Caro vacanze e caro traghetti: ecco la top 10 dei rincari che colpiscono le tasche degli italiani pronti a partire per le ferie estive.

In uno scenario caratterizzato da continui rincari e rialzi dei prezzi (dagli alberghi ai voli aerei), anche i prezzi dei trasporti continuano a subire continui rialzi. Secondo una ricerca condotta da Adiconsum i prezzi dei trasporti possono raggiungere lo stesso importo di un lavoratore medio. Oltre all’incremento dei costi si deve tenere in considerazione anche della carenza di navi. Ciò comporta disagi per i turisti e per gli operatori turistici.

Caro traghetti: un’estate di continui rincari

Qualche giorno fa ISTAT ha confermato che l’inflazione del mese di giugno è cresciuta di quasi un punto percentuale. Si tratta di un dato che ha un impatto determinante sulle tasche delle famiglie italiane, che decidono di prenotare una vacanza. Una coppia con due figli spenderà più di cento euro su base annua per far fronte ai rincari di ristoranti e di alberghi. Una coppia con un figlio pagherà 90 euro in più rispetto alla scorsa stagione estiva. Anche per l’estate 2024 assisteremo alla stessa speculazione sulle vacanze.

In vetta alla classifica dei rincari ci sono i voli aerei nazionali, le cui tariffe hanno subito un aumento di oltre 25 punti percentuali, al secondo posto troviamo i voli aerei internazionali, le cui tariffe sono aumentate del 13 percento. Terzo posto in classifica per i villaggi ed i campeggi, seguono i rincari degli alberghi e dei motel, le cui tariffe sono salite di quasi 3 punti percentuali. Oltre a questi rincari è necessario tenere in considerazione anche i rincari dei traghetti, che vengono utilizzati dalle famiglie italiane per raggiungere le Isole. I prezzi dei traghetti possono sfiorare l’importo di uno stipendio mensile di un lavoratore: è quanto messo in evidenza da Adiconsum Sardegna.

Caro traghetti: la tratta più costosa

Ipotizziamo di voler partire il 16 agosto e di ritornare il giorno 24 agosto, la tratta più costosa è Civitavecchia – Olbia. Adiconsum stima che una famiglia con due figli e servizio trasporto auto dovrà esborsare una spesa minima pari a 1.300 euro nel caso in cui si opti per la poltrona. Nel caso in cui si voglia prenotare una cabina interna la spesa minima sale a 1.600 euro. Altra tratta molto costosa è quella che collega Genova con Olbia: il biglietto per prenotare una cabina interna è pari a 1.500 euro. La tariffa applicata nella tratta da Piombino a Golfo Aranci è pari a 1.100 euro.

Nel caso in cui si voglia raggiungere la Sicilia, le tariffe applicate sono piuttosto onerose: da Livorno a Palermo la tariffa minima è pari a 1.100 euro. Da Napoli a Palermo la tariffa minima applicata è pari a 900 euro e da Genova a Palermo il costo del biglietto sale a 1.200 euro. Nel caso in cui si volesse raggiungere le Isole Eolie, il biglietto da Napoli alle Lipari sarebbe pari a 930 euro, mentre nella tratta dalla città partenopea a Stromboli sarebbe pari 890 euro.

I rincari nelle tariffe dei traghetti non sono giustificati dall’incremento dei costi per erogare il servizio di trasporto navale: è quanto messo in evidenza dal Presidente di Adiconsum Vargiu. A perfezionare il quadro generale dell’incremento dei costi dei trasporti contribuiscono il caro-autonoleggio, il caro-voli ed il caro-taxi.

Caro traghetti: SOS commercio e attività locali

Il caro traghetti ed il generalizzato incremento dei costi dei trasporti riducono il budget a disposizione delle famiglie italiane da spendere nel commercio e nelle attività di business della Sardegna, con ingenti danni per tutte le attività locali.

Dai dati è emerso che il trasporto marittimo non è un mercato concorrenziale e sano. Le compagnie dei traghetti sfruttano le bellezze paesaggistiche della Sardegna per aumentare le tariffe delle tratte.