la riduzione del reddito del 2023 rispetto alla media del biennio precedente.

Quando fare domanda Indennità Straordinaria di Continuità Reddituale e Operativa?

Verificato che l’Iscro spetti al lavoratore autonomo che, dunque, può farne richiesta, è necessario calcolare qual è l’importo mensile che si otterrà dall’Inps. A tal proposito, si deve considerare quale base di calcolo il 25 per cento del reddito medio del semestre del biennio precedente all’anno di riferimento.

Pertanto, considerando che il reddito del biennio precedente è stato, in totale, di 22.000 euro e che il reddito medio è stato di 11.000 euro, il reddito semestrale è di 5.500 euro sul quale si deve calcolare il 25%. Il risultato, pari a 1.375 euro, è maggiore rispetto alla soglia di 800 euro. Pertanto, l’importo massimo che potrà ricevere il lavoratore autonomo è proprio quello della soglia di 800 euro per sei mensilità (4.800 euro).

Chi può fare la domanda Iscro 2024 e come si calcola l’importo mensile

Può capitare che al professionista non spetti l’Iscro, secondo il calcolo già illustrato in precedenza. Si ponga il caso che il reddito del 2023 sia stato pari a 9.000 euro e che per gli anni 2022 e 2021 i redditi siano stati pari a 11.000 euro.

Considerando il reddito medio pari a 11.000 euro del biennio (2022 e 2021) precedente l’anno di riferimento (2023) per il quale il lavoratore autonomo presenti domanda nel 2024, il 70% di tale media è pari a 7.700 euro.

In tal caso, tuttavia, il limite per il diritto a ricevere l’Iscro (di 7.700 euro) è inferiore al reddito del 2023, pari a 9.000 euro. Per questo motivo, il lavoratore autonomo non ha diritto a richiedere e a percepire l’indennità mensile.

Si ricorda, infine, che possono fare richiesta dell’Iscro i lavoratori autonomi che abbiano ottenuto un reddito nell’anno precedente a quello della domanda non superiore alla soglia di 12.000 euro.